Non sempre tutto è spiegabile o fattibile attraverso un rigoroso percorso scientifico, matematico o fisico. Sempre più spesso, anche nella vita di tutti i giorni, ci affidiamo all’euristica per risolvere un problema.

Una sorta di pragmatismo dato dalla situazione in sè per sè in cui l’approccio mentale e pratico parte dell’intuito, magari dall’improvvisazione, ma che ha comunque l’obiettivo di ricercare un argomento, un concetto o una teoria adeguati a risolvere un problema.

Cos’è l’euristica

Le euristiche sono, dunque, escamotage mentali che portano a conclusioni veloci con il minimo sforzo cognitivo.

L’uomo per secoli, ha fatto ricorso alle euristiche. Soprattutto nella sua prima età evolutiva, l’Homo Sapiens, in un’ambiente pieno di pericoli, per la sua sopravvivenza, era portato a prendere quasi nessuna decisione in maniera razionale.

Quello che faceva era guidato dall’istinto, prendere decisioni rapidi ed efficaci. Paradossalmente i retaggi di quell’agire sono rimasti, una sorta di cassetto euristico dicono gli esperti.

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Lo psicologo Gerd Gigerenzer.

Lo psicologo Gerd Gigerenzer nel 2001 ha proposto l'impiego di una razionalità ecologica secondo la quale un'euristica è razionale se si adatta alla struttura dell'ambiente in cui viene applicata.

Le euristiche, comunque, per definizione sono condotte che non garantiscono la soluzione del problema, ma che consentono al solutore di avvicinarsi alla meta.

Quando poi le nostre euristiche vanno in tutte in un certo verso, creando in noi preconcetti sbagliati, si parla di bias cognitivi che sarebbero “tunnel” o “inganni della mente”.

I vari tipi di euristiche

Sempre Gigerenzer, in tema di bias, individua l'euristica del riconoscimento, quella che nella scelta tra due o più opzioni, ci fa optare per ciò che viene riconosciuto, quindi che è simile a qualcosa con cui abbiamo una certa familiarità.

C’è poi l’euristica del conformismo sociale secondo cui quando si entra in un contesto di relazioni all’interno di un gruppo si tende a pensare, decidere, agire secondo una certa opinione condivisa dalla maggioranza uniformandosi ad esse anche solo per senso di appartenenza.

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Daniel Kahneman, Nober per l’economia nel 2002, riceve da Barack Obama la Medaglia Presidenziale della Libertà.

La teoria del prospetto

In tema di euristica si pone la teoria del prospetto, proposta da Daniel Kahneman e Amos Tversky in un articolo del 1979. È una nuova teoria descrittiva delle scelte in condizioni d'incertezza.

Le decisioni vengono prese secondo processi composti di due fasi: nella prima vi è la raccolta di informazioni e l’analisi delle diverse prospettive, nella seconda la valutazione degli scenari possibili. Ma non è detto che davanti allo stesso problema, in una seconda occasione, la stessa persona si comporti allo stesso modo.

Kahneman, che poi vinse il Nobel per questa teoria, e Tversky teorizzarono quindi per la prima volta, come i giudizi degli individui siano il prodotto finale dell’azione di particolari meccanismi cognitivi, appunto euristiche e bias, che si esplicano nella rappresentatività, nella disponibilità e nell’ancoraggio.