Pasqua 2016, 10 film che ti faranno venire un'irresistibile voglia di andare al cinema

Partiamo con il caso cinematografico italiano dell'anno, quel Lo chiamavano Jeeg Robot che grazie ad un appassionato passaparola è diventato giù un cult, tanto che oggi gareggia per ben 16 David di Donatello del prossimo 18 aprile. Che dire, che già non si stato detto, della pellicola di Gabriele Mainetti con protagonista Claudio Santamaria? Che se non l'avete visto dovete correre ai ripari.

In questo sequel de L'uomo d'acciaio, l'eroe mascherato di Gotham City è in guerra con il Signore di Metropolis, ma i due supereroi dovranno darsi tregua perché una pericolo imminente minaccia i destini dell'umanità. Nelfilm un assai cupo Ben Affleck è Batman mentre Henry Cavill, opportunamente palestrato, indossa i panni di Superman. Sì, è vero, il rischio "americanata" c'è, ma un filo di ironia lo potrebbe salvare.

Il film, prima di tutto, non è tratto dal famosissimo cartoon giapponese degli anni 70, bensì dal romanzo del 1880 scritto della scrittrice Johanna Spyri. E mantiene intatto l'ottimismo della piccola Heidi, portato sullo schermo senza leziosità dalla giovanissima Anuk Steffen. Un film gentile e tenero e con un grande pregio: è davvero rivolto ai più piccoli, ben raccontato e calibrato espressamente per loro e senza puntare alla risata clownesca.

Film francese con un cast non solo stellare ma soprattutto in splendida forma composto da Isabelle Huppert, Micheal Pitt e Valeria Bruni Tedeschi questo Il condominio dei cuori infranti è un gioiellino da correre a vedere. La trama: un astronauta americano finito fuori rotta atterra per caso nei pressi in un condominio nella banlieu parigina, dove si incrociano 6 personaggi bizzarri. Il risultato è una commedia stralunata, surreale e appassionata. E soprattutto originale.

Il primo dei grossi e grassi matrimoni fu un filma che costò solo 5 milioni di dollari e ne incassò circa 380. Questo sequel parte ancora più inciccito, con un budget di 18 milioni, e con alte aspettative, dato che il precedente fu molto amato e, a dire il vero, in alcune parti si rideva forte. Vedremo se le nuove vicende del clan famigliare che ruota intorno a Toula e Ian saranno altrettanto spassose o se, invece, era meglio fermarsi lì.

La canzone perduta di Erol Mintas affronta il dramma del popolo curdo, ma lascia tutta la questione del genocidio aleggiare sullo sfondo. Obiettivo del giovane regista curdo-turco è mettere in risalto l'importanza della lingua, portatrice di identità e tradizione per un popolo a lungo costretto a rinnegarla. Quella stessa lingua da mantenere viav come faceva sua madre, raccontando storie come oggi fa lui. Intenso ma delicato.

Una piccola commedia dolceamara che gira tutta intorno al bravissimo Fabrice Luchini, giudice togato di una cittadina della provincia francese, malmostoso e romantico, che tra i giurati popolari di un processo complicato ritrova un antico amore. Film piccolo e delizioso.

Truth è la vera storia del reportage televisivo della Cbs che mise in dubbio la militanza dell'allora presidente George W. Bush nella Guardia Nazionale, americana, che gli evitò di essere inviato in Vietnam. Una radiografia molto attuale sul destino del giornalismo d'inchiesta, con una coppia di attori da urlo come Cate Blanchett e Robert Redford. Appassionante, sanguigno, alto.

Remake dell'omonima pellicola del 1977, Un momento di follia è un altro piacevole film francese diretto da Jean-François Richet e con Vincent Cassel. Cassel che veste i panni di Laurent, un uomo di mezz'età che passa le sue vacanze insieme al grande amico Antoine e alle rispettive figlie adolescenti. Inaspettatamente, però, la figlia di Antoine inizia a sedurlo e per Laurent non sarà semplice resistere. E il titolo non lascia presagire prestazioni ad lato tasso di auto controllo.

Rivisitazione di un successo canadese, Un paese quasi perfetto è ambientato nella località di fantasia di Pietramezzana, sulle Dolomiti lucane. Qui gli abitanti vivono una crisi nera, dopo la chiusura della loro unica fonte di sostentamento che era la miniera. Ecco che allora chiamano un chirurgo plastico milanese in fuga dai guai perché diventi il medico di cui hanno bisogno per riaprire una fabbrica. I toni sono favoleggianti, l'umorismo gentile, bellissima l'ambientazione.