Molto probabilmente per gli aficionados delle trattorie toscane più veraci e legate alla tradizione, solo immaginare la possibilità di eliminare la carne rossa dalla propria dieta è considerata una vera e propria eresia, un po' come dire che il Louvre è più prestigioso degli Uffizi. Eppure sono sempre di più gli studi che sostengono che la riduzione o addirittura l'abolizione della carne rossa dalla propria dieta possano rivelarsi un'ottima decisione per la salvaguardia del proprio organismo, senza contare i plus indiscussi per l'ambiente che ci circonda e gli evidenti beneficisull'aspetto, come la tanto agognata diminuzione del girovita. Non è necessario diventare vegani, vegetaliani o vegetariani integralisti per abbracciare questo regime alimentare, sostenuto tra l'altro anche dall'Airc - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, secondo cui «un consumo eccessivo di carni rosse, soprattutto di carni rosse lavorate (salumi, insaccati e carne in scatola) aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori quali il cancro al colon-retto e allo stomaco, ma anche alcuni tumori ormone-dipendenti come quello al seno, alla prostata e all'endometrio». Anche Reader's Digest ha stilato una lista dei giovamenti di cui potremmo godere una volta messo il barbecue in cantina.

1. Dieta senza carne = perdita di peso

Il primo vantaggio di una dieta senza carne rossa è la conseguente perdita di peso. La carne rossa è ricca di calorie, quindi abolirla dalla dieta quotidiana potrebbe/dovrebbe portare a un significativo dimagrimento. La carne rossa «può essere sostituita da fonti proteiche alternative che sono molto più leggere, meno caloriche, altrettanto soddisfacenti e anche più digeribili», sostiene la Dottoressa e Naturopata Sally Warren, che consiglia vivamente l'assunzione di pesce, pollo e legumi.

2. Dieta senza carne rossa = Meno gonfiore

Boicottare la carne rossa potrebbe significare anche sbarazzarsi dell'odiosa sensazione di gonfiore, di cui tutte siamo più o meno vittime. Il corpo digerisce la carne rossa più lentamente rispetto ad altri alimenti, portando inevitabilmente a stitichezza e dolori addominali. Molto meglio per il nostro intestino, optare per cibi più sani e ricchi di fibre. Un esempio? Carne bianca, pesce, fibre e verdure.

3. Dieta senza carne rossa = Pelle più luminosa

La bellezza viene da dentro, quindi basare la propria dieta su frutta e verdura, ricche di vitamine A, C ed E, che sono note per combattere i radicali liberi è senza dubbio una scelta vincente per migliorare il nostro aspetto. «La costipazione, che può derivare dalla digestione pigra da consumo di carne rossa, può causare problemi alla pelle e l'insorgere di una carnagione opaca», ribadisce la Dott.ssa Warren. «E togliere la carne rossa dal menù aiuta a ridurre il carico su organi importanti come fegato e reni, che sono responsabili del filtraggio delle impurità».

4. Dieta senza carne rossa= Meno rischio di contrarre il cancro

Un consumo eccessivo di carni rosse, soprattutto di carni rosse lavorate (salumi, insaccati e carne in scatola), aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori. A dirlo l'Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, parte dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità in un rapporto del 2015 redatto sulla base di oltre 800 studi precedenti sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro. Gli esperti hanno concluso che per ogni porzione di 50 grammi di carne lavorata consumati al giorno il rischio di cancro del colon-retto aumenta del 18%. Ma lo stesso legame è stato osservato con i tumori del pancreas e alla prostata.

5. Dieta senza carne rossa = Una vita più sana

Molti studi di ricerca suggeriscono inoltre, che eliminare la carne rossa dalla dieta e sostituirla con pollo, pesce e legumi possa ridurre il rischio di imbattersi in una lunga serie di malattie. «La carne rossa può spesso contenere elevate quantità di grassi saturi che sono collegati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, obesità e diabete», dichiara la Dott.ssa Warren. Secondo uno studio del 2012 ci sarebbe anche una corrispondenza tra l'elevato consumo di carne rossa e una maggiore insorgenza del morbo di Alzheimer.