Sull'onda delle celebs che sfoggiano tatuaggi in ogni dove da Miley Cirus a Rihanna, da Federica Pellegrini ad Angelina Jolie a David Beckham - che ne ha ben 32 ma ai figli ha detto «Non fateli» -, la tattoo mania non accenna a diminuire, anzi, con la bella stagione è in ulteriore ascesa.

Anche le celebrities più restie, come Bar Rafaeli, hanno ceduto per poi pentirsene e instagrammare l'immagine del tattoo accompagnata dal commento «I finally did it. My first (and last) tattoo», mentre altre tattoo addicted come Eva Longoria, Johnny Deep, Jessica Alba, Megan Fox, Britney Spears, Paris Hilton, hanno deciso di farla finita e di cancellare i tatuaggi con i nomi di ex o con le immagini legate a momenti della loro vita che ora vogliono dimenticare.

In alternativa, è sempre possibile coprire un tatuaggio ormai sgradito con un altro tattoo, come insegna Elise, giovane donna che ha fatto del suo corpo una pagina su cui scrivere la storia della sua vita, nel film belga Alabama Monroe - Una storia d'amore.

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Quanti sono i tatuati in Italia

Secondo i dati rilevati dal Centro Nazionale Ondico (Organismo Notificato Dispositivi e Cosmetici) dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia un milione e mezzo di persone hanno almeno un tatuaggio e, di questi, il 7,5 per cento sono ragazzi giovanissimi, di età compresa tra i 12 e 18 anni.

I rischi connessi al tattoo

Quali sono i rischi? Sostanzialmente sono due.

1. Il colore che penetra in profondità nella cute può causare reazioni allergiche e/o infezioni: il consiglio saggio è di rivolgersi a un centro specializzato sicuro e in grado di garantire scrupolose regole igieniche.

2. Da non sottovalutare il rischio pentimento: è importante ponderare bene la decisione di farsi dipingere la pelle perché, a dispetto dell'opinione diffusa, rimuovere i tatuaggi non è una passeggiata e non sempre è possibile, soprattutto se sono colorati. Non solo. Se ci si affida alle mani sbagliate, l'intervento di rimozione può lasciare danni permanenti, come un marchio a fuoco.

Come si cancellano i colori

«I tatuaggi monocromatici neri», spiega Elisabetta Sorbellini, dermatologa presso lo Studio Rinaldi, «possono scomparire del tutto. Per mezzo di laser specifici chiamati Q Switch si riesce, in un certo numero di sedute (ndr. in media otto), a tirarli via gradualmente. Quelli molto colorati, invece, sono più difficili da trattare perché non esiste per ogni colore la lunghezza d'onda specifica del laser. Di conseguenza il numero di sedute necessarie per cancellarli è molto alto e i rischi connessi all'utilizzo dei laser specifici, che emettono impulsi brevi e ravvicinati, possono essere la comparsa di rossori prolungati o crosticine. Non solo: possono non scomparire completamente ma solo attenuarsi».

«Certi colori come il blu, il verde e il giallo – rispetto a nero, blu, rosso e marrone più facili da eliminare – si eliminano con difficoltà, rimane sempre un'ombra di quello che era il colore originario. Il bianco è praticamente impossibile da cancellare», afferma il professor Alberto Massirone, presidente di Agorà (Società Scientifica Italiana di Medicina a Indirizzo Estetico).

Da non sottovalutare anche il dolore: «I laser Q Switch emettono molto calore: sono come tanti piccoli aghi che entrano nella pelle, perché i raggi vengono assorbiti direttamente dal colore. Si sentono tante scossettine, piccole o grandi, a seconda dell'intensità del colore del tatuaggio: più è pieno, più il laser è doloroso».

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Perché si eliminano i tatuaggi?

«In Italia la rimozione del tatuaggio è legata soprattutto a fattori della sfera affettiva e sentimentale: se cambio partner, allora rimuovo il tatuaggio con il nome», afferma il professor Massirone, «Ma non escludo che una parte sia anche volta ad avere più opportunità di trovare un nuovo impiego. Infatti, uno studio USA condotto dalla Patient's Guide, mostra che tra il 2011 e il 2012, il numero di trattamenti estetici per la rimozione dei tatuaggi tramite laser è aumentato del 32%; e addirittura il 40% delle persone intervistate ha dichiarato di averlo fatto per motivi lavorativi, poiché il tatuaggio in posizioni evidenti era diventato un vero e proprio ostacolo alla ricerca di un nuovo impiego».

Quando è meglio eliminarli

«Il periodo migliore per eliminare i tatuaggi è tra ottobre e aprile. Negli altri mesi, specie quelli estivi, il tatuaggio può essere tolto, ma bisogna tenere assolutamente coperta la zona, per evitare che i raggi solari provochino un danno alla porzione di pelle interessata dal trattamento laser, che ha bisogno di guarire», conclude il professor Alberto Massirone.