Due chiacchiere con uno stilista: Pierantonio Gaspari, proprietario dell'omonimo brand (che però è scritto PierAntonioGaspari), per
scoprire la sua collezione primavera estate 2016 e carpire qualche
consiglio fashion. Dai capi che non possono mancare nel guardaroba di
una donna ai colori più di tendenza e perché no, anche due dritte per chi, come lui, ha scelto (o sogna) di diventare un fashion
designer. Insomma, un viaggio nella moda in compagnia di un
protagonista, che ha fatto della tradizione della maglieria made in Italy la sua cifra distintiva e che per il 2016 si appresta ad
affrontare nuove sfide dopo aver siglato l'accordo di licenza per la
produzione e distribuzione worldwide con l'azienda italiana Loma
S.p.A. Perché la vita di uno stilista è sempre in movimento, tra
sogno e realtà. Ecco cosa ci ha raccontato... 

Ancora
una volta, la nuova collezione primavera estate 2016 punta sulla
sperimentazione e la ricerca. Come è nata questa collezione?

E'
una collezione nata sul concetto spaziale di Lucio Fontana per
esaltare le meravigliose sperimentazioni che la maglia offre.
Attraverso tagli inaspettati ho voluto annullare la distinzione tra
corpo e abito lasciando compenetrare l'uno nell'altro. Ho creato
rilievi e rientranze che assorbono la percezione di materia giocando
con voile leggerissimi e righe multicolor. Ho cercato superfici
tridimensionali, leggerezza ma corposità allo stesso tempo.

A
quale donna è rivolta?

Quando
disegno penso sempre che la mia donna ama distinguersi con eleganza e
sobrietà. Una donna attuale ma non uniformata ai trend della
stagione. Lei ama ritrovare nelle mie collezioni quel senso di
esclusività che saprà renderla unica. Penso sempre di creare per
lei capi ricchi di stile ed intramontabili
nel tempo.

Quale
il pezzo "must have" della collezione?

Senza
dubbio il gilet con trama di maglia grossissima a punto crochet e
rete che ho pressato ad alta temperatura ottenendo un effetto
sbalorditivo. E' la vera essenza della sperimentazione che abbina
concetti iconici a risultati innovativi e tecnologici.

Quale,
invece, il capo o i capi che non devono mai mancare nel guardaroba di
una donna?

Un
pullover che avvolga con volumi fluidi e riscaldi con eleganza, una
camicia di seta morbida appena drappeggiata e una giacca rivisitata.

Ha
un colore preferito? Se sì, quale e perché?

Certamente
non posso negare la forte attrazione per il nero perché mi consente
di lavorare maggiormente sulla forma ed il volume che sono
caratteristiche tipiche della mia cifra stilistica. In ugual modo
potrei definire il bianco. Uscendo da questi due direi che utilizzo
spesso colori sporcati da altre tonalità per creare mix cromatici
innovativi.

La
Sua prima collezione è stata lanciata nel 1997, cosa è cambiato nel
suo modo di fare abiti da allora?

Tutto
e niente... Rimane sempre l'imperativo di sperimentare nuove forme e
nuovi accostamenti per mantenere viva la contemporaneità. E' però
innegabile che i grandi cambiamenti di questi ultimi anni nel nostro
settore abbiano reso necessario un maggior carattere distintivo delle
collezioni. Il mio impegno costante è di concentrarmi sui tratti
distintivi del mio marchio, sulla maglia e sulla qualità
indiscutibile del Made in Italy che trovo essere un grosso valore
riconosciuto a livello mondiale. Per il resto occorre sempre
divertirsi quando si disegna una nuova collezione, sognare ad occhi
aperti e ovviamente rischiare e azzardare.

Quale
consiglio si sentirebbe di dare a un giovane designer che vuole
intraprendere la Sua stessa carriera?

Viaggiare
il più possibile in paesi ricchi e poveri, tra culture che non ci
appartengono ma che trattengono tratti di eleganza e stile che spesso
noi abbiamo perso. Poi non mi stanco di ripetere che occorre sognare,
sperimentare ed innovare seguendo sempre la propria stella polare.