Succede che guardando Instagram ti senti fuori posto. Che le foto di Emily Ratajkowski con l'incomprensibile toblerone tunnel ti fa sentire fuori forma, le istantanee di shorts e crop top fuori tempo massimo, le immagini di salopette e felpone fuori moda. E pensi che Ligabue con Non è tempo per noi ci aveva visto lungo. E poi succede che qualcuno decide di passare dall'altra parte della barricata, e aprire il vaso di Pandora (o la fotocamera dell'iPhone, sono dettagli), raccontando che il suo ultimo taglio fabolous nascondeva molto altro, che indossare cappelli, fasce e turbanti non era una questione di dettami fashion e che i complimenti del marito al nuovo look non erano solo frivoli e leggeri. Succede che Jada Pinkett Smith racconta di soffrire di alopecia e di aver tremato al solo pensiero di diventare calva. Come Sansone e Eschilo che senza capelli si sono trovati senza bussola, trovarne la spazzola intrisa, vederli sulle mani, nella doccia, sul cuscino è un duro colpo per un uomo ma per una donna lo è molto di più. Si va a toccare qualcosa come l'autostima, che si sa, sarebbe meglio, possibilmente, non disturbare mai.

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I capelli come forza, seduzione, cambiamento, emancipazione, cura. E con la perdita di capelli l'orgoglio e l'amor proprio che iniziano a vacillare. Le cause sono diverse, stress (alopecia da stress), ereditarietà (alopecia androgenetica), cambio di stagione, trattamenti cosmetici aggressivi, squilibri ormonali, diete drastiche e terapie invasive. Jada non sa ancora perché la sua chioma abbia deciso di voltarle le spalle, proprio a lei che l'amava e la curava con passione e dedizione. Ma non importa adesso. Quello che conta è raccontare e condividere sui social, con mamma e figlia al fianco, come anche dietro al mondo dorato di Hollywood, dietro a orde di pailletes e pose plastiche formato polaroid dalla perfezione stucchevole, ci sia ben altro.

A 46 anni, una sfilza di film sbanca botteghino sul cv, due figli che hanno il pedigree giusto, un marito che la sostiene, Jada Pinkett Smith si è trovata improvvisamente faccia a faccia con capelli sempre più fini e diradati . «Mi sono detta: "Oh mio Dio diventerò calva!". È stato uno di quei momenti nella vita in cui ho veramente tremato dalla paura. Per questo motivo continuavo a tagliare i capelli che prima invece erano i protagonisti di un mio rituale di bellezza». L’accettazione è stata la soluzione, il pensare che esistono cose molto peggiori al mondo. «Quando i miei capelli sono avvolti in un foulard mi sento come una regina». Anche per noi lo sei, anche per noi.