Reema Zaman, 33 anni, bell'aspetto, bella testa, tanti amici, lavoro stimolante. Un giorno, quasi per caso, si trova a guardare il calendario e si accorge che sono passati esattamente 4 mesi dall'ultima volta che è stata a letto con un uomo. E a pensarci bene, non è mai stata meglio. Possibile che non ci abbia mai pensato prima? Possibile che senza il sesso la sua vita personale, la sua carriera e soprattutto il concetto di sé sia ampiamente migliorato? E se provasse a estendere il periodo di astinenza a un anno, questa volta consapevolmente, per capire e studiare i benefici di una vita senza il sesso? «L'ultima volta che ho fatto sesso è stata con un modello di biancheria intima di 25 anni. Se stai per intraprendere un anno di astinenza, almeno chiudi con il botto», ha raccontato Reema a popsugar.co.uk. «A quel tempo, non sapevo che stavo per avventurarmi in un anno senza sesso. Ho 33 anni. Ho iniziato a fare sesso quando ne avevo 17 anni e ho sempre avuto un rapporto sano con la mia sessualità».

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«Con il partner giusto, il sesso per me è sempre stato divertente. Non sono mai stata a disagio nel rapportarmi con gli uomini e non è certamente qualcosa che io abbia mai temuto o abbia provato ad evitare». Ecco che l'astinenza, prima causale poi forzata, si rivela essere un'occasione imperdibile per Reema per guardarsi dentro e fare chiarezza su alcuni aspetti della sua persona e nel suo rapporto con gli altri. «Ho iniziato tutte le mie relazioni mettendo in gioco il mio vero io: una donna calma, sicura di sé, ambiziosa, indipendente e sincera. Poi, puntualmente, dopo un paio di appuntamenti e qualche orgasmo, il mio io autentico, schietto e femminista si trasformava in una creatura schiva e senza scrupoli, costantemente in grado di sabotare la sua capacità di logica, intelligenza e amor proprio». Reema si è accorta che il sessocontribuiva a modificare le sue scelte, pensieri e obiettivi che si plasmavano in base alla persona con cui stava uscendo. «So che ci sono un sacco di donne in grado di mantenere la propria identità, indipendentemente dal sesso, dagli appuntamenti o dalle relazioni. Ma già prima di questa astinenza sperimentale, molto probabilmente, non ero una di loro».

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Il primo beneficio dell'astinenza che Reema mette nero su bianco è legato alla realizzazione del sé. La sua energia è interamente dedicata a se stessa e non investita nella nascita e nel mantenimento di una relazione e soprattutto nel nutrire l'autostima del partner. «Sono diventata mamma, sorella, migliore amica e self coach per quasi tutti i miei partner. Adesso, la mia vita è incredibilmente diversa. Tutte le mie forze e le mie capacità sono investite nell'elevare il livello della mia esistenza. Tutta la mia energia è focalizzata sul mio sviluppo personale e professionale, sul mio contributo alla società e sui rapporti con i miei cari. Per ora non sono solo un professionista migliore, ma sono una figlia migliore, più presente e coinvolta, una sorella migliore e un amica migliore. Tutto l'amore, il tempo, i consigli e le attenzioni che avrei dedicato al mio partner, ora sono per la mia famiglia e i miei amici. Non mi sorprende che le mie relazioni siano migliorate in maniera esponenziale». Reema si accorge di valere come individuo, a prescindere da una relazione (e dal sesso), vede aumentare l'autostima e la self confidence, si rende conto di essere in grado di prendere in mano la sua vita, affrontare anche le più aspre difficoltà, stare in piedi contando solo sulle proprie forze senza essere costretta a livellare i propri credo per paura di destabilizzare o perdere il partner. «Gli ultimi mesi hanno determinato forse il cambiamento più straordinario: ora sono me stessa in maniera impenitente. La mia carriera è migliorata vertiginosamente. La mia salute emotiva è più forte di quanto lo sia mai stata, così come lo sono i miei rapporti con la mia famiglia e i miei amici». Tutto giusto, tutto vero. Ma è davvero necessario rinunciare all'amore e al sesso per dare libero sfogo al nostro io più autentico?