Questo è un elogio della lentezza. Un invito a prendersela comoda, a ridimensionare il culto della velocità, a vivere la vita secondo i ritmi che ci sono più congeniali , e scoprire l'effetto che fa. L'8 maggio 2017 si celebra la Giornata internazionale della lentezza: un momento per riflettere sulle nostre vite così dense di impegni, nonché sui motivi che ci inducono a correre contro l'orologio invece di cercare il tempo giusto per ogni cosa.

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Pretendiamo di essere sempre più veloci, connessi e multitasking. Finché un leggero stress è fonte di vitalità (lo chiamano «eustress»), va tutto bene. Ma quando la maratona quotidiana procura affanno e frustrazione, è ora di mettere in discussione il proprio rapporto con il tempo e la velocità. Santificate la Giornata della lentezza leggendo con calma i 10 consigli che vi diamo. Sedetevi, rilassatevi, respirate. Non saltate le righe. Oggi no: leggere solo i titolini non vale.

1. Svegliatevi con calma

La lentezza si vede dal mattino. Iniziate la giornata con il ritmo che vi è più congegnale. Meglio puntare la sveglia 15 minuti prima per prepararsi con calma e dare all'organismo il tempo di mettersi in moto gradualmente. La colazione non va trangugiata ma gustata seduti a tavola facendo conversazione con il partner e i figli, come si fa in vacanza. È il momento giusto per pianificare gli impegni della giornata: un programma ben ragionato vi aiuterà a correre di meno.

2. Fate una cosa per volta

Pensiamo di essere più produttivi se rispondiamo alle mail mentre parliamo al telefono, o se ascoltiamo la tv mentre mangiamo e mandiamo sms. Le cose si fanno una per volta. Non è un lusso per chi ha poco da fare, è il nostro cervello che è fatto così. Numerosi studi dimostrano che fare più cose contemporaneamente rallenta le nostre capacità, aumenta il rischio di errori, compromette la capacità di memorizzare. Quante volte abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo perché distratti da un'altra occupazione? Studi di neuroscienza dimostrano che finché le attività sono due e una ci viene naturale (come mangiare), il nostro cervello riesce a gestirle entrambe abbastanza bene: nel momento in cui introduciamo una terza attività (per esempio ascoltare la radio), succede che una delle tre si interrompe, questo perché le aree cerebrali che si attivano quando serve attenzione sono appunto soltanto due.

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3. Apprezzate i momenti di vuoto

Non riempite a tutti i costi i momenti di attesa: se siete in coda in macchina, al supermercato, o dal dottore, dimenticatevi dello smartphone. Meglio prendersi qualche minuto di pausa, in cui rallentare, svagarsi un po', che essere continuamente connessi, soprattutto quando non vi è richiesto. La lentezza è importante per la nostra salute mentale, aiuta a riprendersi dalla fatica e dallo stress e a tornare a quello stato basale in cui tutte le funzioni sono a regime. Se non rallentiamo, il sistema cardiovascolare, per esempio, rimane costantemente sotto pressione e ne risente non solo la mente ma anche l'intero organismo. Il rischio di burnout (scoppiare, non farcela più) si fa più elevato, e colpisce tutti, anche i vip.

4. Assaporate i pasti, in compagnia

Il movimento della lentezza ha in Slow Food tra i suoi più importanti sostenitori. La filosofia dei buongustai sostiene l'idea del piacere della convivialità, del condividere i pasti anche frugali, ma di qualità, in famiglia, con i colleghi, con gli amici. Il mangiare come attività sociale, gratificante, per il corpo e l'anima.

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5. Trovate il tempo per l'attività fisica

Nella giornata degli iperattivi non deve mancare un po' di attività fisica. Sarebbe un'evidente contraddizione. Fiumi di inchiostro sono scritti ogni giorno sulle attività benefiche del movimento. Se vi piace correre, nel senso vero della parola, fatelo! Ma va benissimo anche una passeggiata (quotidiana) o una mezz'ora di yoga sul tappeto di casa.

6. Risparmiate il fiato (per quando serve accelerare davvero)

La vita ci richiede, talvolta, uno scatto da centometrista. Che sia un imprevisto, un esame, un impegno particolare, allora sì che serve accelerare, eccome. Ma non facciamoci sorprendere con il fiato corto, già sfiancati dalla quotidianità. Rallentare serve anche ad affrontare con più energia gli imprevisti o per rendere al meglio delle nostre capacità.

7. Dedicate tempo alle relazioni

Che sia giocare con i figli, fare due chiacchiere con i vicini, scambiare idee con i colleghi, dedicate più tempo alle relazioni. Salutare con garbo chi incontriamo, rispondere con puntualità agli inviti, ricordarsi degli anniversari o dei compleanni, sono tanti segnali di attenzione che aiutano a coltivare le relazioni e a mantenerle vive. Non scrivete email sbrigative, ritrovate il gusto della parola appropriata, della frase elegante. Con le persone più care, inventate momenti esclusivi, riti irrinunciabili per fare qualcosa insieme, divertendosi. Nel tempo si raccolgono i frutti di questi investimenti.

8. Imparate a padroneggiare il tempo

Esercitatevi a visualizzare il tempo non come un quadrato sull'agenda, una riga del calendario, ma piuttosto come uno spazio fluido che si adatta alle situazioni. Per sviluppare un progetto, per farsi venire un'idea, o per stare con i figli, non ci può essere un tempo predefinito. C'è anche un tempo che non si misura in minuti e ore, ma in emozioni e pensieri.

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9. Concedetevi del tempo per pensare

Se avete imparato a padroneggiare il tempo, usatene un po' per pensare, fantasticare, progettare il futuro, dare libero sfogo all'immaginazione. Non pensate che sia tempo buttato: la mente si rigenera. Ricordate il motto Festina lente (affréttati, lentamente) dei libri di latino? Questo ossimoro racchiude in sé il paradosso del tempo e il saggio consiglio di meditare prima di agire.

10. Andate a letto presto

Le giornate non possono essere infinite, quando la stanchezza si fa sentire è ora non di rallentare, ma di ritirarsi e dormire. Meglio farlo prima di mezzanotte per sfruttare le ore di sonno più ristoratrici. Una buona dormita garantisce performance migliori l'indomani. Se avete problemi con il sonno, questi possono essere dovuti a ritmi di vita non adeguati, da rimodulare.