Con questo articolo inizia la collaborazione con Gioia.it la dottoressa Sarah di Lauro, biologa nutrizionista, che ogni settimana presenterà una dieta diversa, con i consigli pratici per adottarla, i menu esempio, i punti di forza e le controindicazioni. 

Contestata dalla maggior parte degli esperti del settore, seguita da un numero considerevole di persone (tra cui numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e della televisione), la famosa dieta di Lemme continua ad animare polemiche sempre più accese. Il motivo risiede nella filosofia alimentare che Alberico Lemme propone per dimagrire, che presenta basi in totale controtendenza rispetto alle linee guida di una corretta alimentazione che siamo abituati ad ascoltare.

Lemme, infatti, sostiene tesi alquanto particolari e altamente discutibili come il concetto che "frutta e verdura fanno ingrassare" oppure che "lo sport non serve in quanto basta l'alimentazione per poter mantenere la tonicità dei muscoli". Affermazioni come queste sollevano non pochi polveroni, soprattutto perché non sono seguite da prove concrete, visto che il farmacista non ha alcuna pubblicazione scientifica all'attivo.

Nonostante le accuse e i detrattori, Lemme non si cura delle critiche e, in modo sfrontato e provocatorio, continua a promuovere la sua dieta, tramite la quale garantisce forti perdite di peso in tempi estremamente brevi. L'ultimo testimonial d'eccezione del farmacista in ordine di tempo, è l'imprenditore italiano Flavio Briatore, che è apparso sulle copertine di numerosi tabloid in versione dimagrita e notevolmente ringiovanito, con un visto disteso e spianato da rughe e doppio mento. Mentre tutti parlano di lifting, Lemme attribuisce tutto il merito del miracoloso "ringiovanimento" alla sua dieta.

La dieta di Lemme: i menù

In cosa consiste, dunque, questa tanto discussa dieta? Essa prevede due fasi: la prima è quella più aggressiva e che porta al dimagrimento maggiore e una seconda fase è solo di mantenimento, che dura circa due mesi in modo da stabilizzare il peso raggiunto.

La prima fase prevede un periodo di forte restrizione, con l'esclusione di specifici alimenti come, per esempio, il pane, mentre prevede un libero consumo di pasta; il sale, il quale non deve essere mai utilizzato, nemmeno durante la cottura degli alimenti; lo zucchero viene completamente abolito in ogni sua forma.

Ecco uno schema di esempio della dieta Lemme:

Giorno 1 e 2 

Colazione: Carne bianca

Caffè

Pranzo: Carne rossa

Caffè

Cena: Pesce

Caffè

Giorno 3 e 4 

Colazione: Pasta in bianco con peperoncino e olio extravergine di oliva

Caffè

Pranzo: Carne bianca

Caffè

Cena: Pesce magro

Caffè

Giorno 5 e 6 

Colazione: Verdura

Caffè

Pranzo: Carne rossa

Caffè

Cena: Pesce magro

Caffè

Giorno 7

Colazione: Pasta in bianco con peperoncino e olio extravergine di oliva

Caffè

Pranzo: Carne bianca

Caffè

Cena: Pesce magro

Caffè

Dieta Lemme: il mantenimento

Nella fase di mantenimento si ricominciano a mangiare una parte degli alimenti esclusi in precedenza. Via libera, quindi, a uova formaggi, latticini, pane e frutta, mentre rimane il veto su alcuni alimenti come pomodori, formaggio grana, gelato che torneranno con moderazione solo nelle settimane successive.

Ecco un esempio della fase di mantenimento:

Giorno 1

Colazione: Yogurt con crusca e frutta (fragole, ribes, mirtilli ecc.)

Pranzo: Pasta con burro, salvia e noci

Cena: Carne con contorno

Giorno 2

Colazione: Yogurt con crusca e cacao

Pranzo: Pasta e ceci

Cena: Pesce con contorno (ammessi i crostacei, da evitare molluschi)

Giorno 3

Colazione: Uova strapazzate con formaggio

Caffè

Pranzo: Frittata di spaghetti con verdura

Cena: Un contorno (per una sola sera a settimana)

Le critiche alla dieta: cosa c'è che non va

I principi su cui si basa la dieta di Lemme sono quindi:

  • L'esclusione di alcuni alimenti selezionati e il libero consumo di altri
  • Rispettare rigorosamente degli orari di pasto indicati
  • Mai unire nello stesso pasto carboidrati e proteine

Secondo Lemme, la pasta può essere mangiata anche in grandi quantità, mentre il pane deve essere evitato perché può provocare picchi d'insulina nel sangue, il che, in pratica, vuol dire che si bloccherebbe il dimagrimento.

Gli orari dei pasti sono ben stabiliti. Per esempio la mattina non si può fare colazione oltre le nove, perché in questo modo si sfrutta al meglio l'azione "dimagrante" degli ormoni, i cui livelli nel corpo cambiano durante la giornata.

Gli alimenti devono essere associati secondo schemi precisi: non è possibile consumare nello stesso pasto carboidrati e proteine, in compenso le quantità sono libere: ogni alimento può essere mangiato  con le porzioni volute (fino a un massimo di 10 chili)!

È senza dubbio un tipo di dieta che esclude completamente intere categorie di alimenti. Queste esclusioni, però, sono pericolose in quanto, a lungo andare, possono sviluppare preoccupanti carenze, avvicinandosi alla malnutrizione. Inoltre, un altro fattore da non sottovalutare è che una dieta come questa, che segue un modello dissociato, non aiuta a far capire i principi di una buona educazione alimentare. Infatti, molti concetti sostenuti dal farmacista si scontrano apertamente con tutto ciò che il mondo scientifico sostiene all'unanimità. Infatti, non è possibile far passare il messaggio di Lemme il quale sostiene che la frutta debba essere evitata perché fa ingrassare, ma è importante far capire alle persone che è inutile esagerare con le porzioni di frutta oppure sostituire interi pasti con essa, perché che la sua presenza è preziosa se inserita in un'alimentazione varia e ricca di altri elementi.

Mangiare in modo sano e seguire un corretto stile di vita vuol dire concedersi il piacere del cibo, in modo equilibrato, senza esclusioni ma imparando ad apprezzare e conoscere la grande varietà di alimenti che abbiamo la fortuna di avere in Italia. Questo, di base, non è altro che il punto di forza della dieta Mediterranea, creata dal biologo Ancel Keys. È giusto voler dimagrire e aver voglia di raggiungere i propri obbiettivi, ma è anche importante scegliere con cura a chi affidarsi, un professionista che educhi alla giusta alimentazione, per riscoprire i piaceri e i sapori di cui il nostro Paese è famoso nel mondo.

Dott.ssa Sarah di Lauro - Biologa Nutrizionista

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