Cyberbullismo, pedopornografia, truffe online e persino nuove tipologie di delitti, come il sextortion e il revenge porn: la rosa di crimini legati al web sta diventando (purtroppo) sempre più sconfinata. A raccontare questo inquietante mondo è Online - connessioni pericolose: la prima serie italiana realizzata sull'argomento, in onda dal 20 giugno 2017 ogni martedì alle 22 su Crime+Investigation (canale 118, Sky). La docu, condotta dalla giornalista Elena Stramentinoli (Presa Diretta), vanta la collaborazione della Polizia di Stato.

La visione, sappiatelo, è un pugno allo stomaco: la voragine di perdizione è immensa, tra ragazzini che non colgono i palesi segnali di pericolo («mi ha chiesto di inviargli una foto dove mi mettevo la mano nei jeans e, fin lì, non ci trovavo niente di male», è il racconto di una delle vittime) e genitori che non si preoccupano se il proprio figlio trascorre 12 ore al giorno ininterrottamente online. Ogni puntata, inoltre, tratta di casi prettamente italiani, più o meno noti: tra questi, il suicidio del 15enne Andrea Spezzacatena, vittima di cyberbullismo, e il caso delle due ragazzine che hanno subito sextortion, ossia ricatti a sfondo sessuale.

Una volta visto il programma, la prima tentazione sarà quella di interdire ai propri figli l'accesso a internet per un millennio o due. La seconda, più razionale e sensata, sarà invece quella di curare maggiormente il dialogo con loro. «L'elemento che accomuna tutti i casi è l'estrema solitudine delle vittime: sono sole, fino a quando non decidono di smettere di vergognarsi e provano a chiedere aiuto», spiega Stramentinoli. Secondo il Censis, il 68% dei ragazzi vittime di cybercrime si rivolge alla Polizia, anziché ai genitori. Sul tema del cyberbullismo è stato anche appena pubblicato un interessante saggio, dal titolo Generazioni digitali.

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La conduttrice e giornalista Elena Stramentinoli