Lettori e lettrici di Gioia! mi scrivono per un consiglio sentimentale. Ecco una lettera di una donna che ha deciso di lasciare il marito e di mantenere da sola i suoi 3 figli.
"Ho conosciuto mio marito a 16 anni, sono andata a convivere a 20, mi sono sposata a 27. Ho insistito io per avere un figlio. A 29 ho avuto il primo, e dopo poco è nato il secondo, e poi è arrivato il terzo. Felice da morire. Fare la mamma è sempre stato il mio sogno. Quando il mio più piccolo ha compiuto 10 anni, ho cominciato a star male, mi sono sentita una fallita. Avrei voluto un altro figlio. Lui assolutamente no. È stato un buon marito e un padre affettuoso e lo è tuttora (un po' padre padrone, ma buono). Con la scusa di un altro, ho lasciato casa e tutto quello che era mio. Lui si è tenuto i pochi soldi che avevo ma non mi è importato. Sono rimasta sola con i miei ragazzi. Ora sono indipendente e mantengo me e i miei tre figli. Ho conosciuto una persona più grande di me di 23 anni (io ne ho 46): un uomo che mi fa sentire donna. Ho distrutto la vita a mio marito, ma non potevo fare diversamente, sarei morta dentro. E sarei diventata una cattiva madre, che era l'unica cosa che sapevo fare. Spero che incontri una donna che lo renda felice". (G.S.)
Mai ho sentito parole più teneramente sincere sull'uomo che si è lasciato. Tuo marito non è solo un uomo buono - la più affascinante delle virtù - ma anche saggio. Come quando si è opposto al quarto figlio, comprendendo che la maternità era (anche) un modo per sfuggirgli. Il bambino più piccolo era cresciuto, e tu avevi bisogno di averne un altro per riempire la tua vita. L'ex marito ha capito il tuo grande malessere, il tuo vuoto, e sapeva che non era quella la cura. "Con la scusa di un altro ho lasciato la casa e tutto quello che era mio": sei molto lucida. Hai lasciato la te stessa fittizia che ti eri costruita in quegli anni, e la tua estraneità a un marito eccellente, ma non amato. Lui è assente fin dall'inizio: "Sono andata a convivere, mi sono sposata...". E lui dov'era? Hai avuto coraggio a porre fine a una situazione non visibilmente tragica, eppure mortale. Sei riuscita a restare da sola con i tuoi ragazzi, con un fidanzato di 70 anni e il rimorso dell'abbandono. E in questo c'è una sommessa, un po' triste dolcezza.
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