L'Atropa belladonna è una pianta abbastanza comune nella vegetazione di Europa e Nord Africa, che contiene in tutte le sue parti alte dosi di tre potenti alcaloidi: atropina, scopolamina e isociamina. La presenza di queste sostanze rende la Belladonna tossica: l'ingestione dei piccoli frutti scuri o la masticazione delle foglie possono portare a delirio, difficoltà respiratorie e, in alcuni casi, provocare anche la morte. Ma la pericolosità di questa pianta è strettamente correlata alla dose che se ne ingerisce: infatti le sostanze che contiene sono utilizzate da secoli anche nella medicina tradizionale.

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L'atropina ha un forte effetto sedativo, che si sfrutta anche oggi per dilatare la pupilla durante le visite oculistiche e anche in alcuni casi come miorilassante prima di un intervento chirurgico. Gli altri due alcaloidi sono utilizzati invece come anti infiammatori, in quanto permettono di agire sul sistema nervoso centrale, inibendo la produzione di muco bronchiale o diminuendo i sintomi della cefalea e delle infezioni al sistema respiratorio.

Come usare la belladonna contro il raffreddore e l'influenza

La belladonna costituisce anche uno dei principali rimedi omeopatici; si prepara diluendo varie volte la tintura madre, preparata utilizzando tutte le parti della pianta. In omeopatia la Belladonna si utilizza per tutti quei disturbi correlati a caldo, bruciore e rossore delle parti esterne del corpo. Tipicamente questo rimedio viene consigliato nelle patologie che hanno sviluppo improvviso, come il raffreddore, o che causano febbre e insofferenza alla luce ed ai rumori. Questo rimedio è molto indicato anche nelle problematiche che causano iper eccitazione del sistema nervoso, con dolore pulsante, febbre o gonfiore.

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Sono quindi molti i problemi di salute a cui la belladonna può dare sollievo: come rimedio naturale viene particolarmente consigliato per curare tutte le problematiche che si sviluppano dopo aver preso freddo, come per esempio l'influenza che si presenta nei mesi invernali, la bronchite o il mal di gola. Agisce meglio per i problemi che riguardano la parte destra del corpo e si preferisce utilizzarla in omeopatia per le malattie esantematiche dei bambini, che causano arrossamenti sul petto e sul viso.

La belladonna per dilatare la pupilla

Oltre ad essere un rimedio omeopatico l'Atropa belladonna ha avuto grande utilizzo nel corso degli anni, proprio per il suo potere di dilatare la pupilla: il nome della pianta sembra derivi dall'uso che si faceva dell'estratto di Atropa nel Rinascimento, quando le donne lo utilizzavano come collirio, per far apparire gli occhi più grandi e profondi.

La Belladonna trova spazio nella vegetazione spontanea italiana, si tratta di una pianta con fiori di colore nero viola e piccole bacche nere che non sono commestibili, in quanto altamente velenose. Fortunatamente la Belladonna non è una pianta particolarmente bella ed emana un odore poco piacevole, quindi difficilmente nel nostro paese avvengono avvelenamenti da Atropa belladonna.