Mi accoglie sorridente e pacificato, gli immancabili occhiali neri calati sul naso, nella sua bella casa immersa nel verde, a due passi da Roma, dove ci sono anche il suo studio di registrazione, la formidabile tata toscana che si prende cura di lui da oltre 30 anni e un'invidiabile piscina in mezzo al prato: il posto preferito di Antonello Venditti per prendere il caffè al mattino.

Da Notte prima degli esami («E tu sei troppo lontana dalla mia stanza») a Ci vorrebbe un amico («per poterti dimenticare»), da Ricordati di me («E non c'è sesso senza amore») ad Amici mai («per chi si cerca come noi, non è possibile»), l'artista che ha trasformato in canzoni indimenticabili i sogni di un paio di generazioni ora torna – dopo quattro anni – con l'albumTortuga, nove tracce inedite piene di poesia e musica che ti resta in testa. Protagonista assoluto del nuovo disco l'amore, in tutte le sue declinazioni. L'amore per la musica in Nel mio infinito cielo di canzoni, per Roma in I ragazzi del Tortuga, per una donna inTienimi dentro di te.

Insomma, c'è sempre tempo per innamorarsi?

E come si fa a chiudere la porta? Per fortuna non lo possiamo decidere: tu vivi la vita e a un certo punto incontri l'amore. E meno male. A 14 anni piangi per una fidanzata, ma nemmeno ti immagini quante volte ti succederà ancora. Alla mia età invece, a 66 anni, tutto è già passato. Allora non hai la presunzione che duri tutta la vita, ma ti prendi l'eternità dentro ogni attimo, come fosse un tempo che stai rubando.

Antonello Venditti e l'amore...

Anche ora sta vivendo un amore?

Vivo sempre un amore! (ride felice e sì, c'è una compagna nella sua vita, ndr). I racconti dentro l'album però partono da più lontano. E cioè dal giorno in cui, dopo la fine di una storia importante, ho provato a vivere senza una prospettiva di coppia. È stato un tentativo di leggerezza non facile ma comunque interessante. Nasce da qui, il mio Tortuga. Che poi è anche il nome di un bar di fronte al suo ex liceo, il Giulio Cesare. Nei suoi testi sono sempre vive le atmosfere di quand'era ragazzo.Sarà che sono nato prematuro, 30 giorni prima, e questo mese che mi manca me lo porto sempre appresso, forse lo recupererò tra dieci anni. Mi piace crescere tenendo viva dentro di me l'ingenuità di credere che tutto può ancora cambiare. Ecco, in Tortuga racconto che sto ancora in campo e so ancora arrabbiarmi.

I suoi musicisti in questo disco sono solo uomini. Fare banda vuol dire essere amici?

Ci sono persone con cui vai al bar, allo stadio oppure suoni. E poi ci sono gli amici che non hai mai eletto a questo ruolo ma sono sempre stati accanto a te, protagonisti e testimoni di una vita in comune. Con Alessandro era così (Centofanti, musicista morto lo scorso anno, cui è dedicato Tortuga, ndr). Se dovevo raccontare qualcosa accaduta nel lontano 1974 mi giravo e dicevo «C'era pure Sandro», e lo trovavo lì accanto a me. Ora se mi guardo intorno è come se mi mancasse un pezzo. Supero questo vuoto frequentando le persone più giovani.

Perché?

Quelli che hanno più di 50 anni in genere sono vestiti del loro ruolo sociale, vivono dentro una maschera. Ecco, questo mi deprime. Io invece giro nudo e quando incontro una persona non voglio sapere che mestiere fa, quali sono le sue idee politiche o il suo orientamento sessuale: mi interessa la relazione che creiamo insieme. Di solito l'istinto mi porta verso persone che vivono nude come me.

La nipote Alice Venditti futura cantante?

Suo figlio Francesco dice che è stato un padre presente pur vivendo separato: oggi come nonno che tipo è?

Non rompo. Tommaso è un grande, ha scritto la prima canzone a otto anni e ora che ne ha 14 suona tutto il giorno. Alice, 17 anni, è fantastica, ha grandi talenti, potrebbe fare la scrittrice o l'attrice ma secondo me comincia a capire adesso che la sua voce è lirica come quella di zia Fiamma (Izzo, sorella di Simona, soprano e doppiatrice, ndr).

Anni fa, in Sotto il segno dei Pesci, lei cantava: «Tutto quel che voglio, pensavo, è solamente amore».

«E unità per noi, che meritiamo un'altra vita più giusta e libera se vuoi». Vale sempre. Amore e unità. Questo voglio. Questo spero. E so, sono sicuro, che anche domani farò qualcosa che mi piace.