Il tema dell'eccessiva magrezza di modelle (e modelli) tocca da vicino il mondo del lusso da molto tempo. E, finalmente, proprio quel mondo alza la testa e fa qualcosa di concreto per migliorare la vita, non sempre facile, di chi, per mestiere, indossa gli abiti delle grandi firme e posa davanti all'obiettivo per le loro campagne pubblicitarie. In un comunicato stampa diffuso il 6 settembre 2017, i colossi del lusso Kering e LVMH hanno reso noto di aver firmato un protocollo, valido in tutto il mondo e per tutte le griffe di loro proprietà, che mette al centro diverse importanti questioni.

Prima di tutto, lo stop alle modelle taglia 36 e ai modelli taglia 46, che, d'ora in poi, non verranno presi in considerazione durante i casting. Ma anche la scelta di non ingaggiare i minori di 16 anni per rappresentare adulti sia in sfilata che nei servizi fotografici. La rivoluzione, però, non finisce qui: c'è l'obbligo, per modelle e modelli, di presentare un certificato che attesti il proprio stato di salute e chi, tra i 16 e i 18 anni, scende in passerella non può più lavorare dalle 22 alle 6 e ha l'obbligo di essere accompagnato da un tutore. Tutti i marchi appartenenti ai due gruppi Kering (che, tra gli altri, possiede Gucci, Saint Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga, Stella McCartney) e LVMH (che, tra le altre maison, vede nella sua scuderia Louis Vuitton, Christian Dior Couture, Céline, Loewe, Kenzo, Givenchy) saranno tenuti, inoltre, a mettere a disposizione uno psicologo durante l'orario di lavoro.

François-Henri Pinault, presidente e CEO di Kering, ha dichiarato: «Ci auguriamo di ispirare l'intero settore a fare altrettanto, determinando così una vera differenza nelle condizioni di lavoro delle modelle e dei modelli nel mondo della moda». Ufficialmente, la carta verrà messa in atto a partire dalle prossime settimane della moda.