Di tutte le patologie femminili, quelle che riguardano i disturbi mentali e neurologici costituiscono il trenta per cento. Non è poco. Anche perché, secondo recenti dati dell’Istat inclusi nel report La salute mentale nelle varie fasi della vita - anni 2015-17, l’incidenza della depressione tra le donne, per esempio, è quasi il doppio rispetto che tra gli uomini. Se poi si parla di quei disturbi affettivi e stagionali, come il calo di umore e di energia vitale che si manifestano, di solito, durante autunno e inverno, allora la probabilità di incorrervi per le donne diventa sei volte maggiore.

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«Ci sono diversi fattori che le rendono più a rischio», spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze e salute mentale dell’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano e presidente del comitato tecnico scientifico di Onda. «È risaputo che il ciclo riproduttivo, con le conseguenti fluttuazioni ormonali, rende le donne più vulnerabili: basta pensare al disturbo disforico premestruale, che colpisce circa il cinque per cento della popolazione femminile, ma anche alla depressione legata alla gravidanza e al post-parto, che interessa dal 13 al 16 per cento delle donne, e infine al periodo che va dalla pre-menopausa alla post-menopausa, correlato a vari disturbi dell’umore.

Ma non è tutto: oggi si sa è che le donne sono più orientate a sviluppare situazioni di infiammazione, spesso cronica, che diventa fattore di rischio per molte patologie e influisce sui disturbi del sonno. Così, però, si innesca un circolo vizioso: la scarsa qualità del sonno, unita allo stress fisico ed emotivo a cui le donne sono più spesso sottoposte a causa dei carichi eccessivi di lavoro e famiglia, delle forme di discriminazione ancora presenti e delle abitudini di vita sbagliate, determina un aumento di glucocorticoidi, ormoni che non sono altro che agenti delle infiammazioni». È questa la spiegazione biologica alla base di quello stato di agitazione e nervosismo, tristezza di fondo, difficoltà di concentrazione e calo della memoria, uniti a senso di impotenza, che ha ripercussioni sul benessere psicologico.

Eppure, si stima che solo un terzo delle donne affette da depressione e ansia si sottoponga a cure adeguate. A cominciare da una diagnosi corretta. «È importante curarsi bene fin dal primo episodio, visto che nella metà dei casi la malattia si ripresenta anche dopo diversi anni», spiega Claudio Mencacci. Tenendo conto che, per proteggere la nostra salute mentale, contano sempre i tre fattori fondamentali: l’attività fisica, una dieta equilibrata e una reale, appagante vita di relazione.

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In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre 2018, si svolgerà la quinta edizione dell’(H)-Open day. È una iniziativa voluta da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, che coinvolge 120 ospedali su tutto il territorio nazionale per offrire gratuitamente alle donne servizi clinico-diagnostici e consulenze mirate su ansia, depressione, disturbi dell’umore, del sonno e alimentari (per info e centri aderenti: bollinirosa.it).