La chiamano malattia del bacio ma non ha proprio nulla di romantico: la mononucleosi è una malattia infettiva molto contagiosa che si trasmette facilmente attraverso le goccioline di saliva, da qui il suo soprannome. È importante conoscerla bene in modo da interpellare il medico non appena si scorgono i primi sintomi e riuscire così, con le adeguate cure, a debellarla, anche se una volta contratta l'infezione il virus rimane latente per tutta la vita e potrebbe ripresentarsi in alcune particolari condizioni.

Cos' è la mononucleosi?

La mononucleosi è causata dal virus di Epstein-Barr, che appartiene alla famiglia degli Herpes (è una sorta di parente dell'Herpes Simplex e dell'Herpes Zoster, che conosciamo perché provoca la varicella e il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio), e colpisce i linfociti del nostro corpo. Ha un'incubazione che negli adulti dura dalle 4 alle 6 settimane e per questo in quel particolare periodo non ci si accorge di aver contratto la malattia.

È la malattia infettiva di origine virale più diffusa nel mondo: durante la nostra vita possiamo venire più volte in contatto con il virus che la provoca, ma se abbiamo gli anticorpi specifici non rischiamo di ammalarci. Vengono colpite dalla mononucleosi soprattutto le persone immunodepresse, ma anche giovani tra i 15 e i 35 anni e i bambini (questi ultimi perché hanno ancora il sistema immunitario immaturo).

Mononucleosi, i sintomipinterest
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Come si prende la mononucleosi?

Come già detto la mononucleosi si trasmette attraverso la saliva: si può entrare in contatto con il virus usando oggetti (come bicchieri o posate) di persone infette, che possono essere anche portatrici sane senza saperlo, oppure attraverso le mani, per cui è sempre importante osservare una scrupolosa igiene personale (e vale come regola generale per ogni malattia infettiva, specialmente se si frequentano ambienti affollati come scuole, palestre e mezzi pubblici).

Mononucleosi, i sintomi negli adulti

Proprio a causa della lunga incubazione della mononucleosi all'inizio è difficile diagnosticarla. Tra i principali indizi della sua possibile presenza ci sono una fortissima stanchezza, non riconducibile alle proprie attività quotidiane, febbre alta, un ingrossamento dei linfonodi sul collo, un mal di gola molto forte e un aumento del volume delle tonsille che farebbe pensare a una tonsillite, che però non scompare con gli antibiotici.

Inoltre nella maggior parte dei casi si presenta un ingrossamento della milza che nei casi più rari e gravi può anche rompersi. Per individuare la malattia con sicurezza si possono quindi effettuare diversi test, come il cosiddetto monotest, insieme ad altri esami in grado di rivelare la presenza di alcuni particolari anticorpi.

Mononucleosi in gravidanzapinterest
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Mononucleosi in gravidanza

Se la mononucleosi viene contratta dalle donne in gravidanza bisogna prestare particolarmente attenzione: è necessario infatti svolgere esami più approfonditi per escludere che si tratti di un'infezione da citomegalovirus, che è molto pericolosa per il feto perché può provocare numerosi danni come problemi di sviluppo cerebrale, ritardo nell'accrescimento e problemi a occhi e udito. Nel caso in cui si tratti invece di vera mononucleosi invece non ci sono rischi per il nascituro.

Mononucleosi, come si cura

Dato che si tratta di una malattia virale in caso di mononucleosi il medico sicuramente non prescriverà antibiotici ma soltanto molto riposo ed eventualmente qualche farmaco (come paracetamolo o ibuprofene) per alleviare i sintomi. Per guarire del tutto ci vuole però un po' di tempo, e di pazienza, dato che il decorso è diverso da persona a persona, e bisogna sicuramente attendere un po' prima di riprendere l'attività sportiva specialmente se la milza è ancora ingrossata.