La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco il suo consiglio a un uomo la cui moglie si è sottoposta a un intervento di chirurgia estetica al viso senza avvertirlo.

La lettera

«Mia moglie sa che le voglio bene, perché s'è fatta la plastica? Abbiamo 60 anni e non è mai stata bella, ma mi piaceva tanto. È così simpatica, e anche sexy, ha un carattere allegro e quando ama, ama, stiamo insieme da 30 anni e ci siamo sempre divertiti. I figli ci chiamano "i fidanzati". Io amavo la sua rughina sulla fronte, gliela baciavo sempre. Poi dice che va a Milano da un'amica, e mi torna tutta stirata, dice ti piaccio? Noooo, ti preferivo prima! Non si tratta di un ritocchino, ha cambiato espressione, ora ha una fisionomia antipatica, le è venuta una faccia un po' da salsiccia, non riesco a toccarla, non la riconosco, mi sembra un'altra. Se me l'avesse detto gliel'avrei sconsigliato, ma non impedito, io penso che ognuno è padrone del suo corpo, però almeno avvertimi, sii sincera, io non conto niente per te? Non le ho mai fatto niente alle spalle. 
Non siamo più felici. Vorrei tornare alla confidenza di prima ma, non lo faccio apposta, le porto rancore». (Un marito)

Risponde Barbara Alberti

Forse la consolerà una nota materiale: le plastiche cancellano l'espressione lì per lì, ma col tempo la fisionomia naturale prende il sopravvento. Ho visto dei grugni tremendi dopo l'intervento, che poco a poco tornavano a una certa grazia, e vedrà che l'effetto salsiccia sarà molto attenuato. Certo non è questo il punto. Star via qualche giorno, mentendo, e tornare con un'altra faccia è un brutto scherzo per chi ci ama. Ma in sua moglie il bisogno di un mutamento si univa al bisogno urgente di un gesto di indipendenza. Anche negli amori più felici, non è sempre facile considerarsi una cosa sola. Sua moglie desiderava cambiare viso, e attraverso quello, affermare di esistere in prima persona. Nessuno può decidere il suo aspetto (io per esempio se mi fossi disegnata da sola mi sarei fatta come la Valentina di Crepax o come Eva Green). Ma ognuno può scegliere il momento di dire «io sono», magari in modo maldestro. Il rancore le passerà. Lei è sempre lei, anche se un po' stirata.