Paolo e Francesca, i cognati innamorati: la liaison tra il riminese Paolo Malatesta e la ravennate Francesca da Polenta è passata alla storia come una relazione amorosa impossibile, lussuriosa e fedifraga. Il merito è tutto di Dante Alighieri, che ha inserito i due nel V Canto dell'Inferno della sua Commedia. Paolo Malatesta e Francesca da Polenta sono i primi personaggi con cui il sommo poeta scambia un approfondito dialogo e di cui traccia un accurato profilo introspettivo.

Paolo e Francesca storia

Quando si trova al cospetto di Paolo e Francesca, Dante è nel II cerchio infernale, quello riservato ai lussuriosi, vale a dire coloro che si sono lasciati travolgere dal desiderio carnale sottomettendo la ragione al talento. Insieme a importanti personaggi del mito e della storia come Semiramide, Cleopatra, Tristano, Paride, Achille ed Elena, il poeta toscano scorge due anime unite indissolubilmente. Sono proprio Paolo e Francesca, i due nobili che con la loro tresca avevano dato scandalo in tutto l'ambiente cortigiano dell'epoca.

Come si innamorano Paolo e Francesca

A far scattare la scintilla tra i due, una lettura fatale. Il libro galeotto di Paolo Malatesta di Rimini e Francesca da Polenta di Ravenna, in particolare, è quello che narra le vicende relative all'amore segreto tra Lancillotto e Ginevra. Nel leggere del bacio appassionato tra i due, i cognati «crollano» e fanno altrettanto, dando inizio ad una relazione adultera che li porterà alla soddisfazione carnale ed alla dannazione eterna, dopo aver trovato la morte terrena.

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Contrappasso Paolo e Francesca

La pena riservata ai due cognati adulteri e a tutti i condannati nel Cerchio della Lussuria è eloquente: come in vita si sono lasciati travolgere dalla bufera della passione, dopo la morte sono eternamente esposti ad una bufera infernale. Mai fermi, sempre costretti a roteare vorticosamente, per l'eternità.

A Paolo e Francesca Dante affida un significato allegorico

Simbolo insieme di amore e di sfida, di passione e di peccato, Paolo e Francesca rappresentano con efficacia i due poli del conflitto interno all'amor cortese, quello tra la tensione nobilitante e la tensione distruttiva della stessa passione amorosa. Al tempo di Dante (inizio del XIV secolo) è infatti viva la contrapposizione tra la concezione stilnovistica dell'amore che edifica, quello per la donna vista come strumento di elevazione a Dio, bellezza mistica da contemplare e ammirare, e quella propria della nascente tradizione cortese, dove i sensi trionfano sull'intelletto. Paolo Malatesta di Rimini e Francesca da Polenta di Ravenna sono in qualche modo espressioni dell'uno e dell'altro filone. A far sbocciare la passione è una lettura maledetta, quella del libro di Lancillotto e Ginevra. Il riferimento non è casuale. Con l'avvento delle corti e delle signorie sta nascendo un nuovo modello di donna colta, raffinata e sensuale, capace di leggere e di emanciparsi, affabile oggetto e soggetto di conversazione, nobile e disinibita. L'amore diventa libero, disinteressato, anche tra due categorie «proibite» come quella di questi due innamorati del Canto V dell'Inferno. Versi importanti sono quelli indicativi delle diverse tensioni dell'amore, «Amor che al cor gentile ratto s'apprende» e «Amor condusse noi ad una morte», espressioni indissolubili di un sentimento che può elevare e allo stesso tempo distruggere fino alle estreme conseguenze.

Castello di Gradara Paolo e Francesca

Vuoi visitare i luoghi che fecero da cornice alla travagliata storia di passione e di adulterio di Paolo con Francesca? È meno complicato di quanto si possa pensare. La location che fece da cornice alla relazione tra i due cognati è infatti il castello di Gradara, in provincia di Pesaro. È possibile effettuare delle visite consultando il sito internet del castello, la cui costruzione ha avuto inizio nel XII secolo, e prenotando un tour guidato della rocca e del suo incantevole circondario, un autentico angolo di Medioevo nel cuore della civiltà contemporanea.