Forse Vanessa Incotrada oggi è diversa da quella ragazzina tutta lentiggini e fisico 90-60-90 che neanche maggiorenne dalle guglie della Sagrada Familia è passata a quelle del Duomo di Milano per inseguire il suo sogno (in passerella). Ma nessuna nostalgia, che sia chiaro. Vero, i #VaneRicordi su Instagram sono tanti ma tutti con il sorriso. Vanessa Incontrada tra pochi mesi compirà 40 anni (grande festa il prossimo 24 novembre, save the date) è forse ancora più splendida, con le sue curve giunoniche, i fianchi materni, décolleté catalizzatore di sguardi, tanta consapevolezza in più e il talento che cresce esponenzialmente a colpi di fiction sbanca ascolti. Una stima e un rispetto che va al di là dello schermo, che solo in pochi personaggi della tv possono dire di essersi conquistati, e un motivo dovrà pur esserci. Perché Vanessa tolto il distintivo del Capitano Maria è una mamma modello del figlio Isal, 10 anni e suo best friend social preferito, e con il compagno Rossano Laurini formano una famiglia che se non è sagrada, poco ci manca. I suoi veri successi che valgono più di qualsiasi premio o sceneggiatura, che stanno nel posto che più gli spetta: impressi nel sui cuore, nella sua mente, sulla sua pelle.

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«Ho tre tatuaggi: una farfalla, una luna e il nome di mia sorella, Alice. Qui sulla mano c’era un sole, l’ho cancellato. Alla decima volta che mi chiedevano: "Una bruciatura di sigaretta?", via! Nessuna spiegazione psicoanalitica, sono un tipo semplice: non è che il sole mi abbia abbandonato…», aveva detto giusto tre anni fa svelando i tre tatuaggi formato mignon incisi sulla la pelle. Le cose però sono cambiate: il sole è sparito (non dal suo sorriso, ovvio) ma ne sono arrivati altri due ricchi di significato. Perché Vanessa Incontrada l'essere diventata mamma nel 2008, ha deciso di scriverselo addosso. Con un tatuaggio dedicato al suo Isal. «È un disegno stilizzato di una madre che prende per mano il suo bambino con un palloncino a forma di cuore», ha spiegato sui social mostrando l'immagine del tattoo, che neanche a dirlo «rappresenta l'unione e l'amore tra me e il mio piccolino: infinita che non potrà mai essere divisa». Perché la maternità rimane uno dei momenti più belli della sua vita, che sognava da sempre, nonostante sia stato contaminato da critiche ingiuste e commenti amari sulla sua forma fisica durante e dopo la gravidanza.

L'ultimo (documentato), sulla sua pelle (per l'esattezza l'interno del piede) dallo scorso settembre è un disegno che rimanda a uno dei suoi libri preferiti, Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Il famoso disegno del boa che mangia un elefante intero, ma che per gli adulti rimane un semplice cappello. «La vita può essere diversa a seconda di come la guardi: può essere solo un cappello, oppure un boa con tutta la storia incredibile che ci sta dietro. Dipende tanto da noi», si legge sul suo blog, un monito «guardare sempre le cose sotto una luce nuova». Infondo, non si vede bene che col cuore, giusto?