Arriva la primavera, torna Montalbano. Lo sappiamo: a febbraio sono andati in onda due nuovi film-tv della serie record di Raiuno (e se non siete tra gli oltre dieci milioni di telespettatori che li hanno visti, sentitevi tranquillamente in minoranza), e come è già accaduto in passato, in Rai non si accontentano.

Così, dal 6 marzo, per sette settimane, Raiuno propone le repliche del Commissario Montalbano. Episodi come Un covo di vipere, Il sorriso di Angelica, Come voleva la prassi, Una faccenda delicata e La piramide di fango, che il pubblico già conosce perché passati in replica più di una volta (volete il numero preciso? Il totale di emissioni degli episodi di Montalbano, ad oggi, è di 150. E sono in aumento).

Qualcuno potrebbe obiettare che si tratti di una pazzia: mandare in onda episodi che si possono trovare in dvd ed online, trasmessi anni fa, sulla prima rete Rai. All'occhio del meno attento, certo, potrebbe essere così. Ma Montalbano è magico: non c'è messa in onda di una replica che non superi i 5 milioni di telespettatori!

Trovare la ricetta esatta di quest'incantesimo è difficile (altrimenti ad oggi avremmo i palinsesti pieni di fiction record in onda tutte le sere), addirittura impossibile. Inutile scervellarsi: è una combinazione di fattori irripetibile, che includono un attore, una location ed uno scrittore.

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Cominciamo dal primo: ve lo immaginereste Montalbano interpretato da un attore diverso da Luca Zingaretti? Appunto. Se l'interprete romano dovesse decidere di togliersi gli occhiali da sole, eliminare la barba incolta e non fare più il Commissario più famoso d'Italia, ci sarebbe da preoccuparsi. Perché Montalbano (almeno quello televisivo) è Zingaretti, punto, tant'è che per diversificare i suoi ruoli si è dato sempre più al teatro e meno alla televisione. Come a dire: ci rinuncio, in quella scatoletta sarà sempre e solo il Commissario di Vigata.

A proposito di Vigata: sapete che non esiste, vero? O, meglio, non esiste come noi comuni mortali potremmo immaginarla. E' un'invenzione di quel genio di Camilleri, che in tv è stata ricreata tramite i posti più belli di una Sicilia che, da quando Il Commissario Montalbano è in onda, non ha fatto altro che beneficiarne in termini di immagine e di turismo. Bastano i primi minuti di ogni episodio, con le panoramiche che accompagnano i titoli di testa, per agganciare il pubblico. E se fa quest'effetto su noi italiani, figuriamoci sui telespettatori degli oltre 60 Paesi in cui va in onda.

Chiedetelo agli abitanti di Punta Secca, la frazione di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, dove si trova la casa di Montalbano: lì gli introiti che derivano dal turismo, soprattutto d'estate, quando la popolazione aumenta a vista d'occhio, sono volati da qualche anno a questa parte. Ma anche Scicli, Modica, Montelusa, Ispica... Il sito visitvigata.com raggruppa tutti gli itinerari che si vedono nella serie. Ne viene fuori un tour che anche il meno appassionato della fiction non può non apprezzare. Luoghi dal passato epico, dai colori classici, dai sapori (eh sì, Montalbano è anche una buona forchetta) unici: un trionfo di Sicilia che, ammettiamolo, non poteva non passare inosservato in tv.

Un toccasana per gli operatori turistici in zona, un po' meno per gli abitanti ed i proprietari del terrazzino da cui Montalbano osserva il mare mentre fa colazione, ormai abituati alle centinaia di curiosi che si scattano selfie ad ogni ora del giorno. Mandarli via è praticamente impossibile, un'eresia! E per fortuna che il tratto di mare in cui Montalbano di solito fa il bagno, nella realtà non è balneabile!

Abbiamo tenuto per ultimo l'artefice di tutto questo: Andrea Camilleri. Dall'altro dei suoi 92 anni sembra ancora un ragazzino quando introduce al pubblico televisivo i suoi racconti. Camilleri non ha solo creato un personaggio di successo, ma ha costruito un mondo dentro cui permettere a chiunque lo voglia di rifugiarsi. Il Maestro (anche se immaginiamo non voglia essere chiamato così) ci ha regalato prima ancora che una serie televisiva, una saga letteraria, il vero punto di forza di tutta l'operazione Montalbano in tv, che non ha mai cercato di fuggire dai ritmi e dalle storie -a volte anche molto forti- raccontate sulla carta stampata. Provate a nominare un'altra serie che è rimasta così fedele ai libri da cui è tratta, fino a diventare una vera e propria collezione alternativa a quella che troviamo in libreria: impossibile.

Così come è impossibile ripetere quella formula che utilizza questi ingredienti e crea l'incantesimo di Montalbano. Ma, in fondo, perché provarci, fin quando ci può proporre lo stesso episodio più di una volta ottenendo sempre ottimi risultati? Gli episodi si possono replicare, il successo no.