La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzomaleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco il suo consiglio a una ragazza che sta per sposarsi ma all'improvviso non è più sicura di volere davvero il suo futuro marito.

La lettera

«Cara Barbara, è tutto pronto: data delle nozze, casa, già arrivano i regali… e tanto panico. Lui è bello, innamorato, discreto amante, ma è anche un debole, vittima della madre che ha imposto delle bomboniere orripilanti, e lui gliele dà tutte vinte. Gli ho detto tira fuori le palle se le hai, lui si è offeso, cerchiamo di non litigare, ma la situazione è tesa… vorrei scappare. (Danila)

Risponde Barbara Alberti

Ma come hai fatto ad arrivare a questo punto con uno che disprezzi, che ti annoia, che è un amante «discreto» cioè irrilevante, che non ti piace a tavola né a letto, schiavo della madre (alcuni dei più tipici segnali d'allarme per una coppia)… Nelle tue righe si legge già la causa di divorzio, le strida della madre madrona, le risse suocera-nuora (e lui in mezzo, vile Pilato domestico, che finirebbe per odiare entrambe), l'eventuale marmocchio conteso. Un disastro vano, che si potrebbe evitare. Dici che «lui» è innamorato, ma tu neanche un po', che senso ha questo matrimonio? Non siamo più nell'800, sposarsi non è più obbligatorio per una donna, puoi scegliere la dignità. Saresti dovuta scappare molto prima. Ma fai ancora in tempo. Se riesci a fare un salto mortale scavalcando regali, bomboniere, data di nozze e tutto il volgare e triste compromesso nel quale ti sei invischiata. Sarà un bel colpo anche per lui. Nemmeno tu, così anaffettiva e irresoluta, sei un gran partito.