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Le canzoni di Sanremo diventate tormentoni indimenticabili

Perché il Festival ti entra in testa pure se non lo guardi mai, ascolti solo musica classica e a casa non hai manco la tv

di Redazione
festival di sanremo canzoni tormentonipinterest

Preparandoci alla maratona sul palco dell'Ariston, a un certo punto qualcuno ha fatto una domanda: «Qual è la canzone del Festival di Sanremo che canti più spesso?». Ne sono venute fuori tante: grandi classici e riscoperte sorprendenti per una lista di tormentoni indimenticabili. Le abbiamo raccolte e poi sparpagliate in una gallery fotografica, senza mai smettere di cantare: dal 1961 all'altroieri, Sanremo ci riguarda sempre moltissimo. E ogni anno si ricomincia, anche nel 2017 con la 67° edizione.

Queste sono le canzoni preferite della redazione di Gioia! e scommettiamo che alla fine di questa starete cantando a squarciagola.

La sigla

<p>Come non cominciare con la famosissima sigla del festival di Sanremo?</p>

Come non cominciare con la famosissima sigla del festival di Sanremo?

Le mille bolle blu, Mina

<p>1961. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Mina</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Le mille bolle blu</em>. «Da bambina adoravo!», Michela Gattermayer</p>

1961. Mina, Le mille bolle blu. «Da bambina adoravo!», Michela Gattermayer

Nessuno mi può giudicare, Caterina Caselli

<p>1966. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Caterina Caselli</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Nessuno mi può giudicare</em>. In redazione la cantano Rossella Molteni e Laura Savini.<span id="selection-marker-1" class="redactor-selection-marker" data-verified="redactor" data-redactor-tag="span" data-redactor-class="redactor-selection-marker"></span></p>

1966. Caterina Caselli, Nessuno mi può giudicare. In redazione la cantano Rossella Molteni e Laura Savini.

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Ma che freddo fa, Nada

<p>1969. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Nada</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Ma che freddo fa</em>. «Mitica Nada! Allora e adesso!», Luciana Bussini.</p>

1969. Nada, Ma che freddo fa. «Mitica Nada! Allora e adesso!», Luciana Bussini.

Che sarà, Ricchi e poveri

<p>1971. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Ricchi e poveri</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Che sarà</em>.&nbsp;«Ho scoperto di recente che è dei Ricchi e Poveri. Io la uso come ninna nanna per mio figlio», Isabella Lechi.&nbsp;</p><p><span data-redactor-tag="span"></span></p>

1971. Ricchi e poveri, Che sarà. «Ho scoperto di recente che è dei Ricchi e Poveri. Io la uso come ninna nanna per mio figlio», Isabella Lechi.

Piazza grande, Lucio Dalla

<p>1972. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Lucio Dalla</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Piazza grande</em>.&nbsp;«Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me,&nbsp;gli innamorati in Piazza Grande,&nbsp;dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no», Paola Pardieri</p>

1972. Lucio Dalla, Piazza grande. «Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me, gli innamorati in Piazza Grande, dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no», Paola Pardieri

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Montagne verdi, Marcella Bella

<p>1972. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Marcella Bella</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Montagne verdi</em>. «Visualizzavo quei prati da bambina e pensavo che avrei passato la vita a correre e cantare». Paola Brambilla.</p>

1972. Marcella Bella, Montagne verdi. «Visualizzavo quei prati da bambina e pensavo che avrei passato la vita a correre e cantare». Paola Brambilla.

Che brutto affare, Jo Chiarello

<p>1981.<strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor"> Jo Chiarello</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Che brutto affare</em>.&nbsp;«Chicca trash (con pregevole testo di Califano) che resterà stampata nel mio cervello forever». Gloria Ghiara.&nbsp;</p>

1981. Jo Chiarello, Che brutto affare. «Chicca trash (con pregevole testo di Califano) che resterà stampata nel mio cervello forever». Gloria Ghiara.

Maledetta primavera, Loretta Goggi

<p>1981. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Loretta Goggi</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Maledetta primavera</em>. «Avevo un'adorazione sostanziale per Loretta Goggi, ed ero convinta di somigliarle», Alessandra Di Pietro.<span class="redactor-invisible-space" data-verified="redactor" data-redactor-tag="span" data-redactor-class="redactor-invisible-space"></span></p>

1981. Loretta Goggi, Maledetta primavera. «Avevo un'adorazione sostanziale per Loretta Goggi, ed ero convinta di somigliarle», Alessandra Di Pietro.

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Felicità, Al Bano e Romina Power

<p>1982. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Al Bano </strong>e<strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor"> Romina Power</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Felicità</em>. «Forse perché mi chiamo Romina ma... felicità!», Romina Villa.<span data-redactor-tag="span"></span></p>

1982. Al Bano e Romina Power, Felicità. «Forse perché mi chiamo Romina ma... felicità!», Romina Villa.

La bottega del caffè, Alberto Camerini

<p>1984. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Alberto Camerini</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">La bottega del caffè</em>. È la preferita di Sergio Labuz.</p>

1984. Alberto Camerini, La bottega del caffè. È la preferita di Sergio Labuz.

Vattene amore,Amedeo Minghi e Mietta

<p>1990. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Amedeo Minghi </strong>e <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Mietta</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Vattene amore</em>. Tiziana Ielo ma anche Michela Gattermayer: «Non mi piace ma la canticchio: mi fa morire dal ridere».</p>

1990. Amedeo Minghi e Mietta, Vattene amore. Tiziana Ielo ma anche Michela Gattermayer: «Non mi piace ma la canticchio: mi fa morire dal ridere».

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Signor tenente, Giorgio Faletti

<p>1994. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Giorgio Faletti</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Signor tenente</em>. «Stupenda», Francesca Tumiati.</p>

1994. Giorgio Faletti, Signor tenente. «Stupenda», Francesca Tumiati.

La terra dei cachi, Elio e le storie tese

<p>1996. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Elio e le storie tese</strong>,<em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor"> La terra dei cachi</em>. Tiziana Ielo, Diana Franceschin e Igor Principe che sintetizza: «È la vincitrice di tutti i tempi».</p>

1996. Elio e le storie tese, La terra dei cachi. Tiziana Ielo, Diana Franceschin e Igor Principe che sintetizza: «È la vincitrice di tutti i tempi».

Vorrei incontrarti fra cent'anni, Ron e Tosca

<p>1996. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Ron e Tosca</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Vorrei incontrarti fra cent'anni</em>. Presto date un bacio ad Angelica Carrara.&nbsp;</p>

1996. Ron e Tosca, Vorrei incontrarti fra cent'anni. Presto date un bacio ad Angelica Carrara.

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Fiumi di parole, Jalisse

<p>1997.<br>
<strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Jalisse</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Fiumi di parole</em>. Giulia Cappellin, che non dimentica.</p>

1997.

Jalisse, Fiumi di parole. Giulia Cappellin, che non dimentica.

Salirò, Daniele Silvestri

<p>2002. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Daniele Silvestri</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Salirò</em>, È «il pezzo che proprio non riesco a togliermi dalla testa», Paola Maraone.</p>

2002. Daniele Silvestri, Salirò, È «il pezzo che proprio non riesco a togliermi dalla testa», Paola Maraone.

Luce (tramonti a Nord Est), Elisa

<p>2001. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Elisa</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Luce (Tramonti a Nord Est)</em>. «Un ritornello che ti entra in testa senza essere tormentone», Barbara Corradi.</p>

2001. Elisa, Luce (Tramonti a Nord Est). «Un ritornello che ti entra in testa senza essere tormentone», Barbara Corradi.

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Adesso tu, Eros Ramazzotti

<p>1986. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Eros Ramazzotti</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Adesso tu</em>.<br>
«Io ogni tanto non posso che cantare Eros», Francesco Uccello.</p>

1986. Eros Ramazzotti, Adesso tu.

«Io ogni tanto non posso che cantare Eros», Francesco Uccello.

Caffè nero bollente, Fiorella Mannoia

<p>1981. <strong data-redactor-tag="strong" data-verified="redactor">Fiorella Mannoia</strong>, <em data-redactor-tag="em" data-verified="redactor">Caffè nero bollente</em>. La canta (nelle attese?) Ilaria Solari.</p>

1981. Fiorella Mannoia, Caffè nero bollente. La canta (nelle attese?) Ilaria Solari.

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