Quest'anno a rappresentare l'Italia al Festival di Berlino 2018 (che dura fino al 25 febbraio 2018) sono soprattutto le donne. A cominciare da Laura Bispuri, unica regista italiana in concorso con Figlia mia, nelle sale dal 22 febbraio 2018 : una storia tutta al femminile, protagoniste Valeria Golino e Alba Rohrwacher (nella foto sopra, da sinistra Valeria Golino, Laura Bispuri, Sara Casu e Alba Rohrwacher).

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Alba Rohrwacher con Sara Casu in una scena del film Figlia mia.

Anche il film d'esordio della Bispuri, Vergine giurata, selezionato a Berlino nel 2015, vedeva al centro la Rohrwacher nei panni di una ragazza costretta a fingersi uomo per poter lavorare in Albania. Figlia mia invece racconta una maternità contesa tra due donne: «Un viaggio in cui tre figure femminili, compresa la bambina al centro della storia, si cercano, si avvicinano e si allontanano, si amano e si odiano, e alla fine si accettano nelle loro imperfezioni», spiega la regista, anche sceneggiatrice insieme a Francesca Manieri. Montaggio, costumi, scenografie e coproduzione sono tutti al femminile. «Mi interessava toccare una delle fondamenta della nostra società: per secoli la donna è stata incastrata dentro la figura di madre perfetta. Scardinare questo concetto, ridare valore all'imperfezione è molto importante».

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Valeria Golino al Festival di Berlino 2018.

Milena Mancini è invece la protagonista femminile di La terra dell'abbastanza dei due esordienti ventottenni Fabio e Damiano D'Innocenzo, alla Berlinale nella sezione Panorama. Milena interpreta la madre di un ragazzo della periferia romana che investe il pentito di un clan criminale: «Una donna stanca che affronta il destino del figlio cercando prima di farlo rinsavire, anche aggredendolo fisicamente», racconta l'attrice. «Poi, consapevole di non poter combattere contro il proprio destino, cercherà di non perdersi nella disperazione».