Se c'è qualcosa di cui il web, ma diciamo pure anche la storia dell'umanità, non è carente, quelle sono le diete. Al pari del senso stesso dell'esistenza, infatti, ciò su cui ci interroghiamo dall'alba dei tempi è: come posso dimagrire senza troppo penare? E se oggi quella che forse sta facendo più parlare di sé è la Lemme, di tipi diete ne abbiamo davvero viste sfilare a decine, se non a centinaia, e tutte portatrici delle stesse promesse: rimettere a posto sì l'estetica del corpo, ma anche la salute dello stesso. Mia madre, per esempio, a fine anni '80 si era incapricciata con la Weight Watchers, che, ricordo piuttosto bene, ebbe più effetti collaterali sul suo umore che non benefici sul suo fisico, mentre anni dopo diverse amiche si buttarono con fervore e rigore nella della dieta a zona, che a quanto pare riscuote ancora un certo successo. In ogni caso, qualunque sia il regime alimentare che uno scelga di adottare, il nodo, per chi osserva da fuori, più ostico da sbrogliare è quello legato alle buone maniere. Perché se il dimagrimento di Adele è qualcosa di cui tutte abbiamo ciarlato con leggerezza, consapevoli che la diretta interessata non avrebbe avuto notizia dei nostri più o meno scemi pensieri, altra cosa è commentare i risultati di una cara amica che ha deciso di mettersi a dieta.

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Nel momento esatto, infatti, in cui un'amica ci comunica che sta seguendo, chessò, la dieta alcalina, oppure, come ci tiene a spiegare, «quella della Vanessa Hudgens, sai quella che le ha fatto perdere 5 chili in un mese?», ebbene contemporaneamente ci sta anche chiedendo di badare bene a ciò che da ora in poi le diremo. Perché in ballo c'è molto più di un numero sulla bilancia: c'è la percezione che una persona ha del proprio corpo, ci sono fragilità e sacrifici, magari c'è pure un conflitto irrisolto con il proprio aspetto o, andando ancora più a fondo, con sé stesse. Insomma, sottovalutare quello che può uscire dalla nostra bocca, pensando erroneamente che non abbia, scusate il gioco di parole, troppo peso sarebbe un errore.

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E quindi, per aiutarvi a non inciampare in quelle frasi così comuni e così sbagliate, proviamo a elencarvele qui di seguito, ricordandovi di parlare di sentimenti e non di estetica, perché la cosa bella, se tutto avviene in modo sano e non morboso, che una dieta può portare nella vita di una persona non è tanto un corpo diverso, ma una grassa, ebbene sì, felicità.

  1. «Stai benissimo così dimagrita». Da sostituire con: «Che bello vederti così contenta». Perché se la prima versione sottintende che prima l'amica in questione non stesse affatto bene, la seconda sottolinea quanto le doni la soddisfazione di un obiettivo raggiunto.
  2. «Sei a dieta? E perché?». Eh, perché non avevo una cippa da fare e poi ho sentito che la Katy Perry s'è inventata la dieta del lecca lecca...
  3. «Ma non hai sempre fame?». Non sei proprio un consulente motivazionale, vero?
  4. «Beh, però per oggi puoi sgarrare, no?». Certo, sono settimane che mi nutro di verdure al vapore e quinoa, poi arrivi tu e mi fai tornare in mente teglie di lasagne e torte Sacher. Sentiti ringraziamenti.
  5. «Comunque sei bella anche con qualche chilo in più». L'opposto del punto 1, questa frase svilisce i sacrifici fatti e fa calare un velo di depressione pesante come un accappatoio zuppo. E poi, scusate, chi ve lo aveva chiesto?