Un conto quando si tratta di un cappotto, di uno styler miracoloso per avere waves da manuale o un consiglio disinteressato sul ristorante supercool di Mykonos. Fidarsi e lasciarsi consapevolmente influenzare delle celebs (su Instagram) come se fossero le nostre più care amiche (e dimenticando per un attimo del business che c'è dietro) e guru indiscusse su tutto e tutti può anche essere divertente. Ma quando si tratta di salute le carte in tavola cambiano e non c'è filtro che tenga. E così anche se Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham e Oprah Winfrey hanno trovato la loro panacea nella dieta gluten free, questo non vuol dire che eliminare il glutine dalla propria tavola sia davvero sinonimo di benessere e soprattutto di assottigliamento immediato del giro vita (credenza rinforzata dal fatto che vengono eliminati alimenti ricchi di carboidrati come pane e pasta). Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che i celiaci a dieta senza glutine da lungo tempo possono andare incontro a carenze di micronutrienti, come le vitamine del gruppo B, il ferro, il magnesio, l’acido folico e proprio per questo, devono essere seguiti da un professionista che sappia indicare delle alternative adeguate. A lungo andare, quindi, una dieta priva di glutine (e fai da te) può aumentare il rischio di patologie cardiovascolari, sindrome metabolica e osteoporosi. Non proprio una passeggiata da documentare in una stories, ecco.
Gli alimenti senza glutine, che si stanno diffondendo sempre più anche nelle diete di persone non celiache, spesso sono ritenuti più sani e meno calorici ma in realtà non è così. Nella maggior parte delle preparazioni gluten free sono introdotti oli e additivi per mantenere sofficità e fragranza, risultando alla fine più calorici della contropartita tradizionale. Concetto ribadito anche dalla rivista 60 Millions de consommateurs: per ovviare alla mancanza del glutine, che è di fatto la proteina che conferisce elasticità e morbidezza ai prodotti a base di farina, i produttori di alimenti senza glutine sono costretti a utilizzare molti additivi addensanti ed emulsionanti, oltre ad essere ricchi di sale e grassi (per migliorarne il sapore). Gli alimenti a base di mais e riso per esempio, tendono ad avere un maggior indice glicemico (la glicemia si alza e gli zuccheri vengono più facilmente convertiti in grassi): ciò implica anche un senso di sazietà che dura meno. A confermarlo, la presidente dell’Associazione francese degli intolleranti al glutine, Brigitte Jolivet, che a Le Figaro ha sottolineato come i prodotti senza glutine abbiano «un indice glicemico più alto, pericoloso per le persone con diabete e devono essere riservati ai malati. Consumarli per la forma è aberrante».