Luca Argentero è l'esempio che il fantomatico giro di boa può essere tutt'altro che traumatico e nostalgico. Lo scorso 12 aprile ha compiuto 40 anni ma niente drammi perché Luca Argentero è più charmant e fascinoso adesso di quando 15 anni fa da anonimo (e strafigo) studente di economia born in Torino sgambettava a destra e sinistra nella casa più spiata d'Italia (arrivando terzo). Con i capelli brizzolati, la consapevolezza del suo talento, la fermezza di aver messo tutto se stesso sul piatto, di aver raggiunto una carriera nel cinema iniziata in salita e la soddisfazione di essere considerato oggi uno degli attori italiani più richiesti (su per giù sono 21 i film nel suo cv) e sbanca botteghino. Mr Argentero è una testa di serie e il merito è anche del suo aspetto, del suo ciuffo ribelle, le fossettine e giù di lì. Aspetta, ma Luca Argentero su Insagram trasandato, barba incolta, con il codino alla Raz Degan? É un filtro giusto, tipo Arisa versione Marylin Monroe? Cioè, deve esserci una spiegazione, come per Antonio Banderas dimagrito e calvo (per Picasso) e Charlize Theron + 22 kg.

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Il Brad Pitt italiano che ha fatto perdere la testa alla nostra Brigitte Bardot danzerina, Cristina Marino (incontrata nel 2015 sul set di Vacanze ai Caraibi e con la quale ormai fa coppia fissa) è irriconoscibile. Che la frequentazione con Raz Degan (Luca è tra i produttori del suo docufilm The Last Shaman – L’ultimo sciamano insieme a Leonardo DiCaprio e Lapo Elkann) lo abbia traviato? No panic, ci pensa la caption della foto a svelare l'arcano: «Prove di Sergio. Backstage di avvicinamento a HOTEL GAGARIN (dal 24 Maggio al cinema...)». Ah ma allora è tutto chiaro. Luca Argentero ha abbandonato le camicie inamidate e i capelli freschi di barbiere solo per esigenze di copione. Tra un mese uscirà nelle sale l'opera prima diretta da Simone Spada, intitolata appunto Hotel Gagarin con Luca tra i protagonisti (insieme a Claudio Amendola, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D'Amico, Caterina Shulha e Philippe Leroy). Certo che però guardandolo bene, Argentero versione wild non è poi così malaccio.