Care amiche, andate a lavorare con piacere ogni lunedì mattina? Nei miei corsi, che si svolgono generalmente la sera, mi accorgo che molte persone arrivano non solo super-stanche, ma spesso anche demoralizzate e provate dalla fatica di lavorare in un ambiente impregnato di tensioni ed energie negative, con persone difficili da sopportare o in situazioni di continua urgenza e stress.
Mi rendo conto che il periodo non è facile! La Coscienza Collettiva – cioè l'insieme delle idee, delle convinzioni, delle opinioni e dei pensieri che la popolazione emana in questo periodo storico – influenza pesantemente la possibilità di restare sereni in condizioni percepite come insicure, demotivanti, prive di grandi speranze e impregnate da un pessimismo dilagante. Ciononostante, con una mente mindful la serenità può tornare ovunque. Basta sapere come procedere.
SCEGLI LA TUA LUCE
Nella maggior parte delle situazioni di lavoro dobbiamo stare con gli altri. Il punto è che ogni persona con cui lavoriamo ha le sue difficoltà personali, che si porta con sé. Prova però a dirigere il tuo focus non suoi colleghi o sull'azienda, ma su te stessa.
Siamo fari che emettono luce e con questa luce coloriamo il paesaggio che si staglia davanti ai nostri occhi. Che luce emetti tu?
IMPARA A GESTIRE LE TUE EMOZIONI
È molto importante imparare a gestire le emozioni forti anche sul posto di lavoro, per mantenere aperta la comunicazione e non creare un'atmosfera negativa o opprimente. A questo scopo, è basilare esercitarsi con le pratiche nella vita personale e soprattutto nei momenti tranquilli, così quando sarà necessario usarle in ambito professionale saprai immediatamente come fare. Anche al lavoro, quando insorgerà un'emozione destabilizzante sarai in grado di tornare subito al corpo – praticando la respirazione addominale consapevole – e potrai così evitare che mente si lanci in un fiume di associazioni e pensieri che inevitabilmente collegano al momento presente le sofferenza passate, le esperienze negative già avute, colorando quelle presenti di tinte che la stragrande maggioranza delle volte non solo quelle reali del momento.
Se è troppo difficile, prenditi 5 minuti per camminare (basta andare alla macchinetta del caffè o in bagno) e fallo lentamente, concentrando l'attenzione solo sulle sensazioni percepite dai piedi nel contatto con il pavimento e, come sempre, sul respiro.
DIVENTA AUTOREVOLE E ASSERTIVA
Non farsi trascinare dalle emozioni negative non significa non reagire e accettare qualsiasi cosa. Significa non soffrire e creare dentro e fuori se stessi quello stato di calma che è necessario a far rispettare i propri bisogni e diritti.
Una volta presa coscienza, se sei arrabbiata pratica il respiro consapevole e l'osservazione di ciò che risuona dentro di te (ti risulterà sempre più facile ed efficace se pratichi a casa ogni giorno almeno 10 minuti di meditazione di consapevolezza). Quando avrai recuperato la calma potrai decidere lucidamente come agire. E vedrai la differenza.
VADEMECUM ANTI TENSIONI
Thich Nhat Hanh ha formulato un preciso vademecum pro-serenità da applicare negli ambienti lavorativi. Ve lo riassumo:
Se qualcuno ti ha fatto un torto o ti ha esasperato
1. Astieniti dal dire e fare tutto ciò che potrebbe incrementare sentimenti negativi come la collera.
2. Non reprimere la rabbia. Quando provi rabbia o altre emozioni destabilizzanti, pratica subito il respiro consapevole per ritrovare lo stato di 'calmo dimorare' dentro di te.
3. Comunica con calma il tuo disagio alla persona che l'ha causato e fallo entro le 24 ore , a voce o con un messaggio scritto gentilmente. Chiedile di poterle parlare, magari davanti a una bella tazza di tè. Aspetta a parlarle quando, grazie alla pratica, sarai pienamente calma e centrata.
4. Se stai male o sei su tutte le furie non dire 'non sono arrabbiata, è tutto a posto' e non passare sopra a quello che senti. Non punire l'altro con i tuoi silenzi.
5. Non aspettare di avere un'emozione forte per praticare: solo se pratichi quando stai bene - in un ambiente tranquillo, meglio se sotto la guida di un insegnante e insieme a un gruppo - sarai sufficientemente allenata per praticare bene durante le difficoltà. Basta praticare 10-20 minuti al giorno per poter applicare facilmente le tecniche nei momenti critici.
6. Le situazioni di contrasto non si creano da sole: tutti coloro che sono coinvolti hanno contribuito a svilupparle. Il punto non è trovare un colpevole o una vittima, perché entrambi sono sempre compartecipi del processo. Quindi, pratica la consapevolezza del respiro e l'osservazione quotidiana del tuo paesaggio interiore per capire in che modo tu stessa sei stata maldestra, in che modo puoi aver destabilizzato, offeso o destabilizzato l'altro, in che modo puoi averlo a tua volta ferito. Ricorda che i semi delle emozioni negative dormono nella nostra Coscienza Deposito (Subcoscio) e l'evento che li risveglia è solo una causa secondaria: le radici sono sempre nostre e sono crescite nutrendosi delle nostre esperienze passate.
7. Sappi che l'altro probabilmente non ti ha attaccato volontariamente ma cercava, ledendoti, di dar sollievo alla sua sofferenza: nessuno, se non soffre, aggredisce o danneggia gli altri.
8. Scusati immediatamente se ti rendi conto che anche il tuo comportamento è stato maldestro. Non importa se l'altro non ti ha chiesto scusa: puoi cominciare tu e vedere cosa accade. Rimanda però il momento dei chiarimenti a quando sentirai di abbastanza calma.
Se invece qualcuno si è sentito offeso da te o si è arrabbiato con te
9. Rispetta i sentimenti della persona arrabbiata - anche se ti sembrano esagerati – e NON ridicolizzarli.
10. Non insistere per una discussione o un chiarimento immediato.
11. Accetta la sua richiesta di spiegazioni e chiarimenti se te la fa.
12. Chiedi scusa per averla fatta sentire male: anche se hai ragione, sei comunque co-responsabile della destabilizzazione emotiva che si è creata.
Ti auguro che sia una splendida settimana!
Con Amore
Grazia
Grazia Pallagrosi, giornalista e insegnante di Mindfulness, vive tra l'Italia e la Thailandia, dove conduce ritiri di meditazione e riequilibrio psicofisico.