Una carnagione baciata dal sole in poche ore. È la promessa dei prodotti autoabbronzanti, cosmetici geniali che mettono d'accordo abbronzatura e dermatologi, perché regalano un bel colore dorato senza esporsi ai raggi UV, potenzialmente rischiosi per la salute (e la bellezza) della pelle.

Si stende una crema autoabbronzante, et voilà, quel tono lattiginoso e malaticcio dell'incarnato di viso e corpo lascia il posto a un bel colore che sprizza salute e vitalità.

Come agisce un autoabbronzante?

Il colore che compare alcune ore dopo aver steso sulla pelle un autoabbronzante non è vera abbronzatura, perché le creme autoabbronzanti non stimolano la produzione di melanina ma semplicemente 'colorano' la superficie della pelle. Come ci riescono? Contengono uno zucchero, il diidrossiacetone (nell'INCI spesso si trova con la sigla DHA), che legandosi alle cellule di cheratina dello strato corneo (la superficie della pelle), opera un cambiamento di colore dell'epidermide.

Gli autoabbronzanti sono cosmetici sicuri?

Dal primo self tan lanciato da Coppertone nel 1960, il "Quick Tan", ad oggi, le formule degli autoabbronzanti sono molto cambiate, in meglio. Grazie anche all'introduzione di altri zuccheri, come l'eritrulosio che induce una reazione chimica sulla superficie della pelle simile a quella che avviene a causa dell'ossigeno che imbrunisce una fetta di mela tagliata ed esposta all'aria, e che favorisce un colore naturale ed omogeneo.

Eppure, nonostante il diidrossiacetone sia stato inserito nell'elenco degli ingredienti cosmetici approvati dalla Food and Drug Administration statunitense, gli autoabbronzanti sono ancora oggetto di molte perplessità.

Gli autoabbronzanti fanno male?

Abbiamo rivolto questa domanda alla dottoressa Mariuccia Bucci, dermatologo plastico e responsabile scientifico ISPLAD (International - Italian Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology) .

«I prodotti autoabbronzanti fanno male? Direi di no, perché contengono molecole sostanzialmente innocue per la salute della pelle. Certamente, a chi ha la pelle intollerante o soggetta a dermatiti, essendo dei preparati chimici, potrebbero dare problemi d'intolleranza. In questi casi bisogna avere la stessa attenzione che si riserva alla scelta dei cosmetici in generale», afferma la dermatologa.

Quando sono controindicate le creme autoabbronzanti?

«Altro rischio potenziale è l'applicazione delle creme autoabbronzanti in presenza di macchie: ne sconsiglio l'uso sulle pelli con lentigo solari, perché il self tan, colorandole, renderebbe le macchie ancora più evidenti. Se non si vuole rinunciare all'autoabbronzante e se le macchie sono poche, dopo averlo steso in modo uniforme, si può rimuovere il prodotto dalle singole lentigo con un cotton fioc, facendo ben attenzione a non pulire anche fuori dai contorni della macchia», prosegue Bucci.

Le salviette autoabbronzanti sono rischiose?

«Dipende da chi le utilizza. Le salviette autoabbronzanti, per rendere il cosmetico che impregna la salvietta più fluido ed evanescente, solitamente contengono soluzioni alcoliche e altre sostanze fluidificanti che possono dare problemi d'intolleranza alle pelli molto sensibili. Per contro, le salviette autoabbronzanti sono pratiche e facilitano la distribuzione omogenea del prodotto», sostiene la dottoressa Bucci.

Come si applica l'autoabbronzante

«Concludo ricordando che, dal punto di vista estetico, gli autoabbronzanti sono una buona soluzione, ma bisogna fare attenzione all'applicazione: deve essere uniforme, su pelle ben idratata e levigata preventivamente con un gommage delicato. E al termine della stesura, mai dimenticarsi di lavare bene il palmo delle mani», conclude Mariuccia Bucci.