Michael Fassbender non è tipo che passa inosservato. Di certo non se si presenta così: in doppiopetto, camicia leggera bianca e cravatta, con una leggera barba che gli segna il volto. «Di solito sono più casual. Ma non disdegno l'eleganza», precisa sfoderando il suo miglior sorriso omicida. Il gioco vale la candela, fidatevi: dietro il fascino e l'aspetto curato si nasconde una mente complessa e una sincera vocazione intellettuale. Dice di aver preso una certa razionalità dal padre tedesco e il carattere passionale e un po' irascibile dalla mamma irlandese.

Complicato e irrequieto, lo si vede talvolta avventurarsi in cerca di un libro tra gli scaffali di Book Soup, la libreria di West Hollywood, dove vive. In Italia è di nuovo nelle sale dall'8 marzo 2017 in versione super romantica ne La luce sugli oceani (presentato alla Mostra del cinema di Venezia), dove recita insieme all'attuale compagna, Alicia Vikander. Il 2017 è per lui un anno cinematograficamente intenso: l'abbiamo appena visto in Assassin creed, ispirato all'omonimo videogioco, al fianco ancora una volta di Marion Cotillard. «Un'attrice straordinaria, è stato bellissimo lavorare ancora insieme dopo Macbeth. In una donna ammiro la bellezza, ma sopratuttto l'intelligenza e il talento, e lei ha tutte queste caratteristiche».

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Michael Fassbender con Alicia Vikander nel film La luce sugli oceani.

Michael Fassbender il timido che non ti aspetti

Dall'11 maggio si mostrerà in versione spaziale in Alien. Covenant, sequel di Prometheus e secondo prequel della saga di Alien. È in fondo un'avventura nel complesso sistema dei sentimenti anche La luce sugli oceani, in cui Fassbender è il ruvido e silenzioso guardiano di un faro, che finalmente incontra la donna giusta. Si innamorano, ma non possono avere figli. Finché un giorno, dal mare, arriva un neonato scampato a un naufragio. La coppia si trova di fronte a un dilemma che mette a dura prova l'amore che li unisce.

Come reagisce lei, quando l'amore impone delle prove difficili?

Sono convinto che dirsi le cose, essere diretti a proposito dei propri sentimenti sia fondamentale per far funzionare le cose.

Sul set esiste una forte chimica tra lei e Alicia Vikander. Non è un caso che vi siate innamorati anche nella vita vera.

Abbiamo cercato di tenere molte cose riservate, solo tra noi, ma ammetto che Alicia mi ha stregato.

Come?

La prima volta, su una pista da ballo. Si è lanciata ed è strepitosa. Ha una carica incontenibile ed è bravissima. Con lei, finzione e realtà si confondono sempre.

Lei che tipo è in amore?

(Ride, ndr)

È reticente? Le do uno spunto: ha fama di essere abbastanza turbolento. Conferma?

Non troppo turbolento, credo. E in tutta onestà, prima di diventare famoso non mi sono mai sentito attraente, anzi ero sempre quello più timido e impacciato. Ci crede se le dico che le donne mi evitavano?

Nemmeno per sogno.

E invece è vero. E timido lo sono rimasto anche adesso. Ha idea di quanto tuteli la mia privacy?

Mica facile, nei suoi panni: come se ne esce?

Non se ne esce. Il problema, poi, è che lavoro tantissimo e viaggio di continuo. Non è facile avere una vita sentimentale normale.

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Un\'altra scena del film La luce degli oceani.

Non è turbolento solo in amore, vero?

Vero: amo le macchine e correre in pista.

In Codice criminale (indie movie su una comunità di criminali che vive in una roulotte, in uscita nel 2017): c'è una scena in cui guida velocissimo tra le vie di un paesino storico su una piccola auto.

Fortissimo! Ma nel film c'è molto altro.

Che cosa?

Il rapporto tra i personaggi, tra padri e figli, per esempio. È quasi teatrale nella sua profondità. E io ho sempre amato Shakespeare e il teatro: è da lì che ho cominciato a muovere i primi passi nella recitazione.

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Ed è ancora una volta padre sul set.

Lavorare con i ragazzini è stata un'esperienza stupenda, mi sono sentito responsabile per loro.

Fuori dal set si vede come padre?

Sì. Nella vita vera immagino che potrei trasformarmi in un papà molto protettivo. Del resto lo sono già parecchio con la mia famiglia, a cui sono molto legato, e con le persone che amo.

In questo film la musica è davvero cool. Si dice che lei sia un appassionato.

Non potrei vivere senza. Anche se molti dei miei gusti musicali sono fermi agli anni Ottanta, o a gruppi che seguivo da ragazzo.

Cioè?

I Metallica, i Nirvana, gli Slayer. A volte, però, ascolto anche musica classica o jazz, come la colonna sonora di Shame, un'altra storia a cui resterò per sempre legato. Un uomo tormentato, un po' come Cal, il protagonista di Assassin's creed, che è un assassino ma è come se non lo sapesse... Sono tutte anime perse, alla deriva, alla ricerca di una loro identità a cui io sento di dover dare un corpo. E, alla fine, di tutti i quei personaggi mi resta sempre almeno una briciola.

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In Assassin's creed compare anche come produttore. Le piace avere il potere di decidere?

Veramente tanto, lo ammetto. Al punto che penso che un giorno farò anche il regista. Trovo appagante poter portare avanti progetti in cui si crede.

Intanto continua a recitare, ci sono molte attese su Alien. Convenant.

Non vedevo l'ora di farne parte. Ridley Scott, che lo dirige, è un mito e un visionario. Già con Prometheus siamo diventati amici e ci siamo divertiti un sacco. Ha un grande senso dell'umorismo ed è una fonte di ispirazione, come molti maestri del cinema con cui ho lavorato.

Sport a parte, le capita spesso di essere competitivo?

Penso che un po' di sana competizione nella vita non faccia per nulla male, anzi. Spinge ad andare avanti.