Sonia Rykiel: non solo démodé e tricot, 10 motivi per cui ricorderemo la stilista
Addio alla designer, scomparsa a Parigi a 86 anni: fondatrice della maison che porta il suo nome, ha fatto la storia della moda
Se ne è andata, Sonia Rykiel. Come solo lei avrebbe saputo fare: con eleganza e nel silenzio, lasciando un'eredità immensa. «È la donna che anima l'abito, non può essere il contrario: la provocazione è la donna, mai quello che indossa» disse la stilista, delineando una nuova identità femminile in cui tutto ruota intorno alla libertà di essere ciò che si vuole e di esprimerlo con ciò che si indossa, al di là delle tradizioni e delle tendenze. E per far questo la stilista francese ha ripreso la classicità per decostruirla e darle una nuova visione: una libertà che ha imposto il démodé, termine che proprio a Sonia Rykiel si deve. E così, lei che ha scritto libri di moda, ne è poi diventata una delle protagoniste indiscusse.
Le più grandi rivoluzioni nello stile non possono che partire da una che la moda la vive e la respira, giorno dopo giorno. Scopre di avere un'inclinazione creativa nel '62, durante la gravidanza della figlia Nathalie, quando disegna i propri abiti non trovando nulla di comodo da indossare. E così al pullover viene data nuova linfa che la portò a essere soprannominata la regina del tricot. Ma non solo: lei stessa è un'icona con il caschetto rosso, gli occhi smeraldo, magra con la silhouette enfatizzata dai tacchi e abiti rigorosamente neri.
Dopo Marta Marzotto, quello di Sonia Rykiel è l'ultimo dei lutti nel fashion system. A 86 anni se ne andata nella sua casa di Parigi lasciando un enorme eredità che ha fatto e di certo farà ancora la storia della moda. E noi vogliamo ricordarla così: con i 10 motivi che hanno reso inimitabile la "regina del tricot".
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