Mettiamo in cassaforte di tutto: diamanti e gioielli, cimeli di famiglia, soldi e qualsiasi altra cosa abbia un valore particolare. Ma il grasso? Detto così sembra folle, ma in realtà il dibattito sulle banche di grasso è iniziato già intorno al 2010, quando i chirurghi estetici hanno avuto un’intuizione: perché non conservare il grasso asportato dalla liposuzione e riutilizzarlo in altra data? In questi termini sembra quasi di immaginare il grasso impacchettato come può esserlo una busta di latte a lunga conservazione e, lungi dal propinare un’immagine macabra, le cose stanno più o meno così: il grasso congelato è un rimedio anti-age di appiglio, una boa in mezzo al mare da usare all’occorrenza. Ma quando, come e soprattutto perché conservare il proprio grasso?

Il concetto: a liposuzione fatta, il grasso viene congelato e conservato per essere iniettato in un secondo momento quando la pelle sarà soggetta ai segni del tempo e alle rughe di saggezza (ma per quelle non bastava il contorno occhi?), perderà un po’ di volume e avrà bisogno di essere rigenerata. Questa d’altronde è anche la premessa con cui è nata la BioLife Cell Bank a Dallas, in Texas, affermandosi come la prima banca del grasso negli USA. È qui che lavora il chirurgo craniofacciale David Genecov, che in merito a questo (sano?) percorso afferma: “Rimuovere il grasso quando si è giovani – tra i venti, i trenta e i quarant’anni – è molto meglio, perché le cellule staminali non sono potenti tanto quanto lo sono a cinquanta e sessant’anni. Se hai venticinque anni, puoi congelare il tuo grasso come un’àncora di salvezza anti-age così da fartelo iniettare quando ne avrai quarantacinque”.

Fin qui è scientificamente chiaro ma, a questo punto, anche chi si schiera con le donne body positive che il grasso preferiscono tenerselo (e le rughe pure) è curioso di sapere in cosa consiste il processo. Lo ha rivelato il Dott. Daniel Lanzer della banca del grasso di Melbourne, in Australia: “Il processo che precede la conservazione del grasso è altamente sofisticato e include la purificazione, la preparazione e il suo lento congelamento fino a -190 gradi Celsius”. E se da questa spiegazione tecnica potrebbe non trasparire emozione alcuna, l’esperto di chirurgia estetica fa subito ammenda: “Il concetto di rimuovere il grasso da una parte del corpo e iniettarlo in un’altra è una delle tecniche e degli sviluppi più entusiasmanti nel settore della chirurgia estetica e ricostruttiva”. Ma l’entusiasmo è subito troncato dal costo (o credevate di esservi liberate per sempre della “ciccia”?): il prezzo varia in base a quanto grasso congelerete e alla clinica del Dott. Lanzer si parte dai $250 all’anno.

Prima di avviarci alle conclusioni, merita una breve riflessione: è vero, tanto meglio usare il proprio grasso piuttosto che filler artificiali come botox, eccetera. Ma è anche vero che per conservare il proprio grasso bisogna sottoporre il corpo a una liposuzione. Il fisico “perfetto” fa invidia a tante (maledetto Photoshop e chi lo inventò) ma siamo proprio sicure di voler andare incontro a tutto questo? Cosa dovrebbe desiderare di più una ragazza di venticinque anni: un contorno occhi come prevenzione alle rughe future o un intervento di chirurgia estetica in vista di un altro intervento da rifare vent’anni dopo? Ad ognuna le proprie risposte.