Care amiche,

il 14 settembre bambini e ragazzi torneranno a scuola. E noi? Resteremo come sempre sedute ai banchi della vita che, se non ne capiamo bene i messaggi, c'impartisce severe lezioni. Certi tristi copioni si ripetono e, proprio quando si pensava di aver chiaro dove avevamo sbagliato in passato, ci si ricasca di nuovo. Invece di migliorare, a volte le cose sembrano tornare indietro. E il mondo gira come una giostra impazzita mettendoti addosso una voglia matta di scendere. Che fare? Sembra che uno dei rimedi più gettonati sia la meditazione. Secondo quanto riporta The Guardian, tra le letture preferite del 2017 svettano quelle che trattano dell'equilibrio tra mente, corpo ed emozioni. E mentre tutti gli altri generi editoriali hanno registrato un calo, le vendite dei libri che parlano di ribilanciamento emotivo e meditazione quest'anno sono aumentate del 13,3% (indagine Nielsen Book). In testa alla top ten c'è Quando rallenti, vedi il mondo (Mondadori) del monaco buddista Haemin Sunim, che ha venduto più di 43.000 copie negli ultimi 8 mesi.

Come trovare il corso adatto a te

Clement Knox, buyer di Waterstones, ha attribuito questo boom di letture alla mega-tendenza Mindfulness che si è estesa in tutto il mondo e ha traghettato la spiritualità fuori dall'esotismo-estatico della vecchia new age. Grazie agli ambiti secolari (dagli ospedali alle aziende) in cui si è diffusa la minduflness, meditare non è più una pratica da santoni fuori dal mondo, ma uno strumento per affrontare con più serenità il nostro quotidiano materialista e indaffarato. Nel 2016, il 69% delle multinazionali ha inserito programmi antistress nel piano d'investimenti mirato ad aumentare la produttività (e il benessere) dei propri dipendenti, e in questi programmi meditazione e yoga venivano subito dopo le attività sportive. Inoltre la pratica meditativa è portata in palmo di mano dalla scienza che, attraverso innumerevoli studi, ha dimostrato quando faccia bene al cervello, all'umore e alla salute. Quindi non c'è da stupirsi se, per sostenere brillantemente gli esami della vita – potremmo chiamare così le crisi che tutti più o meno ci troviamo ad affrontare – sempre più persone cerchino d'imparare a meditare. A questo scopo, iscriversi a un corso è la cosa migliore, perché evita molti degli errori (e quindi delle perdite di tempo) in cui da soli è facile inciampare. Ma le scuole sono tante, i centri e gli insegnanti nascono come funghi e molti professionisti si convertono (per esempio da psicologi a istruttori di mindfulness). Così, se un tempo la ricerca del maestro era essa stessa una sorta di rara iniziazione, una prova che culminava nell'incontro col Saggio (spesso non occidentale), oggi l'offerta abbonda in ogni veste, ambito e misura. Come trovare la Tua Via?

La bussola si attiva considerando questi tre fattori: il proprio obiettivo, le caratteristiche dell'insegnante, il feeling con il gruppo.

1. Obiettivo serenità

Stabilire l'obiettivo è importante perché ci sono tantissimi tipi di meditazione e solo se sai dove vuoi arrivare puoi scegliere quella che fa per te. Se il tuo scopo è liberarti dalle afflizioni ed entrare in uno stato di serenità stabile, allora ti consiglio di cercare tra i corsi di meditazione buddista (tibetana, theravada, zen). Da 2600 anni, infatti, la filosofia e la psicologia buddista - partendo dal corpo dell'insegnamento del Buddha storico e dalle più antiche trascrizioni dei suoi discorsi in lingua pali - si è focalizzata sulla ricerca della felicità intesa non come premio nell'aldilà ma come modalità di esistenza su questa terra. Ne è nata così una sofisticata tecnologia mentale che, attraverso specifici addestramenti meditativi, consente a chiunque di liberarsi dalla sofferenza e accedere a uno stato di serenità stabile, fondato sulla gioia del cuore e la chiarezza della coscienza.

2. L'insegnante giusto

Per scegliere una guida adeguata, il Dalai Lama ha dato spesso indicazioni in cui consigliava di verificare che il maestro abbia le giuste competenze e dimostri di averle messe in pratica incarnando in sé la gioia e l'equilibrio che insegna. Per parafrasare un vecchio proverbio, predicare bene e razzolare male non è mai un buon segno. Poco importa invece che l'insegnante abbia titoli accademici e sia variamente blasonato: Lama Ciampa Monlam, che tanto ha contribuito alla mia formazione come a quella di centinaia di praticanti nel mondo, non si stanca mai di ripetere «Sono un semplice monaco, senza qualifiche accademiche né titoli onorifici», ma c'è più luce, amore e saggezza in lui che in tutti i professoroni che ho incontrato ai convegni italiani sulla mindfulness. Quindi, riassumendo, un buon modo di procedere è verificare non solo le competenze dell'insegnante, ma anche la vita che ha vissuto e il grado di realizzazione della felicità che sta incarnando in essa. Nella mia esperienza, i veri maestri emanano pace. E rasserenano con la loro semplice presenza.

3. Il gruppo di pratica: un meraviglioso supporto

«Se la tigre scende dalla montagna, gli uomini la uccidono». Così ha detto il Buddha Sakyamuni per indicare l'importanza del Sangha, la comunità di persone che è sulla Via del risveglio. C'è chi cerca di imparare a meditare da solo, ascoltando tracce vocali (anche molto buone) in internet, e questo può essere un ottimo inizio. Ma per intraprendere concretamente il cammino e ridurre le probabilità di insuccesso/abbandono, il gruppo è fondamentale. Nel gruppo beneficiamo di un'energia che ben è più della somma delle energie di tutte le persone che ne fanno parte. E veniamo supportarti da una forza amplificata, che nasce dalla condivisione del cammino. Mantenere costanza nella pratica meditativa da soli, soprattutto all'inizio, può essere difficile, ma in gruppo questa difficoltà si scioglie. E si procede più sicuri.

Scuole, centri, corsi

Chiariti questi tre punti, se dovessi stilare un elenco dei centri italiani di meditazione consigliabili a chi desidera addestrarsi alla felicità, per quella che è la mia esperienza al primo posto metterei l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (Pisa), dove è possibile seguire seminari e ritiri condotti da monaci, Lama e insegnanti laici di grande valore e umanità. A Roma, segnalo per l'alta qualità degli insegnanti e degli eventi in calendario l'A.Me.Co (Associazione per la Meditazione di Consapevolezza) fondata 20 anni fa dall'autorevole Corrado Pensa e da quella bellissima e dolcissima anima che è Neva Papachristou, sua moglie. Per i ritiri di Vipassana (la meditazione di consapevolezza da cui hanno preso origine tutte le attuali declinazioni della mindfulness) a Ponte dell'Olio (Piacenza) c'è il centro di Pian dei Ciliegi. Mentre a Milano, tra le tante proposte, segnalo i programmi di Mindfulness Project, associazione che opera in collaborazione con l'Istituto Lama Tzong Khapa nel proporre esperienze che integrano nella psicoterapia l'approccio amorevole e compassionevole della tradizione buddista tibetana. Quanto ai miei corsi (limitati ai mesi in cui torno in Italia), riprenderanno da fine settembre a Milano, Pavia, Vigevano e Abbiategrasso. Per tre mesi condurrò 3 tipi di esperienze: un percorso sui 7 fattori del risveglio, che in tutte le tradizioni buddiste sono, per eccellenza, gli strumenti di precisione utili a liberare la natura serena che dorme in ognuno di noi; un laboratorio bimestrale di meditazione per ragazzi e un percorso trimestrale di mindfulness per genitori consapevoli. Qui info e date.

Indipendentemente da chi e cosa seguirete, però, il mio augurio è di trovare la vostra strada prendendo la decisione di sedervi più consapevolmente ai banchi della vita e di afferrare con dolce determinazione il timone della vostra coscienza. Noi insegnanti possiamo offrirvi una zattera o una barca utili, con maggiore o minor agio, a traghettare verso la meta di una serenità stabile. Ma siete voi a dover calare l'imbarcazione in acqua. E decidere di inziare a navigare.

Allora, buon viaggio! Quello che intraprenderete dentro di voi sarà il più affascinante che abbiate mai fatto!

Con Amore,

Grazia

Scopri le altre lezioni di Mindfulness

Grazia Pallagrosi, meditazione mindfulnesspinterest
Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.