Scrivere fa bene alla mente. Che sia un diario intimo o un blog, un racconto, una poesia o solo l'annotazione di sensazioni o emozioni, ogni parola che mettiamo su carta (o qualunque strumento usiamo per scrivere) calma la mente, mette ordine ai pensieri, aiuta a dare un senso ai fatti della nostra vita. Parola di psicologo, psicoterapeuta e blogger, Sergio Stagnitta (www.sergiostagnitta.it), dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, che ci aiuta a comprendere i benefici dell'annotare, giorno dopo giorno, riflessioni, ricordi, emozioni.

Scrivere è prendersi tempo per sé

Quando scriviamo dedichiamo del tempo a noi stessi perché ci dobbiamo fermare, dobbiamo interrompere ogni altra attività per concentrarci sulla scrittura. Che siano 10 minuti o un'ora non fa differenza: quello è tempo che dedichiamo a noi stessi.

Scrivere aiuta a ricordare i dettagli delle nostre giornatepinterest
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È un'azione che serve a fissare ricordi o impressioni di qualcosa che abbiamo vissuto. Nel momento in cui scriviamo stiamo elaborando, cerchiamo di capire cosa è successo, perché, quali emozioni ha suscitato in noi quell'evento, sia esso buono o cattivo. Questa elaborazione, di per sé, può già avere un primo effetto positivo.

Scrivere rilassa la mente

Quando abbiamo un problema la nostra mente tende a fissarsi su un pensiero fisso, quasi ossessivo, che non aiuta a trovare una soluzione ed è estremamente stancante. Scrivere aiuta ad uscire da questo circolo vizioso: man mano che scriviamo facciamo ordine nei nostri pensieri, ed ecco che affiorano idee, prospettive o significati ai quali non avevamo pensato. Nella nostra mente si aprono nuovi scenari, si innesca un processo creativo. Questo rilassa molto la mente. Se una persona arrabbiata scrive quello che prova, può sperimentare l'effetto calmante di questa azione.

Scrivere fa bene perché serve a mettere ordine ai pensieri e a crearne di nuovipinterest
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Scrivere aiuta a ricordare

La scrittura ha un potere benefico perché ci aiuta a fissare sulla carta qualcosa che altrimenti ci sfuggirebbe. Sono tanti i fatti importanti che ci accadono di cui non ci ricordiamo. E' molto diffusa la percezione del tempo che corre e macina tutto. Chi tiene un diario, un taccuino o un blog, e annota i dettagli delle sue giornate, impara a rivalutare la propria vita e si rende conto che è molto più ricca, varia e intensa di come la percepisce. Nei nostri appunti non ci sono solo i ricordi, ma anche i dettagli, le sfumature. Invito chi ha tenuto un diario nel passato e non lo ha mai più aperto, a rileggerlo: lì scoprirà un mondo nuovo e si stupirà. E' come dare un respiro più ampio alla propria esistenza.

Scrivere fa bene perché è un modo per prendersi tempo e cura per sépinterest
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Scrivere fa prendere il giusto distacco

Scrivere fa bene perché ci aiuta a prendere la giusta distanza dalle cose. Quando le emozioni che proviamo sono troppo intense, ci fanno male e ci possono indurre in errore. Serve dunque un po' di distacco e scrivere può aiutare a trovarlo. Se, ad esempio, siamo arrabbiati con il nostro partner, è bene cercare di capire perché, cosa è successo, come ci sentiamo, prima di prendere qualsiasi decisione. Chi prova a scrivere questi vissuti è molto più probabile che riesca ad assumere un punto di vista più distaccato che includa quello che prova l'altra persona.

Scrivere fa bene, ma non basta un like!

Sicuramente la tecnologia ci stimola a scrivere di più perché ci dà la possibilità di avere un diario pubblico sul quale annotare le riflessioni su di noi o sul mondo, a stare dunque in contatto con la realtà. Facebook ci chiede "A cosa stai pensando?", ci induce ad esternare le nostre idee e a farle circolare.

Scrivere fa bene, ma non basta mettere un like o postare un commento su Facebookpinterest
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C'è però il rischio che tutto sia troppo compresso e sintetico, che diventiamo pigri e ci abituiamo a condividere solo click, perdendo così l'abitudine al contatto e al confronto diretto con le persone. Se la nostra reazione a una riflessione o una notizia è solo un like, un cuore o una faccina stizzita, le nostre emozioni vengono svilite, perdono di intensità. Oppure, al contrario, la tecnologia, a causa della distanza che ci fa assumere con l'interlocutore, facilità l'aggressività che spesso esprimiamo attraverso commenti così velenosi, distruttivi, commenti che diventano pietre. Questa non è una forma di scrittura che può giovare. Un consiglio che do ai giovani è quello di aprirsi un blog, dove possono scrivere qualcosa di articolato, riflessioni o racconti ragionati delle proprie esperienze e passioni. Il blog consente il dialogo, il confronto pacato, ragionato e costruttivo.