Di tutti i passaggi automatici che si fanno di mattina prima di uscire di casa ce ne sono alcuni imprescindibili dalla sveglia che non ha suonato e le calze che si sono smagliate. Se sei incredibilmente in ritardo magari puoi pensare di non mettere il profumo (o se sei più coraggiosa il deodorante), magari di rinunciare a un contouring alla Kim Kardashian, magari di improvvisare una coda di cavallo no-stress, ma lavarsi la faccia (con acqua tiepida no season) quello proprio no. Step fondamentale e basilare della skincare routine mattutina e un gesto vitale per scaricare davvero il piumone che ti chiama come fosse una Sirena. Perché la pelle durante la notte, produce oli naturali, rinnova tantissime cellule e suda (per non parlare dei batteri che raccoglie dalle federe e dai capelli) e il pensiero di non sciacquarla e idratarla al mattino è spaventoso come un film di Jack Lo Squartatore. Ma cosa succederebbe alla pelle del viso se per una settimana rinunciassimo a lavarci la faccia? Su thelist.com, Blaire Erskine si portavoce di un «giornalismo investigativo» decidendo di provare a dire addio per 7 giorni alla sua CMT, la sigla con cui in America si sintetizzano i passaggi necessari da fare durante la pulizia del viso mattutina, ovvero Cleanse (detergere), Tone (tonificare) e Moisturize (idratare). «Quando ero una matricola al liceo, mia mamma mi ha rivelato quelli che per lei sono i segreti per rimanere sempre giovani, freschi e belli, ovvero bevi tanta acqua e lavati la faccia ogni mattina quando ti svegli e ogni notte prima di andare a dormire», racconta prima di entrare nel dettaglio del suo esperimento beauty (e dare un dispiacere a mammà).

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Primo giorno: potrei abituarmi a tutto questo
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Mi sono svegliata il primo giorno gironzolando davanti allo specchio del mio bagno come ogni mattina, ho preso il mio flacone di detergente viso e ne ho messo un po' sulle mie dita prima di ricordarmi che il mio viso per sette giorni sarà una no-fly zone», spiega Blaire, che dopo una giornata in ufficio e una maratona di The Office, decide di andare a letto senza preoccupazioni (e senza lavarsi il viso ovviamente). Per ora tutto tranquillo.

Secondo giorno: detergente I miss you
I 15 minuti in più di sonno sottratti alla routine mattutina sembrano fare bene a Blaire. Ma poi le cose si complicano. «Per quanto mi sentissi riposata, mi sono dovuta fermare diverse volte durante il giorno per passarmi le salviette detergenti sul viso. Non erano nemmeno passate 48 ore e già la mia pelle stava bramando la sensazione rinfrescante e frizzante del mio detergente al cetriolo e melone. Allo specchio sembravo la solita Blaire ma dietro al bagliore riposato, i miei pori urlavano pietà».

Terzo giorno: aspetta, niente brufoli?
«Mi sono svegliata il terzo giorno dell'esperimento aspettandomi di guardare il mio riflesso nello specchio e trovare un nuovo sistema planetario sulla mia faccia», racconta. Invece, tutto sembra filare liscio. «Quindi, immagina la mia gioia assoluta quando ho acceso l'orribile luce fluorescente del mio bagno, mi sono guardata allo specchio, e ho visto un viso fresco e rilassato che mi fissava. Non solo non c'erano avvistamenti strani in vista, ma la mia pelle aveva il bagliore naturale e luminoso di una modella di Neutrogena». A questo punto la domanda è d'obbligo: «e se mia mamma si fosse sbagliata in tutti questi anni?».

Quarto giorno: tutto esaurito
Il quarto giorno iniziano i gratta capi, letteralmente. «Nonostante le mie alte speranze e sogni ad occhi aperti di vincere il premio Nobel per il giornalismo di Investigative Skincare (non penso che esista), mi sono svegliato il quarto giorno sentendo prurito, davvero tanto prurito dappertutto [..] Oltre a sentire il bisogno di grattarmi il viso per tutto il giorno, la mia pelle era visibilmente rossa e secca, specialmente nelle mie solite aree problematiche come guance e naso». Ahia.

Quinto giorno: Pensa all'ambiente
La pelle del viso è ancora secca e arrossata, ma Blaire decide di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Mentre il giorno passava non potevo fare a meno di pensare a tutti gli sprechi che ho prodotto nel corso degli anni semplicemente lavandomi la faccia. Tra le mie amate salviettine detergenti e il numero infinito di flaconi vuoti che ho gettato nella spazzatura prima di iniziare a riciclare, la mia skin routine non è mai stata esattamente una forza positiva su questo pianeta. Quindi mi sono ripromessa che mi informerò sull'impatto che le mie abitudini quotidiane hanno sull'ambiente». Non tutto il male viene per nuocere.

Sesto giorno: tieni duro
Il sesto giorno la situazione sembra migliorata, la pelle non è più secca e il prurito si è placato. Ma per esultare è ancora presto. «Ho dato un'occhiata al mio riflesso intorno all'ora di pranzo, aspettandomi di vedere quella modella di Neutrogena del terzo giorno quando sono stata accecata dall'immagine della pelle della mia fronte: grassa e lucida. Ho provato a tamponare l'olio in eccesso, ma nemmeno una quantità spropositata di Kleenex è servita ad assorbire la macchina di olio che apparentemente era sulla mia faccia. Esiste uno shampoo a secco per la pelle? Devo informarmi».

Settimo giorno: the end
«Mi sono svegliata il settimo giorno, sentendomi un bambina la mattina di Natale. L'unica differenza era che invece di essere entusiasta di vedere se Babbo Natale mi avesse lasciato il gioco da tavolo di Girl Talk, ero eccitato all'idea di provare finalmente il dolce sollievo di un viso pulito, uniformemente tonico e completamente idratato». Tirando le somme, comunque la pelle di Blaire sembra aver reagito piuttosto bene a una settimana di privazioni. «Avrei potuto probabilmente passare qualche altro giorno senza lavarmi la faccia e sarebbe andato tutto bene, ma il mio detergente mi aspettava sul lavandino del bagno e resistere è stato impossibile».