Il ruolo della prèfica, la donna che ai tempi di Omero e compagnia bella (ma anche le nostre chiangimuerti) era pagata per disperarsi ai funerali, a volte graffiandosi la faccia altre strappandosi ciocche di capelli, non si è mai guadagnata più di un trafiletto nei mastodontici manuali di storia dell'Antica Grecia. Inversione di tendenza. Il pianto è stato rivalutato (se fatto in tv poi ancora meglio), tutti concordano sul fatto che piangere faccia bene per n motivi (vedi sotto) e a Taiwan ancora oggi vengono pagate persone per piangere ai funerali e renderli alquanto melodrammatici (con uno stipendio di tutto rispetto tra l'altro). Sempre da Oriente, più precisamente dal Giappone, arriva una nuova tendenza che eleva il pianto, considerato il modo migliore per combattere l'ansia e per salvaguardare la salute mentale, a una buona seduta di psicoterapia. Ladies and Gentlemen, ecco le lezioni di pianto con tanto di (life) coach e compiti a casa (per esempio piangere almeno una volta a settimana guardando un film strappalacrime, ascoltare musica sentimentale o leggere libri passionali) che sono sempre più comuni a Tokyo e dintorni.

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Asdrubal luna/Unsplash

Le lacrime sono una cosa seria (e non a caso la kw di google perché piango sempre rimane una delle più cercate di anno in anno), e piangere è una cosa che più o meno fanno tutti, da sempre ( in effetti è la prima cosa che facciamo quando veniamo al mondo), per felicità, commozione, frustrazione, tristezza, dolore, stress, nervosismo. Sopprimere un'emozione e avere paura di mostrarla, sfogarla, liberarla è sbagliatissimo, senza contare che le lacrime hanno una proprietà curativa certificata (i condotti lacrimali rilasciano tossine e stimolano endorfine tanto per capirci). Fregandosene di occhi gonfi, labbra tremolanti e rimmel sbavato, piangere è catartico, ormai è appurato, aiuta a scaricare la tensione e a far rilassare il sistema nervoso. E C'è posta per te improvvisamente guadagna punti.

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Anthony Tran/Unsplash

Proprio per questo, sempre più scuole e aziende nel Paese del Sol Levante invitano gli studenti e i dipendenti a piangere per superare lo stress e migliorare la propria salute mentale con l'aiuto di un namida sensei (professore del pianto), partendo dal presupposto che piangere sia più terapeutico di una risata a squarciagola o di una dormita come si deve (magari circondata da piante) e super conciliante. Hidefumi Yoshida, il primo ad averne fatto un lavoro, soltanto negli ultimi due anni è stato ingaggiato da oltre 100 società (e dal 2015 il programma obbligatorio per il controllo dello stress per le aziende con 50 o più dipendenti). Un consiglio spassionato? Mascara waterproof sempre e comunque (e magari tieni il dvd di Titanic sempre a portata di mano).