Dopo mesi di letargo, con l'arrivo dell'estate i piedi salgono in cattedra, scansano incarnato (tanto ci pensa l'abbronzatura) e smokey eyes diventando i primi della classe e l'ossessione beauty numero uno. Perché prima di infilare sandali, infradito, zeppe e co. la pedicure perfetta è un must imprescindibile. Nelle spa e nei centri estetici più in linea con i nuovi trend internazionali, non può mancare la fish pedicure, trattamento celebs approved in cui piccoli pesci si trasformano nei topolini di Cenerentola per regalare un piede a prova di scarpetta di cristallo. La pedicure con i pesci funziona così: s’immergono i piedi in una vaschetta d’acqua, e subito un plotone di pesciolini d'acqua dolce (tranquilla, sono privi di denti) arriva a liberare le estremità dalle pelli morte. In pratica, come piccole ventose, «succhiano», letteralmente, le pellicine. I pesci in questione, ciprinidi della famiglia Garra Rufa, sono dei veri professionisti: si trovano nei fiumi e nei laghi della Turchia e di località asiatiche, dove ripuliscono le rive dalle alghe nere e di detriti di origine animale e fin dall’antichità sono stati impiegati in Asia per liberare dalle pelli morte i malati di psoriasi.

instagramView full post on Instagram

I benefici della fish pedicure sono sorprendenti (chiedete al clan Kardashian): piedi morbidi e lisci (e tanto solletico). Ma inevitabile chiedersi se ci siano dei rischi nell'immergere i piedi in una vasca inflazionata, e dove il dottor pesce, come viene chiamato questo minuscolo parente delle carpe, oltre che a nutrirsi inevitabilmente si scarica (niente lettiera per i Garra Rufa). In Francia, per esempio, l’Agenzia per la sicurezza sanitaria ha sconsigliato la pedicure ittica ai diabetici, agli immunodepressi o a chi presenta lesioni ai piedi perché, come ci ricorda anche thelist.com, i rischi d’infezione sono alti, tenendo conto che l’acqua della vaschetta non viene cambiata per ogni cliente e non può essere trattata con disinfettanti (perché chiaramente farebbero morire i pesci). Come tutti gli strumenti non monouso (e i pediluvi non sufficientemente puliti e sterilizzati dove, è il caso di dirlo, i batteri sguazzano ne sono l'esempio più lampante) il rischio di trasmissione di malattie anche molto gravi come l'epatite è da mettere in conto.

In sintesi, mantenere il pediluvio perfettamente pulito nella fish pedicure sembra essere impossibile: le procedure di disinfezione sono di fatto incompatibili con la sopravvivenza dei pesci dottori (o estetisti). «Vi consiglio di attenervi ad un normale pedicure in luoghi in cui gli strumenti sono sterilizzati tra un cliente e l'altro per prevenire la diffusione di infezioni fungine e batteriche», ha sentenziato il dottor Klein a thelist.com. Ma ai like su Instagram non ci pensa nessuno?