«Chi altro può darti così tanto senza dire una parola?». Si presenta così Alexander Johan Skarsgård, 39 anni, alto, biondo e fisico mozzafiato, ride quando gli diciamo che è uno degli uomini più belli di Hollywood, mentre ci spiega l'amore per gli elefanti raccontato nel suo film The legend of Tarzan con Margot Robbie, Sam Jackson e Christopher Waltz, in Italia dal 14 luglio. Svedese, ambientalista e naturalista, è un sostenitore del fondo di Amnesty International per i diritti umani e degli animali. «È uno dei motivi per cui volevo fare questo film, c'è un forte messaggio contro lo sterminio degli elefanti e il commercio di avorio», dice. «La Warner Bros donerà parte dei ricavi del merchandising a stopIvory.org e a Elephant protection initiative, associazione che si batte contro l'estinzione degli elefanti africani». 

Da bambino era fan di Tarzan? 

Mio padre (l'attore Stellan Skarsgård di Le onde del destino, Will hunting, ndr), andava al cinema a vedere tutti i film di Johnny Weissmuller, era il suo eroe. Possiede l'intera collezione dvd e spesso li vedevamo insieme. Grazie a lui ho imparato ad amare Tarzan, Chaplin, Tom e Jerry, Stanlio e Ollio e Akira Kurosawa, in quest'ordine. Quando gli dissi che mi avevano offerto il ruolo, mi ha dato una pacca sulla spalla e, ridendo, mi ha detto: «Bravo! Adesso sei un attore serio».

Questo Tarzan è diverso dagli altri. 

È sofisticato, sensibile a quello che lo circonda e, soprattutto, vivendo a Londra, è diventato animale politico. Non è più la storia di io-Tarzan-tu-Jane e i gorilla. Qui, l'uomo bianco viene messo in discussione, ci racconta le atrocità gratuite di re Leopoldo verso uomini e animali. Jane è sua moglie, sua complice, l'unica in grado di capire il suo dualismo nei confronti della società cosiddetta civile. 

Per prepararsi ha deciso di vivere una vita monastica. 

Ho passato otto mesi seguendo una dieta rigorosissima, pesavano qualsiasi cosa nel mio piatto. Non sono mai uscito, mai andato al ristorante, mai visto un concerto, mai cucinato o bevuto una birra. Margot è stata l'unica connessione con il mondo, lei andava ai party, mangiava quello che voleva, anche sul set! Dopo le riprese mi raccontava tutto, grazie a lei non sono impazzito. 

Tra True blood e Tarzan è spesso senza vestiti... 

Mai avuto problemi a mettere in mostra il mio corpo. Mio padre è sempre stato uno spirito libero, in casa era sempre nudo. Ho iniziato a chiedegli di vestirsi quando avevo 12 anni e volevo invitare a cena la mia fidanzata! 

Il suo primo ruolo a Hollywood è stato Zoolander

Ero in vacanza, sono andato a trovare mio padre sul set. Il suo agente mi chiese se volevo fare un provino e, giusto per poterlo raccontare agli amici, dissi di sì. Nel giro di due settimane ero a Manhattan mentre cantavo una canzone degli Wham! al fianco di Ben Stiller. Incredibile! 

Ha iniziato a recitare giovanissimo, poi ha smesso.

Avevo 13 anni, ero famoso in tutta la Svezia per The dog that smiled, un film tv. Avevo ragazzine sotto casa che volevano fotografarmi, uscire con me, invitarmi alle feste. Molti amici pensavano che mi fossi montato la testa, mentre io volevo solo giocare a calcio. Ho detto basta. Mio padre ha capito perfettamente la pressione che sentivo. Sono andato a Leeds per studiare inglese e perché avevano una squadra di calcio leggendaria! È stato uno dei periodi più belli della mia vita, vivevo in un appartamento orribile senza finestre. Ma le ragazze erano molto belle e la birra molto buona.  

Perché ha deciso di ricominciare? 

Dopo l'esperienza inglese decisi di diventare architetto, al primo esame di Statica e Scienza delle costruzioni  andai malissimo. Era meglio che scegliessi un lavoro più creativo.