Se l'ipotesi di raccontare le favole della buonanotte ai vostri figli via videochiamata vi fa sentire madri degeneri, avete tutto da imparare da Sharon Horgan. Che alle due figlie ne ha raccontate ogni sera, via Facetime, per tutto il tempo – quattro mesi – in cui loro erano a Londra e la mamma era in America per le riprese di Divorce, la serie che la Hbo le ha commissionato per far tornare in tv Sarah Jessica Parker con «una cosa nuova, una donna che facesse scelte egoiste. Il pubblico è diventato esigente, non puoi più dargli i cliché, la commedia romantica con la protagonista che aspetta la telefonata, sospira, si chiede "sarà quello giusto?"».

Elenco (parziale?) degli impegni attuali di Sharon Horgan: di Divorce (in Italia da mercoledì 30 novembre, su Sky Atlantic) è già stata ordinata una seconda stagione; intanto lei è sul set della terza stagione di Catastrophe, la deliziosa commedia romantica coniugale che ha inventato e interpreta assieme al comico americano Rob Delaney (qualcuno si sbrighi a trasmetterla in Italia); ci sono poi due nuove serie da lei ideate le cui puntate pilota sono appena andate in onda in Inghilterra, e una nuova serie che le ha ordinato Fox per l'America, e il rifacimento americano (di cui sarà produttrice esecutiva) di Pulling (letteralmente: Rimorchiare), la serie con cui la giovane Horgan si fece conoscere in Inghilterra. E ho sicuramente dimenticato qualcosa.

Quando la incontro in un albergo di Londra, Horgan è rilassata come un gatto. Si stiracchia, beve tè, sembra una priva di impegni. Sì, dice cose come «Non potrei mai fare quelle serie americane da venti puntate, con Hbo è stato facile perché le fanno brevi come quelle inglesi» (Divorce è di dieci puntate); oppure sospira sollievo per i budget americani: «Non ci ero abituata, avere uno staff che scrive per te, non dover fare tutto da sola, che meraviglia» – ma si capisce che lo fa per sembrare una di noi umane. Una che si stanca. Non questa che ho davanti, le cui giornate sono chiaramente di 40 ore. E che non somiglia minimamente alla Sarah Jessica Parker dello schermo, Frances, che si agita tentando di riprendersi un marito insopportabile dopo che un amante altrettanto insopportabile l'ha piantata. Storia davvero accaduta a un'amica di Horgan, e saccheggiata come sempre saccheggia le vite proprie e altrui chi scrive d'amore.

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Sarah Jessica Parker, 51 anni, è Frances, moglie infedele in crisi, nella serie tv americana Divorce.

Ha avvisato suo marito che si ritroverà sullo schermo?

Riconoscerà certe cose, sentimenti, cose che ha detto, ma va bene così, ci è abituato.

Tutti chiedono a Sarah Jessica Parker se Frances sia lei, ma è chiaro che la protagonista somiglia a chi la scrive, mica a chi la interpreta.

Un po' sono io, mediata, ma un po' siamo anche tutte, spero. La mia ambizione è questa: coppia che guarda Divorce a letto, e non riescono più a guardarsi tra loro, per l'imbarazzo, perché quel che vedono sullo schermo somiglia alla loro vita.

Quindi vuole che le spettatrici si facciano ispirare e divorzino. In fondo è quel che succede nella prima puntata: vedono la coppia di amici in crisi, ed entrano in crisi anche loro.

Ci tengo a dire che quella cosa lì, vedere l'abisso e notare che ti somiglia, non è presa da nessun episodio successo nella mia vita.

Frances ha un debole per i cinquantenni con cervello da dodicenni: il marito, quando scopre il tradimento, le butta per dispetto la borsa nella spazzatura; l'amante si terrorizza al solo sentire che lei ha lasciato il marito.

Ma l'amante doveva essere una cosa così, una distrazione, uno da scoparsi, mica l'uomo della sua vita. E Robert (il marito, interpretato da Thomas Haden Church, ndr) all'inizio non era così, sa com'è, no? La gente cambia, le cose fresche vanno a male, i sogni non si avverano, cominci ad accontentarti. Non si resta sposate perché lui è ancora quello di cui ci eravamo innamorate. Semmai, perché divorziare è faticosissimo. Comunque sì, non ha un gusto eccelso in fatto di uomini, ma ha provato a chiedere a una qualunque donna di una certa età? Non è che là fuori ci siano tutti 'sti uomini pazzeschi, eh.

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Sarah Jessica Parker in un\'altra scena di Divorce

A un certo punto Frances fa all'avvocato un elenco delle proprie colpe all'interno del matrimonio. Ci mette anche il non aver mai finto un orgasmo.

Non per cattiveria: per disattenzione alla sensibilità di lui. Il matrimonio è una trattativa: non vuoi mai la stessa cosa nello stesso momento. Non si ha mai voglia di fare sesso la stessa sera, di uscire la stessa sera. Si tratta di essere gentili l'una con l'altro, e loro hanno smesso di farlo.

Ho letto in un saggio francese che «Finché morte non ci separi» era una formula pensata per quando la vita media faceva durare un matrimonio 10 anni o giù di lì. Ora potrebbe durarne 50 o 60, impegno eroico.

È interessante, in effetti «finché morte non ci separi» è tantissimo tempo. Credo che il panico scatti quando ti accorgi d'aver vissuto più a lungo di quanto vivrai e pensi: sarà meglio che usi bene il resto del tempo.

Che è la molla che scatta in Frances.

Ci assomiglia più di quanto siamo disposte ad ammettere. Ci vuole una forte personalità per dire: «La mia vita è una merda». E una ancora più forte per dire: «C'è una piccolissima possibilità che riesca a cambiare vita, quindi ci provo». In fondo è la storia di una che si rende conto, dopo avere per anni annacquato i propri sentimenti, che non passiamo su questo pianeta abbastanza tempo da sprecarlo a non fare quel che vogliamo.