L'intelligenza è sexy? Per i sapiosexual sembra proprio di sì. Se succede che al vostro primo appuntamento il lui della situazione attacca a parlare con un certo fervore di argomenti tipo la microbiologia, o le poesie di Sylvia Plath o qualcosa che riguarda gli algoritmi, e voi invece di entrare graziosamente in catalessi sentite salire vampate di eccitazione sessuale, beh sappiate che siete senz'altro delle sapiosessuali. Ovvero non vi interessano le stranezze e le trasgressioni, non vi fa né caldo né freddo il sexting e anche del dirty talking non sapreste proprio che farne: a voi il sangue ve lo fanno ribollire intelligenza, istruzione, cultura. La parte del corpo, insomma, che desiderate vi venga stimolata non è quella di cui tutti parlano, bensì è il cervello.

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Perché, come racconta Megan sull'ormai seguitissima pagina Facebook dedicata alla sapiosessualità (seguita da quasi 4 milioni di persone, facebook.com/sexyintelligence) «trovo fantastico quando la persona che ho davanti mi fa usare il cervello. Quando sa farmi pensare, o quando fa un commento particolarmente arguto, provo una sensazione che si riverbera in tutto il mio corpo. Amo le battute sagaci, i giochi di parole e le osservazioni sottili. Sono cose che mi fanno dire "Oh, ci sa fare!"».

Non per niente nel novembre del 2014, OkCupid, sito di dating online, ha ampliato la sua lista degli orientamenti sessuali aggiungendo le voci "androgino," "asessuale," "fluido", "queer" e "sapiosessuale". Dalla sua inclusione tra le opzioni disponibili su OkCupid, il termine e l'orientamento sono diventati mainstream, tanto che poco dopo è nata Sapio, una nuova app d'incontri piuttosto diversa da quelle più conosciute, che dovrebbe servire a trovare potenziali partner sulla base della loro capacità di citare Sartre a comando.