La coerenza a tutti i costi no. Non va bene pretenderla da sé stessi, figuriamoci dagli altri. Un minimo di aderenza tra i valori, idee e comportamento è necessario e viene naturale. Innaturale sarebbe invece pretendere di non cadere mai in contraddizione, di non scoprirsi con delle incongruenze, di non cedere all'irrazionalità. Se essere coerenti può essere un faro potente che ci illumina la strada delle decisioni, essere eccessivamente coerenti si può trasformare in una trappola quando diventa adesione totale a un modello che non ci lascia libertà di scelta e ci incatena a scelte fatte nel passato che non ci corrispondono più. Si può cambiare idea senza paura di sentirsi inadeguati perché è l'elasticità rispetto ai nostri valori e bisogni che ci permette di cambiare - o di sgarrare - quando ne sentiamo la necessità.

La coerenza spegne la progettualità

...oppure, come ha scritto Oscar Wilde «la coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione». Chiediamoci, quando imponiamo o ci imponiamo comportamenti coerenti, se non sia una nostra forma di rigidità, se non ci siano anche altre modalità altrettanto valide di fare le cose. Se essere coerenti equivale a impuntarsi siamo chiaramente di fronte a una forzatura, mentre una maggiore duttilità porta ad adattarsi più facilmente alle situazioni e soprattutto porta a non perdere di vista la progettualità, la capacità cioè di vedersi nel futuro anche del tutto diversi.

La coerenza serve a non pensare

Pretendere la coerenza è come percorrere una strada su una rotaia che non ammette nessuna deviazione. È utile per chi volesse inserire il pilota automatico che permette di non chiedersi mai dove si sta andando. Infondo, le persone coerenti sono apprezzate più per la loro prevedibilità che per l'originalità. Sono quelle che, presa una decisione, non ci pensano più e vanno dritte per la loro strada. Sanno imporsi regole ferree, hanno una forte motivazione, ma quante occasioni si perdono?

La coerenza è un bisogno infantile

Da bambini abbiamo estremo bisogno di coerenza, di comportamenti lineari, che ci trasmettono sicurezza, certezza delle regole, limiti. Superata quella fase, continuare a ricercare lo stesso rigore nelle persone ci espone a forti delusioni. Meglio imparare a dare un valore relativo alla coerenza e rivalutare piuttosto la flessibilità, la capacità di adattamento che non è trasformismo, ma responsabile possibilità di scegliere.