Chi l'ha detto che il Muay Thai è un'arte marziale per soli uomini? A dimostrare il contrario, direttamente sul ring, è Chantal Ughi: l'attrice, ed ex modella, ha imparato il Muay Thai in Thailandia diventando pluricampionessa mondiale. Certo, non è la prima modella a scoprire il potere demiurgico delle arti marziali: prima di lei l'angelo di Victoria's Secret Adriana Lima aveva già tessuto le lodi della boxe. Tuttavia la storia di Ughi è particolare, tanto da aver ispirato il film Ciao amore, vado a combattere, nelle sale italiane dal 20 aprile 2017 distribuito da I wonder pictures.

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Il Muay Thai, con i suoi riti pre combattimento, le radici buddiste e quei tatuaggi impressi sulla pelle, ha aiutato l'ex modella a trovare forza in se stessa e liberarsi dai fantasmi del suo passato. «Vorrei dedicare questo film a tutte le donne che hanno subito violenze», spiega Chantal. «Vorrei far sapere loro che ci sono modi per combattere il passato e liberarsi, per risorgere dalle ceneri e rinascere». Ma in cosa consiste, esattamente, il Muay Thai?

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Sport nazionale in Thailandia, il Muay Thai è anche noto come l'arte delle otto armi perché, a differenza di discipline come la boxe, utilizza otto parti del corpo: non solo pugni e calci, ma anche gomitate e ginocchiate. «L'aspetto di questa disciplina che mi ha subito conquistata è stata la bellezza estetica: pur essendo uno sport potenzialmente letale, prevede movimenti aggraziati», spiega Chantal. A sua volta il Muay Thai nasce dal Muay Boran: una tecnica di combattimento usata anticamente in guerra che permetteva ai soldati di difendersi anche dopo aver perso le proprie armi.

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A differenza delle altre discipline, il Muay Thai prevede una serie di simboli e rituali, la cui natura affonda nella religione buddista. Per questo, nei combattimenti, vediamo gli sfidanti presentarsi con bracciali di stoffa, ghirlande in testa e, soprattutto, coperti di numerosi tatuaggi. «Io ne ho sette», continua Chantal, «sono simboli sacri che ti proteggono sia nella vita che durante i combattimenti. Uno di questi tatuaggi, per esempio, impedirebbe a una pallottola di colpirti mortalmente. Un altro elemento fondamentale è la danza che precede il combattimento: si esegue per ringraziare il proprio dio, la propria famiglia e il proprio maestro».

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La storia di Chantal sembra inoltre dimostrare che qualsiasi donna può avvicinarsi al Muay Thai, persino chi è gracile come una modella. «Lo consiglio a tutte», conferma Chantal. «Inoltre se hai delle leve lunghe, come le modelle, sei avvantaggiato in questa arte marziale...». Senza contare che praticare il Muay Thai può risultare molto utile in caso di aggressione: esistono svariati strumenti di autodifesa femminile, ma le discipline marziali restano le più efficaci. «Le gomitate e le ginocchiate sono colpi inaspettati che si possono usare anche per strada, per autodifesa. Anche se il consiglio del mio maestro, che condivido pienamente, è quello di evitare sempre lo scontro fisico: se aggredite, il consiglio è quello di assestare un duro colpo che ti permetta di fuggire». Come tutte le arti marziali, il Muay Thai non incita infatti alla violenza.

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Pur regalando un fisico scultoreo, il beneficio maggiore di questa arte marziale è l'equilibrio interiore. «Ti dà una grande forza interiore e una grande disciplina: proprio queste due cose mi hanno aiutato a superare i fantasmi del mio passato. Ho avuto un'adolescenza difficile, un rapporto complesso con mio padre e storie d'amore sbagliate. Sono andata via da New York, diretta in Thailandia, proprio per sfuggire da una storia di amore che era finita». Ora, da due anni a questa parte, Ughi è tornata a vivere in Italia: riconciliata con se stessa, insegna Muay Thai a Milano e alterna gli allenamenti al lavoro di attrice. Fiorella Mannioia, seconda classificata al festival di Sanremo, l'ha voluta nel videoclip della canzone Nessuna conseguenza.