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Imparare tutto sulla moda grazie al vocabolario couture di Coco Chanel

Quelle leggende che non passeranno mai

di Letizia Redaelli
Coco Chanelpinterest
Wikimedia Commons

Ci sono stili (e donne) che non si dimenticano, che non passano, che restano nel tempo. Ci sono capi indissolubilmente protagonisti dei nostri sogni, dei nostri desideri, simboli di ciò che una donna davvero elegante dovrebbe indossare, sempre. Ci sono binomi vincenti, alias il bianco e nero, capaci di trasformare letteralmente un look banale nel look vincente. E il merito, la gloria, va a una donna straordinaria: Gabrielle Coco Chanel. Lei che ha rivoluzionato il vestire femminile regalandoci la libertà, lei che sapeva benissimo che un gioiello per essere bello non deve essere per forza vero, lei che più di tutte ha capito come slanciare la figura di una donna (slingback bicolore, amore infinito). Lei che, in 8 capi e accessori incredibili, ha scritto una storia indimenticabile che dura anche oggi. Perché come diceva Coco, la moda passa, lo stile resta.

Il vocabolario della moda secondo Chanel

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La maison della doppia C ha realizzato un video in cui vengono raccontati gli elementi che hanno reso lo stile Chanel leggendario e iconico. Dalla borsa 2.55 al tubino nero, la storia di come Coco ha rivoluzionato il nostro modo di vestire.

La borsa Chanel 2.55

Chanel si è ispirata alle sacche che usavano i militari, niente di più pratico. Creata nel 1955, doveva essere sì elegante, ma anche comoda (come vuole la tradizione della doppia C). E così mise insieme una morbidissima pelle di agnello matelassé, una catenella dorata e una forma capiente, ma portabile. La Chanel 2.55, tra le borse più desiderate di tutti i tempi, era stata creata. Poi, solo successivamente, Karl Lagerfeld aggiunse il logo della doppia C alla chiusura.

La camelia

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Getty Images

Un fiore sui cappelli, come spilla, tra i capelli. Questo e molto altro è stata la camelia per Chanel, fino a diventarne un simbolo di riconoscibilità assoluta. Delicato, femminile, ma con un certo carattere. Coco adorava la camelia bianca, perché? Sul tubino nero faceva (e fa) una figura incredibile.

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Le perle

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Getty Images

Un portafortuna da portare al collo. Questo per Gabrielle erano le perle, elegantissime (e per niente da vecchia se messe nel modo giusto). E Karl Lagerfeld, poi, le declinò in mille modi, cucendole sulle giacche e rendendole protagoniste di interi look.

Il tubino nero

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Getty Images

Uno stile rivoluzionario, ispirato dalle vesti monacali indossate dalle suore con cui Chanel è cresciuta. Essenziale, pratico, elegante, era ciò che ci voleva per abbandonare definitivamente le sovrastrutture di fine 800 e inizio 900.

Il tweed

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Getty Images

Chanel si ispirò al Duca di Westminster che lo indossava regolarmente. Lei, però, voleva fare di più e adattarlo al guardaroba femminile. E così fece, creando completi da donna potenti, formali, decisamente nuovi. Soprattutto, la giacca di tweed, che sarà sempre l'acquisto migliore che tu possa fare.

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La gioielleria fantasia

Gabrielle sapeva benissimo che un gioiello, per essere bello, non deve essere per forza prezioso. Così iniziò a creare spille, bracciali, orecchini che sembravano di super lusso ma che, in realtà, non lo erano affatto. Nessuna gemma davvero preziosa, nessun metallo purissimo, solo tantissimo stile. Memorabile il suo sodalizio con Fulco di Verdura, gioielliere che inventò con lei i famosissimi bangle.

La catena

Catene ovunque, sempre. Prima sulla Chanel 2.55, poi nelle collane e poi ancora, grazie a Lagerfeld, nell'abbigliamento. Il rever della giacca con la catena ha fatto scuola e no, non passerà di moda.

Slingback bicolore

E niente, l'ennesima prova che Gabrielle non era un genio, ma era un genio assoluto. Perché solo lei poteva capire (subito) l'impellente bisogno di una donna nel vedersi slanciatissima. E così creò le slingback bicolore, mica a caso in nero e color panna. Perché il nero sulla punta faceva apparire il piede più piccolo, mentre il bianco nude sul tallone era la naturale continuazione della gamba. E, grazie all'effetto ottico, i centimetri guadagnati sono parecchi.

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