Ci sono certe connessioni che vanno al di là del tempo, congiunzioni astrali che si verificano quando da una parte c'è un icona e il suo fascino intramontabile e dall'altra un simbolo del suo charme, che con gli anni si è andato a fondere con la sua immagine. C'è l'affinità elettiva tra Audrey Hepburn e Hubert de Givenchy, un intensissimo amore platonico che il tubino nero indossato in Colazione da Tiffany e il profumo L'Interdit a lei dedicato raccontano solo in parte, ma alla perfezione. E poi c'è il legame tra Marilyn Monroe e Chanel N° 5, nato per caso ma talmente potente, che ad oggi non puoi pensare a uno e non all'altro e viceversa. Immortale lei, immortale lui. Perché se a Trivial ti chiedono quale fosse la fragranza preferita da Lady Diana (24 Faubourg di Hermès ndr) forse non ti senti particolarmente fortunato, ma se la domanda è sulle gocce di profumo di Marilyn, allora inizi a pensare che la sorte oggi è dalla tua parte.

Marilyn Monroe Chanel N 5pinterest
Getty Images

Siamo nel 1952, quando alle domande pungenti del reporter di Life Magazine, Marilyn Monroe non si scompone, anzi, mostra nonchalance e ironia. «What do I wear in bed? Chanel N°5, of course», risponde a tono svelando quel piccolo segreto che ha condizionato generazioni di donne e continuano a farlo. Il profumo di Chanel per antonomasia, inventato da Mademoiselle Coco nel 1921 con l'ausilio del naso Ernest Beaux che non è mai passato di moda e che deve tanto all'icona che inconsapevolmente se n'è fatta portavoce. «La gente è buffa. Fa delle domande e se una risponde con franchezza, pretende di scandalizzarsi. A me hanno chiesto: "Cosa indossa quando va a letto? Un pigiama? Le calze? O una camicia da notte?" "Due gocce di Chanel N°5", ho risposto», spiega poi Marilyn allo scrittore Georges Belmont in un’intervista riportata sull’Europeo nel 1960. Dire che questo siparietto fece il giro del mondo, è un eufemismo, ma pare, però, che questo non fosse l’unico jus utilizzato dalla diva.

marilyn monroepinterest
Getty Images

No, Marilyn Monroe non indossava solamente poche gocce di Chanel N°5. Forse la rivelazione ci lascia di stucco, forse ce lo aspettavamo perché Maryiln era tutto tranne che scontata e prevedibile e che il suo desiderio costante di apparire «inequivocabilmente femminile» e di sedurre, potesse passare anche da più di un profumo non ci stupisce. Sembra che anche Floris Rose Geranium, eau de toilette caratterizzato da note di rosa, geranio, citronella e legno di sandalo avesse un ruolo importante nella beauty routine della Monroe, più precisamente da quando lo scoprì sul set di A qualcuno piace caldo (1959). Oggi è prodotto solo come essenza per bagni profumati, e immergersi in una vasca di acqua calda al profumo di Marilyn è a dir poco allettante.