La città del Duomo fa festa con Piano City Milano 2016 (dal 20 al 22 maggio, info pianocitymilano.it), rassegna di concerti diffusi per pianoforte giunta alla quinta edizione. Due giorni e due notti di musica non stop, milioni di note che saltano, tintinnano, esplodono dai cortili ai musei, dai Navigli ai tram, dalle case ai grattacieli. Milano e i suoi 400 concerti per pianoforte solo, un evento unico in Italia; Piano City Milano 2016 non si ferma mai, il collante due maratone notturne, Pianonight venerdì e Pianorave sabato, che si concluderanno con due suggestivi concerti all'alba, il primo con vista sui tetti di Milano dall'Highline della Galleria Vittorio Emanuele II e il secondo nel parco del Formentano di fronte alla Palazzina Liberty. 

La location più alta è il 31esimo piano del Pirellone, dove si esibirà Enrico Intra, 81 anni, quella più lontana è la Reggia di Monza; al Base ex Ansaldo  si suonerà sul primo pianoforte costruito in Italia, mentre in uno degli house concert c'è il pianoforte appartenuto ad Arturo Benedetti Michelangeli.

Noi abbiamo intervistato due protagonisti della manifestazione, Gaetano Liguori (suona sabato 21 maggio 2016 alle 16,30 in via Palestro 16) e Paolo Jannacci (suona domenica 22 maggio 2016 alle 18 nei nuovi giardini pubblici di Santa Giulia).

Due notti e due albe, 400 concerti, 6 in aeroporto, 5 in ospedali, 10 in biblioteche. Sette corse di piano boat, 20 di piano tram, 1 piano bici e 1 piano tandem, 8 concerti in cortile e 56 nelle case, quinta edizione, 50 ore ininterrotte di musica

La musica arriva ovunque 

Gaetano Liguori, compositore e pianista

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Massimo Allegri

Cos'è la musica per lei? 

La musica è stata ed è  la mia passione, con lei ho potuto  vivere in un certo modo, senza compromessi e facendo il più bel mestiere  del mondo. Più che un fine un mezzo, mi ha permesso di realizzarmi come uomo eticamente, dedicando  la mia musica a problematiche sociali e politiche e portando il mio pianoforte dal Nicaragua alla Tailandia all'India, sempre in un modo, che prima era contro e ora è a favore. Sono nato rivoluzionario, ora ho sete di giustizia-

Nel suo concerto "un pianoforte per i giusti" cosa suonerà?

Ispirandomi all'associazione "la foresta dei giusti", presento le mie storiche composizioni degli anni 70  fino ai temi di due compositori, completamente diversi ma uniti dal genio: un arrangiamento del Don Giovanni di Mozart e Hey Joe,  omaggio a  Jimi Hendrix.

Lei è milanese; qual'é il suo rapporto con Piano City?

Ho partecipato fin dalla prima edizione, e dire che ho con questa manifestazione un rapporto solo professionale è riduttivo, è davvero  un vivace interscambio. E poi mi riporta alla giovinezza, quando suonavo nelle università occupate….

Che significato ha suonare in luoghi non deputati alla musica?

È bello! Un circuito alternativo, senza i soliti addetti ai lavori,  dove l'approccio è casuale, la famiglia lo studente  il pensionato che magari incontra il pianoforte per la prima volta. Tutto più vivo, tutto più vero. E anche la musica arriva meglio. 

Le note abbattono le differenze

Paolo Jannacci, compositore e pianista

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© TENDA ROSSA

«La musica è un mezzo di comunicazione senza barriera delle lingue e classificazione lessicale», spiega Paolo Jannacci, «serve a viaggiare in posti sconosciuti, un incontro continuo se riesci ad andare nella direzione giusta, modificando qualcosa nella tua vita. Perché si ascolta musica quando si corre? Perché dà lo stimolo a muoversi. E così dovrebbe essere sempre. La musica è per tutti, anche per i bambini. Mia figlia Allegra, otto anni, è dotata di senso ritmico e melodico, ma il piano non le piace: "papà noi siamo diversi, non mi va". E le do ragione: devi essere attratta da corde arrotolate vibranti che generano suoni, per sederti davanti a un piano! Mamme, non costringete i bambini a suonare! 

E sul concerto: «Quest'anno lo faccio a Santa Giulia, un quartiere di Milano nato su progetto urbanistico di Norman Foster, che ha avuto vari problemi, culminati con una bonifica, e io desidero dargli  un aiuto anche con la mia musica. Quest'appuntamento è molto importante per la mia città, si viene a creare un momento di respiro collettivo, i concittadini diventano amici, noi milanesi non ci sentiamo  in competizione , come capita sempre durante l' anno, con rabbie e rancori più o meno repressi. Piano City è un  momento di catarsi , dove ci si lascia andare, per la gioia di chi ascolta e di chi suona». 

«Il mio tema – improvviserò sul palco – sarà la fragilità dell' uomo,  in questo periodo di grandi contrasti, dove mi accorgo che siamo sempre più fragili e in balia degli eventi. Attraverso la musica desidero lanciare un messaggio per recuperare momenti che meritano di  essere assaporati».

La musica unisce,  ci rende tutti uguali. Lo siamo già. Ma la musica  ce lo fa ricordare.