«Le rughe non sono qualcosa che associ a una ragazza di 21 anni, ma ero consapevole della loro presenza da anni», inizia così il racconto pubblicato dal The Sun di Mared Parry, giovane volto televisivo della BBC e editor per diverse testate digitali, in cui partendo dalla sua esperienza personale, si avventura nello spinoso e controverso tema della chirurgia estetica sui più giovani. Una tendenza in aumento, numeri (e Instagram) alla mano, fomentata dalla ricerca spasmodica di una body perfection sempre più esposta, condivisa, inconsciamente richiesta. Botox, filler per labbra e zigomi sono molto più comuni tra i teenagers di quanto si potrebbe pensare. Le statistiche parlano chiaro: sono sempre di più gli under 20 che subito dopo aver raggiunto la maggiore età decidono di rivolgersi ad un chirurgo plastico per avere il naso all'insù, eliminare la pancia o accentuare i fianchi o che come regalo post maturità chiedono ai genitori delle labbra più carnose piuttosto che un viaggio in giro per il mondo zaino in spalla.

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«Dall'età di 16 anni ho notato che avevo linee piuttosto profonde sulla fronte, almeno per la mia età, e ne sono sempre stata consapevole. Ogni serata fuori con gli amici, in ogni foto, vedevo le rughe sempre più evidenti e pensavo costantemente a come apparivo. So benissimo che le linee della fronte sono naturali e che tutti le abbiamo, ma le mie erano molto più pronunciate rispetto a quelle di tutti i miei amici, non potevo fare a meno di sentirmi più simile a Gordon Ramsey che a loro», continua la Mared che poi non nasconde, anche perché sarebbe come negare che la Terra gira intorno al Sole, come le immagini di volti di porcellana delle star sui social abbiano contribuito a minare la sua già vacillante sicurezza e l'abbiano spinta a prenotare una seduta di Botulino preventivo. «Seguiamo migliaia di modelle e influencer su Instagram, tutti aspiriamo ad essere come loro, pur sapendo che quello standard di perfezione aerografato è irraggiungibile senza una buona dose di procedure cosmetiche e estetiche. È una buona cosa? Probabilmente no. Ma dovremmo rinunciare a cambiare ciò che non ci fa sentire a nostro agio se possiamo permettercelo e se farlo ci rende di buon umore? Assolutamente no».

Il botulino preventivo è pensato proprio per chi fin da giovane ha una pelle particolarmente segnata ed è fatto per prevenire l'insorgere delle rughe. Secondo l’American Society of Plastic Surgeons, la tossina botulinica è il trattamento estetico più praticato in assoluto, principalmente nella glabella (l’area compressa tra le sopracciglia ndr), per distendere le rughe del "pensatore", e sulla fronte e il contorno perioculare per eliminare le zampe di gallina. «Ho notato un aumento enorme nel corso degli ultimi cinque anni di pazienti dai 18 ai 25 anni di età che richiedono botox e filler», spiega il Dr. Esho al The Sun, definendo il trattamento un intervento di routine. Secondo alcuni chirurghi, sottoponendosi al trattamento quando si è più giovani, si possono prevenire le rughe (anticipando la contrazione dei muscoli facciali), prima che con il passare del tempo i muscoli del viso inizino a indebolirsi, diminuendo così la necessità di ricorrere al botox nella vita adulta. Ma non sono tutti d'accordo, come il Dr. Aarti Denning interpellato sempre dal tabloid inglese. «Dai 18 ai 25 anni, anche se il Botox è legale, non credo sia etico somministrarlo. Fisicamente, la struttura facciale si completa intorno ai 21 anni e quindi il botox preventivo può avere un profondo effetto sul viso del paziente per sempre».

«Il mio trattamento di Botox preventivo costava 185 dollari, mi sono affidata a un chirurgo conosciuto e l'intera procedura è durata circa 10 minuti. Il botulino è stato iniettato in circa 10 punti sulla mia fronte, e non è stato doloroso», continua Mared, che per alcuni giorni ha dovuto rinunciare al make up e dopo una settimana e mezza ha potuto constatare come il trattamento abbia modificato l'aspetto della sua fronte. Nessun pentimento, se è quello che vi state chiedendo. «Sono pronta a rifarlo e continuerò finché potrò permettermelo. Non direi che sono dipendente, non è come se non potessi immaginare la mia vita senza , volevo solo cambiare una parte di me che non mi faceva stare bene, sono andata e l'ho fatto, e ora sono davvero felice». Per buona pace di Instagram.