Quando ci troviamo con qualche chilo di troppo che non riusciamo a buttare giù, la maggior parte delle volte siamo solite dare la colpa al nostro odiato metabolismo, il quale sicuramente è bloccato e non funziona a dovere; oppure additiamo i carboidrati, che ormai consideriamo nostri mortali nemici. La classica frase: "non posso mangiare nulla, ingrasso con tutto!" ci predispone alla ricerca di ogni scusa plausibile per giustificare il fatto di essere ingrassate e stiamo sempre attente a non effettuare un onesto esame di coscienza, rimproverandoci perché sì, è vero, nelle ultime settimane abbiamo ceduto a cene e aperitivi ed è normale che ora siamo un po' appesantite.

Invece di fare un liberatorio "mea culpa", accettando lo sgarro e impegnandosi a rimediare controllandosi di più a tavola, molte persone entrano nella spirale di ricerca della dieta che funzioni, assicurando risultati in breve tempo e con poca fatica.

In questa affannosa ricerca, spesso la dieta del gruppo sanguigno del dottor Mozzi appare come una specie di isola felice, la soluzione a tutti i mali, la spiegazione logica a ogni nostro disturbo collegato all'alimentazione.

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I principi del dottor Mozzi

Tutto sommato, il concetto alla base di questa dieta è abbastanza semplice: ogni alimento presenta una serie di proteine, chiamate antigeni, che una volta introdotti nel corpo vengono riconosciuti dal nostro sistema immunitario e catalogati come "innocui" o "nocivi". Nel secondo caso si scatena una risposta immunitaria volta a proteggere il nostro organismo dalla sostanza estranea, cosa che può provocare disturbi di vario tipo, dalla cattiva digestione a sintomi più fastidiosi come nausea o gonfiore. Il riconoscimento degli antigeni, però, avviene in modo diverso in base al gruppo sanguigno di appartenenza. Di norma esistono cinque gruppi sanguigni: A, B, AB e 0. Questo significa che, secondo il dottor Mozzi, persone con il gruppo sanguigno 0 possono tollerare o meno alcuni alimenti, mentre per gli stessi alimenti chi è del gruppo sanguigno AB può avere una risposta opposta.

Il meccanismo alla base del successo della dieta è quindi quello di escludere gli alimenti che non vengono tollerati dal nostro gruppo. In questo modo si riesce a depurare l'organismo e a dimagrire in modo corretto.

Il successo della dieta del gruppo sanguigno

Il successo di questa dieta negli anni è stato notevole, spinte dalla novità scientifica su cui si fonda e sulla possibilità di schematizzare in modo semplice i cibi che fanno male, molte persone si sono affidate a questo genere di alimentazione. Essa, inoltre, non nasce con il dottor Mozzi ma ha origine più lontane nel tempo: è stata messa a punto negli anni '50 da un naturopata americano, il dottor J. D'Adamo, il quale vide che la risposta di alcuni pazienti a un certo tipo di alimentazione variava in base ad elementi organici come l'appartenenza a un certo gruppo sanguigno. Negli anni successivi, il piano alimentare del dott. D'Adamo è stato perfezionato e divulgato dal figlio, Peter J. D'Adamo, fino a essere ripreso, in Italia, da Piero Mozzi, il quale ha adattato al nostro stile di vita i precetti di D'Adamo.

Egli ha diviso gli alimenti in tre tipologie: quelli benefici, quelli neutri e quelli nocivi.

Principalmente, la dieta ruota sulla presenza negli alimenti di una particolare proteina, detta lectina, che quando incontra degli antigeni incompatibili, scatena una risposta immunitaria negativa che crea malessere nella persona.

Le caratteristiche dei gruppi sanguigni

Gruppo 0 – Essendo il gruppo sanguigno più antico, chi appartiene allo 0 dovrebbe portare avanti uno stile alimentare molto semplice, che ricalca le abitudini degli uomini primitivi: via libera a carne bianca e rossa, pesce, condimenti vegetali e verdure, mentre da ridurre fortemente sono i latticini e i cereali.

Gruppo A – Al contrario, chi ha questo gruppo non può eccedere con la carne, mentre deve preferire i cereali, data la delicatezza del sistema digerente e la predisposizione a subire rallentamenti metabolici e ad andare incontro alla sindrome metabolica, con sviluppo di patologie cardiache o diabete.

Gruppo B – Le persone di questo gruppo hanno un sistema digerente equilibrato, che consente di consumare in modo quotidiano sia cereali che carni, oltre alla frutta e alla verdura. Gli alimenti che possono danneggiare la salute di una persona di gruppo B sono quelli ricchi di lectina, che è responsabile dell'insulino-resistenza, quindi mais, legumi, sesamo o tutti i cibi a base di frumento.

Gruppo AB – Essendo il gruppo sanguigno che si è sviluppato per ultimo, le sue caratteristiche sono simili a quelle dei gruppi A e B da cui deriva. Di conseguenza c'è un'ampia scelta alimentare, eccetto che per alcuni ortaggi come i pomodori oppure per le uova e i latticini, responsabili dello sviluppo della maggior parte delle forme tumorali attualmente esistenti.

Esempi di menù della dieta di Mozzi

Ecco un esempio di una giornata tipo pensata per una persona di gruppo 0:

Colazione:

  • Tè verde senza zucchero
  • Prugne
  • Frutta secca (mandorle o noci)

Pranzo:

  • Quinoa con gamberetti e zucchine
  • Cavolfiori al vapore

Cena:

  • Filetti di sgombro
  • Scarola con capperi e olive

Per una persona di gruppo A:

Colazione:

  • Succo di albicocca
  • Tè verde con zucchero
  • Biscotti
  • Pranzo:
  • Pasta con lenticchie
  • Uova

Cena:

  • Formaggio Feta
  • Carciofi

Per una persona di gruppo B:

Colazione:

  • Latte
  • Cereali

Pranzo:

  • Patate al forno
  • Melanzane
  • Frutta fresca

Cena:

  • Frutta fresca

Per una persona di gruppo AB:

Colazione:

  • Latte di riso
  • Biscotti con farina di frumento

Pranzo:

  • Pasta di amaranto con pomodori
  • Agnello al forno con spinaci

Cena:

  • Orata
  • Funghi porcini
  • Tisana alla betulla

La dieta del gruppo sanguigno funziona?

Nonostante il suo successo, questa dieta ha sollevato un polverone di polemiche e la figura del dottor Mozzi è stata ampiamente criticata. Principalmente le contestazioni sono dovute al fatto che non esistono evidenze scientifiche che dimostrano una correlazione tra gruppo sanguigno e alimentazione. Questo significa che non è possibile catalogare il corpo in categorie nette che escludono alcuni alimenti includendone altri. La soggettività e il grado di tolleranza che ognuno di noi sviluppa nei confronti di un certo alimento non può dipendere solo dal contenuto di lectina contenuta negli alimenti. Infatti, le lectine sono presenti in molti alimenti ma le persone sviluppano intolleranze solo verso alcuni. L'intolleranza, quindi, nasce da meccanismi più articolati e complessi.

Dieta del gruppo sanguignopinterest
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Inoltre, le diete studiate per i gruppi 0 e A sono particolarmente restrittive e possono portare, nel tempo, a sviluppare carenze nutrizionali. Come sempre, dimagrire escludendo intere categorie alimentari non è mai una buona idea, in quanto non pone le basi per imparare a portare avanti una corretta alimentazione nel tempo. Anche se i concetti alla base delle teorie del dottor Mozzi, ossia l'analisi antropomorfa e lo sviluppo dei gruppi sanguigni è corretta, non è possibile ipotizzare associazioni dietetiche con esse e, di conseguenza, la base della sua terapia alimentare viene a crollare del tutto. Quando si avvertono malesseri continui e si sospetta di soffrire di un'intolleranza è necessario rivolgersi a un nutrizionista esperto, che tramite una corretta anamnesi aiuterà a identificare le cause del problema e stilerà una corretta dieta per alleviare i sintomi.

dottoressa Sarah Di Lauro - Biologa Nutrizionista

www.dietaok.it