Io: «Domani vado a intervistare Anna Valle». Amica: «Ti prego chiedile come fa ad avere la stessa faccia da sempre». E no, non si riferiva all'espressione, tutt'altro. Anna Valle oggi è forse ancora più bella di quando nel 1995 (23 anni fa OMG) ha vinto Miss Italia. La bellezza di Anna Valle non è in discussione e se prima potevo solo immaginare che Anna Valle fisico da urlo fosse un diktat inconfutabile almeno quanto le massime della legge di Murphy adesso ne ho le prove. La incontro in un grande Hotel di Milano è elegante nel suo cappotto cammello Max Mara appoggiato sulle spalle. Gambe lunghissime e una forma incredibile, due figli e 43 anni come non sentirli, e sì potrebbe indossare la fascia di Miss Italia adesso come allora, meglio di allora. La incontro a Milano nei giorni di Burian fuori fa freddissimo e il suo ufficio stampa è rimasto bloccato dalla neve caduta su Roma ma a portare calore ci pensa lei.

Anna Valle è gentile, di quella gentilezza che con gli anni ho capito appartenere alle mamme, a chi sa il valore del tempo dedicato e da dedicare. Anna Valle è calorosa, sorride con gli occhi e con la bocca, stringe la mano in maniera vigorosa e si interessa anche a te. Anna Valle è delicata, aspetta sempre un secondo prima di risponderti, pesa le parole, prende seriamente quello che dice ma non per maniera o per fare bella figura ma perché non è scontata, no Anna Valle non è scontata.

Anna Valle oggipinterest
Courtesy of Olaz

Una ricerca condotta da P&G in collaborazione con la Harvard Medical School e il Massachusetts General Hospital ha stabilito che esistono persone, esistono donne, il cui viso dimostra almeno 10 anni di meno. Le chiamano Exceptional Agers e Anna Valle è di certo una di queste. Non a caso Olaz l'ha scelta come testimonial nel 2010, per la sua linea dedicata alle giovani donne, non lasciandosela più scappare, perché Anna Valle ha la stessa faccia da sempre. Oggi Anna Valle è il volto della linea Olaz Regenerist e non potrebbe esserci testimonial migliore, nonostante sia lei a dire che se solo avesse un po' più di gianciotte...

Anna Valle oggipinterest
Courtesy of Olaz

Qual è la tua routine di bellezza?

Facile. La mattina non posso uscire di casa, dopo aver pulito il viso e averlo idratato. Indossare la mia crema di fiducia, che naturalmente è Olaz Regenerist, che io vada ad accompagnare i miei figli a scuola o che io vada sul set, è una coperta di Linus alla quale non posso rinunciare sono i cinque minuti che dedico a me un po' per svegliarmi e un po' perché, a differenza di tante donne che non riescono a uscire senza rossetto, io sento proprio la necessità di coccolare la mia pelle e di proteggerla dall'esterno.

Hai un rituale, una coccola alla quale non sai rinunciare?

Se ho il tempo di fare il massaggio, come qualcuno mi ha insegnato (ride ndr), lo faccio volentieri, magari la sera. Dopo essere stata una giornata fuori, aver deterso il viso mi metto il siero e mi dedico un po' di tempo per me prima di andare a dormire. La mattina ovviamente siamo tutti di fretta, ma come dicevo prima 5 minuti me li dedico sempre, ci devono essere.

Nella tua trousse non deve mai mancare?

La mia crema idratante, davvero. Mi posso dimenticare uno smalto, mi posso dimenticare il mascara, anche perché molto spesso ammetto c'è chi lo porta per me, ma senza crema non posso stare. Voglio dire ci sono sempre gli occhiali da sole a salvarmi, ma se non idrato la mia pelle mi sento nuda.

Mia nonna mi diceva sempre una ruga in meno oggi è una ruga in meno che avrai domani, quando hai iniziato a usare trattamenti anti-age?

Intorno ai 24/25 anni ho iniziato a usare il contorno occhi cosa che prima ovviamente non facevo. Poi dai 30 anni in su ho incominciato a utilizzare prodotti adatti alla mia età. Le creme crescono con te e quindi cambiano nel tempo ma a partire da quel momento ho sentito il bisogno di dovermi prendere un po' più cura delle mia pelle. A 30 anni non hai ancora rughe e segni d'espressione però è bene dargli una mano.

Qual è il tuo rapporto con il tempo che passa?

Mi sento molto serena. Trovo che ci siano cose belle che ti succedono nella vita, ma anche rispetto a se stessi e alla propria bellezza, in tutte le età. Poi ci sono giorni in cui è più dura di altri ma tendenzialmente sono serena rispetto al tempo che passa, mi sento sempre più consapevole e pronta a vedere quel che succederà.

Ogni donna ha un difetto che vede praticamente solo lei. Se c'è, qual è il tuo?

Ti direi tanti, in effetti. Ad esempio non ho un nasino piccolo, mi piace per carità sono convita che i nasi stiano bene a prescindere sul volto di chi li porta, però certamente non si può dire che sia un nasino alla francese, ecco. Un'altra cosa è sicuramente che non ho mai avuto le guanciotte che invece mi sono sempre piaciute. Un viso tondo è bello da vedere invece io ho un viso piccolino che, ad esempio, se mi stanco si vede subito. Se non dormo abbastanza, non ho mangiato abbastanza, se sono stressata mi si legge in faccia e non ce n'è.

In un momento storico in cui si parla molto della rivincita della donne e del diritto sacrosanto di essere belle e pensanti, quanto la tua bellezza è stata importante per il tuo lavoro e quanto invece un limite?

Diciamo che all'inizio, quando volevo fare l'attrice, non è stato un aiuto. Quando volevo affrontare dei provini per fare dei ruoli impegnati è stata dura. Mi vedevano come la ragazza bella uscita da Miss Italia e questa cosa dava meno verità a un personaggio che doveva esser drammatico, non posso negarlo. Poi però passato il primo momento io non l'ho più vissuta come un limite la bellezza perché piano piano nella mia vita professionale mi sono state date le opportunità per dimostrare quello che sapevo fare, ho potuto far vedere che avevo una crescita professionale e che non ero più solo quella cosa li con la quale all'inizio mi sentivo etichettata. La cosa fondamentale per me è stata l'impegno, la determinazione, il saper imparare dalle persone con le quali lavoravo e da quel momento il mio aspetto non è più stato un problema.

Cosa diresti alla te ragazza con la fascia di Miss Italia al collo?

Sono tante le cose che vorrei dirle ma probabilmente la cosa più importante è di non essere perfetta, di non cercare di accontentare nel modo di essere tutti sempre e comunque. Oggi è una cosa facile da dire, ma a 20 anni non è così semplice metterlo in pratica, interiorizzarlo. Volevo sempre dimostrare di essere brava, di non essere solo bella e che potevo fare delle cose bene e migliorarmi.

Come ti definiresti invece oggi come donna, rispetto a quello che ti eri prefigurata, come ti senti?

Non ho mai pensato e non lo faccio nemmeno adesso al futuro in maniera tranchant. Sono così di carattere. Questo non vuol dire non avere sogni ma nemmeno crearmi delle aspettative più o meno raggiungibili. Quello che posso dire è che io oggi non sono dove mi aspettavo di essere perché semplicemente non mi aspettavo di essere da nessuna parte.

Hai un'icona di bellezza o una donna che quando la vedi e dici un giorno vorrei essere come lei? O magari lo sei già diventata

Quando ero piccola non ho mai avuto un mito ma appena ho iniziato a fare questo mestiere il mio faro, alla quale ho sempre guardato con profonda ammirazione, è sempre stata Virna Lisi. Una donna bellissima e un'attrice di una bravura senza eguali, coerente con le sue scelte sia professionali sia personali, riuscendo a mantenere la sua vita privata sempre privata.

Sogni nel cassetto e progetti per il futuro?

Se sogno deve essere ti dico lavorare con Tarantino e Ridley Scott che è da sempre il mio regista preferito, o meglio da quando ho visto Blade Runner. Sono sogni e li vivo come tali. In quanto ai progetti per il futuro sarò in televisione ancora con Ivan Cotroneo, che questa volta sarà anche regista e non solo sceneggiatore, e Monica Rametta (gli stessi autori di Sorelle ndr), che hanno ideato e scritto La Compagnia del Cigno. In questa fiction Rai di 6 puntate sarò Irene, moglie di Luca, interpretato da Alessio Boni. Sono un'ex insegnante di musica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ma la vita mi ha allontanato dalla professione. Racconta la storia di 7 ragazzi, 7 studenti, oltre alla storia d'amore mia e di Luca, un amore intenso ma anche molto tormentato. A partire da novembre 2018 invece sarò impegnata con una compagnia veneta, Theama Teatro, con la quale ho già lavorato in passato. Lo spettacolo si chiama Cognate, una commedia francese molto bella e non vedo l'ora.

Tu sei romana ma ci sono altre città in cui puoi dire di sentirti a casa?

Fortunatamente sì, mi sono sempre adattata e ambientata nel posto in cui mi trovato ad essere. Oggi, la mia città ideale è dove possono stare le persone che amo, quello è fondamentale per sentirmi a casa. Ma ci sono delle città che amo particolarmente, Torino ad esempio è un luogo che mi piace tantissimo, oltre ad essere bellissima è viva frizzante ma al tempo stesso ha tempi un po' più dilatati rispetto alle grandi città, per questo potrei viverci tranquillamente e poi naturalmente Milano dove ho vissuto per 7 anni e in cui torno sempre volentieri perché ho tanti amici qui.