Care amiche,

un'altra settimana lavorativa è iniziata e, che ne siate contente o no, l'ineluttabile verità è che trascorrete lavorando la maggior parte della vostra vita. Non solo perché l'età della pensione si allontana sempre di più, ma perché il limite tra professione e privato, un tempo ben definito soprattutto per le donne, oggi si è assottigliato fino a diventare spesso inesistente. Complice la tecnologia, i problemi e le incombenze professionali s'insinuano fuori orario nelle pieghe del menage di coppia e familiare, spesso senza tener conto neppure della differenza tra notte e giorno. Ora, lasciando stare ogni considerazione sull'impatto deleterio che quest'invadenza del lavoro ha sul nostro equilibrio psicofisico, le stesse aziende ne pagano le conseguenze in termini di abbassamento della resa, aumento dell'assenteismo e della disidentificazione con qualsivoglia mission aziendale. Secondo ricerche condotte in Usa, sembra che il 70% della popolazione vada al lavoro giusto per portarsi a casa uno stipendio.

Senza passione né entusiasmo.

E se lo stress è una delle cause di questo disamoramento, sotto lo stress al lavoro ci sono altri fattori che impediscono anche ai volenterosi di eliminarlo. Primo, lo stato d'urgenza: le aziende spingono i dipendenti verso obiettivi sempre più alti dotandoli di minori gratificazioni e mezzi. Una sensazione molto diffusa è quella di essere continuamente spinti verso qualcosa da raggiungere il più in fretta possibile il più in alto possibile, spesso ricoprendo ruoli che non si amano.

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Consapevoli di questo pericoloso stato di cose, aziende come Google, Microsoft e molte altre realtà non necessariamente informatiche d'oltreoceano hanno iniziato a organizzare corsi di Mindfulness prima per i manager e poi per tutti i dipendenti. Come mai? Lo stato di consapevolezza non giudicante del momento presente (=mindfulness) permette di superare in modo molto concreto i problemi di stress, mal comunicazione, disidentificazione e disagio che ormai contaminano moltissime realtà professionali.

Proprio come un virus, il malessere si diffonde nel gruppo e ne abbatte, assieme all'integrità energetica, la produttività, la creatività, la capacità di rispondere alle richieste di un ormai inevitabile cambiamento.

In questa situazione, la mindfulness agisce come un faro, perché sviluppa una mente chiara e migliora la comprensione degli altri a partire da quella di se stessi. Inoltre infonde calma e consente di navigare anche in tempi agitati senza provare e diffondere ansie.

Tra i manager, chi esercita la Mindfulness Leadership è facilitato nel passaggio alle economie del futuro, perché diventa più orientato verso obiettivi condivisi, verso il potenziamento reciproco e una migliore motivazione del team. Cambia infatti il paradigma di approccio all'esterno - cioè agli altri, ai problemi, alle opportunità, ai cambiamenti e agli obiettivi – grazie a quello che gli americani chiamano uno shift in mindset, cioè un cambio radicale dell'approccio alla realtà esterna a partire da un cambio radicale del modo in cui si inizia a vedere se stessi.

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Inoltre, se i programmi di leadership solitamente mirano a cambiare il comportamento, con l'approccio mindful si cambia la mente/cuore, cioè tutto il sistema di percezione, valutazione e sentimento verso gli eventi, le persone, l'azienda in riferimento alla collettività. Secondo i dati raccolti negli Usa durante le molteplici esperienze di Mindfulness Leadership applicata a diverse realtà aziendali, questa svolta si traduce concretamente nell'apertura degli orizzonti (percettivi, valutativi e fattivi), in un potente stimolo alla creatività e alle capacità di problem solving.

Inoltre aumenta l'entusiasmo nel team, lo spirito di collaborazione, comunicazione e supporto.

Il trend americano è quindi quello di introdurre la mindfulness nei programmi di leadership per sviluppare maggiore chiarezza mentale attraverso l'esercizio dell'attenzione non giudicante a ciò che si percepisce, si pensa, si dice e si fa: poche cose, ma fondamentali! E soprattutto cose accessibili a chiunque, con un metodo che dà risultati immediati e non richiede alcuna competenza:

basta ripetere con costanza specifici esercizi di meditazione e consapevolezza.

Chiunque, in azienda, può coltivare la capacità di rendersi conto quando pensa, dice e fa cose disfunzionali al raggiungimento degli obiettivi e del benessere individuale e del gruppo.

E così, riprendendo le redini di se stessi, tutto il resto diventa più efficace e semplice, a partire dalle relazioni fino ad arrivare alla soluzione delle criticità.

Un esempio pratico? Uno dei tool che vengono rilasciati è la tecnica del labelling, che consiste nell'esercitarsi a cambiare etichetta alle cose. Qualsiasi cosa viviamo, qualsiasi cosa facciamo, la nostra mente ci appiccica delle etichette: essere consapevole di queste etichette consente di rendersi conto di quanto esse influenzino pesantemente le nostre emozioni, parole e azioni.

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Lo shift avviene quando ti accorgi che ci sono tante etichette applicabili alla stessa situazione e puoi scegliere quella più funzionale.

Perché è cambiando etichetta che trasformi la situazione.

Vuoi provare? Compra un blocchetto di sticker e, quando al lavoro accade qualcosa di sgradevole, descrivi il fatto in un paio di righe su un foglio e poi mettici le etichette: tutte le etichette positive e quelle negative che la tua mente ha appiccicato sulla situazione. In questo modo ti accorgi di come, spesso, alcuni giudizi che sembrano scontati siano in realtà frutto di esperienze vissute precedentemente, che connettiamo a quella presente per qualche richiamo, ma che non necessariamente la riguardano.

Molte etichette sono ingiustificate e casuali, eppure è in base ad esse che ci comportiamo come ci comportiamo.

Solo rendendoti conto di questo capisci quanto sia importante scegliere che etichetta applicare a una persona, a un comportamento o a un fatto. Perché solo così puoi gestire consapevolmente gli eventi: a seconda dell'etichetta che metti, infatti, inizierai a relazionarti in un modo piuttosto che in un altro con la stessa persona e/o situazione. E questo fa una grande differenza.

Fai l'esperimento per una settimana. E scrivimi cosa cambia.

Buon lavoro, con Amore e consapevolezza.

Grazia

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Grazia Pallagrosi

Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.