Più o meno è dai tempi di Scarface che è universalmente riconosciuta come una delle donne più incantevoli del mondo. In pratica, da 35 anni a questa parte Michelle Pfeiffer è sinonimo di eleganza, garbo e raffinatezza. Che fatica (per chiunque) ma non per lei. Alle pressioni di Hollywood sulla body perfection a qualsiasi età, ha sempre fatto spallucce, forse perché madre natura è stata clamorosamente generosa con lei e a 60 anni (compiuti lo scorso 29 aprile) le ha concesso un fisico da America's Next Top Model, ma anche perché alle sue rughe di espressione ci è particolarmente affezionata e non ha provato a farle evaporare ottenendo l'effetto contrario (qualsiasi riferimento a fatti o persone è puramente casuale). L'età che avanza sembra essere l'ultima cosa che la preoccupa: «Ho pensato che compiere 40 anni fosse una liberazione, ed era niente paragonato ai 50, figuriamoci ora che ne compio 60», ha raccontato parlando del traguardo raggiunto che terrorizza quasi tutte le sue illustri colleghe. Lunedì sera Mrs Pfeiffer ha messo in pratica i suoi teoremi ageless dimostrato di essere sicura di sé e assolutamente divina alla première di Ant-Man And The Wasp a Los Angeles, ultimo blockbuster della Marvel che la vede tra i protagonisti.

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Con una jumpsuit sparkling griffata Saint Laurent, Michelle ha voluto puntare tutto sulle sulle braccia toniche e scolpite, frutto della dieta prevalentemente vegana e della sua fitness routine (cinque volte a settimana, care mie) e sulla scollatura superlativa che ci ha ricordato le tutine (più aderenti) rigorosamente all black della sua Catwoman. Iconica. I capelli leggermente mossi cadevano sulle spalle come sempre, mentre gli occhi carta da zucchero valorizzati da un evidente smokey. Un viso rassicurante che i segni del tempo hanno reso solo più interessante. Una bellezza resa armonica dalla sua tranquillità interiore, dai suoi affetti, dal marito (David Kelley, lo scrittore-produttore tv di La famiglia Brock, Ally McBeal e del recente Big Little Lies) e i figli (Claudia Rose e John Henry), per cui per un po' ha messo in stand by Hollywood («Ho imparato presto che puoi avere tutto, ma che non puoi fare tutto»), e alimentata dalla consapevolezza di avere ancora tanto da dire e da dare.

Perché i tempi in cui è stata eletta Miss Orange County diventando l’emblema della classica ragazza californiana con capelli schiariti dal sole, fisico atletico e occhi del mare sono un ricordo bellissimo, ma tale rimane. Ai ritocchi (finora) ha detto no perché «le donne dovrebbero smetterla di scendere a compromessi e, tanto meno, ricorrere a diversi artifici per fermare il tempo». Una rarità a West Hollywood e dintorni.