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Lo smartphone fa venire le rughe ma niente panico sappiamo come proteggere la pelle dalla luce blu

Ore e ore davanti a smartphone, tablet e computer fanno invecchiare più rapidamente la pelle, sottoposta alle radiazioni Hev: la cosmesi risponde con una nuova generazione di sieri, creme e trattamenti, per proteggerci da ogni tipo di photoaging

Di Barbara Lalli e Grazia Pallagrosi
come proteggere la pelle dalla luce blupinterest
rawpixel / Unsplash.com

Sei sempre iperconnessa allo smartphone, al tablet o al computer? Il problema è comune a molte, tanto che oggi si parla di dipendenze digitali. Se non puoi fare a meno della connessione, proteggi la pelle con i nuovi cosmetici antiradiazioni. E non perdere il contatto più importante: quello con te stessa, così il tuo viso risplenderà "da dentro", e non per la luce dello schermo.

Advanced night eye repair Estee Lauder
Courtesy photo

Advanced Night Repair Eye Supercharged Complex, Estée Lauder (€ 75).

Non la sentiamo sulla pelle, come avviene con i raggi del sole, eppure penetra in profondità e, promuovendo la formazione di radicali liberi, aumenta il rischio di rughe e macchie scure. Stiamo parlando della Hev (high-energy visibile light), più familiarmente chiamata luce blu, oggi entrata a pieno diritto nell’esposoma, ossia l’insieme dei fattori esterni che accelerano l’invecchiamento assieme a inquinamento, raggi Uv, stress e alimentazione scorretta. Ma il modo per difendersi c’è, ed è sempre più efficace.

Esposizioni eccessive

luce blu
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Shileld Primer, Lancaster (€ 34,50).

A differenza degli Uv, la luce blu non dà effetti subito visibili. Ma diversi studi hanno dimostrato che agisce in modo pro-ossidativo sulla cute. L’organismo fa di tutto per difenderci, ma la sua capacità di difesa diminuisce quando l’aggressione è costante, come avviene oggi. Tutti, infatti, siamo esposti alla luce di lampade led e schermi luminosi circa sei ore al giorno, accumulando radiazioni che vanno ben oltre il limite fisiologicamente affrontabile. Ecco perché il trend dello skincare è la prevenzione 3C Aging cioè dell’invecchiamento causato da città (smog), computer (luce blu) e comunicazioni (radiazioni wireless).

Prevenzione e protezione

Luce blu
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Advanced Génifique Attivatore di Giovinezza, Lancôme (da € 79,50).

Anche se la ricerca scientifica in questo campo è ancora giovane, una certezza c’è: bisogna proteggersi dalla luce Hev come ci proteggiamo dai raggi solari. «Non disponiamo ancora di sostanze paragonabili ai filtri Uv», spiega la dermatologa Magda Belmontesi. «Ma alcune combinazioni di antiossidanti hanno dimostrato una selettività specifica, in particolare le vitamine C ed E. Utili anche acido ferulico, floretina, acido lipoico e coenzima Q10». L’obiettivo della ricerca cosmetica, in questo momento, è creare efficaci formule scudo. Qualcuno c’è già riuscito. I laboratori di ricerca Uriage, per esempio, hanno brevettato il complesso Blb (blue light barrier), che abbina la potenza antiossidante del sangue di drago (un estratto vegetale) a un attivo minerale capace di schermare fibroblasti e cheratinociti.

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Applicazioni speciali

Luce blu
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UV Plus Anti Pollution Day Screen Multi-Protection, Clarins (€ 37,90).

Come devono essere usati i prodotti anti Hev? «Vanno applicati mattina e sera», risponde la dermatologa. «Anche quando non si sta tutto il giorno al computer o davanti ai device». Questo perché l’Hev è presente anche nella luce naturale. E la quantità di luce artificiale in eccesso rappresenta solo il 18 per cento dei raggi Hev cui siamo sottoposti: stare all’aperto nelle giornate di sole significa esporsi a una radiazione 200 volte superiore a quella di uno schermo al plasma. «La somma di Hev artificiale e naturale, quindi, rischia di elevare il numero di radicali liberi al punto da danneggiare il dna delle cellule». Per rimediare, nascono sia intere linee anti luce blu sia sieri con agenti riparatori come il Dna Enzyme Complex, brevettato dai laboratori di ricerca Elizabeth Arden sfruttando un innovativo sistema di rilascio liposomiale. Ecco come utilizzarli ogni giorno nella beauty routine.

Mattino: a seconda dell’esposizione prevista a tablet, cellulari e computer si applicano solo la crema giorno, oppure il siero e, in successione, la crema. Tutti con formulazione anti Hev. Fondamentale il contorno occhi: sceglietene uno con azione protettiva su tutto lo spettro della luce visibile, ricordando di spostare lo sguardo all’orizzonte per 30 secondi ogni 20 minuti di uso del computer (o del tablet) e di instillare un collirio umettante. Ottimi quelli spray che si applicano a occhi chiusi, anche sul trucco, con effetto che dura quattro ore.

Sera: prima della crema notte specifica, si applica il siero riparatore. Una-due volte la settimana, poi, basta stendere un generoso strato di sleep mask a base di agenti depigmentanti e stimolatori di collagene ed elastina.

Trattamenti mirati

luce blu
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Hydracid C50 Masque Eclat, Svr (€ 29,90).

Se la pelle è già danneggiata, la medicina estetica viene in aiuto. «Il trattamento più indicato è il fotoringiovanimento, che si esegue irradiando viso e décolleté con luce pulsata per eliminare sia le discromie evidenti sia quelle non ancora manifeste», spiega la dottoressa Annamaria Veronesi, docente di medicina estetica all’università di Pavia. «Grazie all’azione del calore si stimolano i fibroblasti a produrre collagene ed elastina, controbilanciando i danni dei radicali liberi iperprodotti sotto lo stimolo della luce Uv, infrarossa e blu. Sono necessarie tre sedute a distanza di tre settimane l’una dall’altra». Costo: circa 400 euro a seduta. Info: annamariaveronesi.it

In alternativa, tra le novità presentate all’ultimo convegno nazionale Isplad c’è Kleresca, una tecnologia biofotonica che utilizza una luce fluorescente per stimolare i meccanismi di riparazione della pelle e aumentare fino al 400 per cento la produzione di collagene e favorendo la riduzione delle rughe sottili. Costo: 200 euro a seduta. Info: kleresca.com

Identikit della luce blu

Luce blu
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Age Protect Crème Nuit Peeling Multi-Actions, Uriage (€ 38,50).

Con uno spettro che va dai 400 ai 500 nanometri, la luce blu in parte arriva dal sole: attraversa l’atmosfera e ci raggiunge con un’intensità relativamente debole (necessaria a regolare i nostri ritmi biologici). Quella artificiale, invece, viene dai led e dagli schermi dei dispositivi digitali, ha un’intensità fino a 1.000 volte superiore alla soglia del comfort visivo e, a differenza degli Uv che vengono quasi interamente assorbiti dalla parte anteriore dell’occhio, penetra fino alla retina e, con il tempo, la può seriamente danneggiare.

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Riparare i danni con la radiofrequenza

luce blu
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Digital Detox Facial Mist, Amly Botanicals (€ 52).

Per riparare i danni della luce blu, c'è anche una nuova tecnologia in grado di "ricostruire" i tessuti colpiti: la radiofrequenza ibrida, un mix di tre tecnologie in un'unica apparecchiatura. In contemporanea avremo infatti l’azione meccanica dei micro spilli presenti sulla testina della radiofrequenza uniti all’elettricità trasmessa tramite la corrente collegata agli spilli. A rafforzare l’azione meccanica dei micro spilli c’è l’azione della radiofrequenza bipolare ibrida che permette, con la sua creazione del campo magnetico. Il trattamento è consigliato nelle zone dove maggiormente si hanno sono presenti i danni da fotoinvecchiamento, anche da luce blu, in particolare: contorno occhi, al di sopra delle labbra, ovunque siano presenti micro-rughe, pori dilatati o macchie. Il trattamento è indolore, non invasivo e dura circa 20 minuti. Si consiglia di effettuare un ciclo di 4 sedute a distanza di 2-3 settimane l’una dall’altra e poi una seduta di mantenimento ogni 3 mesi (costo di una seduta: a partire da 300 euro; info: dvora.it/it).

Luce blu
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Flash Nude Powder, Filorga (€ 39,90).

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